Erik Saglia – Ceiling 1
Erik Saglia, in occasione della sua mostra da Tile Project Space, sviluppa un progetto a partire dall’osservazione delle pratiche pittoriche proprie della tradizione italiana in cui architettura e pittura si fondevano e diventavano l’una supporto dell’altra, una fornendo altezza e monumentalità, l’altra creando illusioni, prospettive e narrazioni.
Comunicato stampa
Erik Saglia, in occasione della sua mostra da Tile Project Space, sviluppa un progetto a partire dall’osservazione delle pratiche pittoriche proprie della tradizione italiana in cui architettura e pittura si fondevano e diventavano l’una supporto dell’altra, una fornendo altezza e monumentalità, l’altra creando illusioni, prospettive e narrazioni. A partire da uno studio sull’architettura di Tile, l’intervento non è concepito come un site specific ma piuttosto come la creazione di uno spazio architettonico altro, generato dalla stretta relazione che può innescarsi fra le due arti. Sarà quindi possibile passeggiare, osservare e ammirare un’opera d’arte come si percorrono delle scale, si attraversano grandi sale e si guardano le cime delle montagne. Tale studio sul rapporto fra le discipline genera infatti un cambiamento di sguardo, portando lo spettatore a riadattare la sua normale percezione dello spazio, simulando una postura propria dell’osservazione della natura, della vista allargata di panorami o skyline cittadini.
La ricerca di Erik Saglia si fonde inoltre con il rituale della pratica permettendo la formazione di un preciso codice visivo che fornisce un’immediata riconoscibilità al suo lavoro. La pittura astratta che ne deriva non può essere infatti decodificata attraverso il racconto di episodi legati alla biografia dell’artista o per mezzo di riferimenti alla odierna digitalizzazione della fruizione visiva. La chiave di lettura sembra trovarsi nella fitta sovrapposizione di processi che compongono la rigorosa produzione delle sue opere. L’agonismo, quasi ‘terapeutico’, esercitato da Saglia genera una speciale autonomia stilistica costruita attraverso la ricerca di un equilibrio fra colori, linee e ritmo. Tale pratica e il rituale che le da forma generano un particolare automatismo nella tecnica di realizzazione che permettono all’artista di dimenticarsi per dare spazio all’opera e, nello specifico di questo ultimo intervento, sottolineano la natura dello spazio espositivo nella sua funzione di contenitore.
Erik Saglia (1989, Torino, Italia), vive e lavora a Torino. Ha studiato presso l’Accademia Albertina di Belle Arti (Torino, Italia).
MOSTRE PERSONALI RECENTI: 2016, Ceiling 1, Tile Project Space, Milano, Italia (in corso); 2015, A.E Abstract Existence, Spazio Baco, Bergamo, Italia; 2014, Sniffinglue, Thomas Brambilla Gallery, Bergamo, Italia.
COLLETTIVE SELEZIONATE: 2016, Face To Face, Ernesto Esposito Collection a Palazzo Fruscione, Salerno; Texture and liquidity The Workbench International, Milano; 2015, Gli ospiti Inattesi, Cleo Fariselli, Corinna Gosmaro, Andrea Kvas, Erik Saglia, Torino, Italia; 2014, Via Carso 5 Alfredo Aceto, Guglielmo Castelli, Erik Saglia, Torino, Italia; Sphères, Galleria Continua/Les Moulins, Boissy-Le-Chàtel, France; De Generation of Painting, Fondazione 107, Torino, Italia; Pinksie the whale, Gamec, Bergamo, Italia; Tuinfeest, Dhondt-Dhaenens Museum, Deurle, Belgio; 2013, Too big or not too big, Thomas Brambilla Gallery, Bergamo, Italia.
PREMI: 2015, Art Cologne 2015, acquisito da Deutsche Bank; 2012, Academy Pride, Premio Nazionale delle Arti.
WORKSHOP: 2014, Solid Void curato da Progetto Diogene con Luca Francesconi e Luca Morena.