Erin Johnson – Daisy Chain

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA EUGENIA DELFINI
Via Giulia 96, 00186 , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

martedì - venerdì 15:30 - 18:30

Vernissage
08/02/2023

ore 18

Artisti
Erin Johnson
Generi
arte contemporanea, personale

Daisy Chain, prima mostra personale dell’artista statunitense Erin Johnson (1985) in Italia e seconda mostra del suo programma espositivo iniziato ad ottobre 2022.

Comunicato stampa

Galleria Eugenia Delfini è lieta di presentare Daisy Chain, prima mostra personale dell’artista statunitense Erin Johnson (1985) in Italia e seconda mostra del suo programma espositivo iniziato ad ottobre 2022.

Johnson lavora principalmente con il video e l'installazione su temi come la complessità delle relazioni interpersonali, il desiderio queer e la resistenza di genere ed è stata recentemente nominata da Filmmaker Magazine uno dei 25 registi indipendenti più interessanti del 2022.

Per questa prima mostra in galleria, Johnson presenta un’installazione composta da video, fotografie e sculture che immergono il pubblico in una dimensione sonora e sensuale. Nei lavori esposti infatti, Johnson in scena i gesti e le promiscuità di amicə, coetaneə e amanti intrecciando e comparando sullo stesso piano storie queer ambientali con quelle di alcunə giovanə.
Nel video a tre canali Oranges (2021) ci sono un gruppo di ragazzə impegnatə in uno scambio di arance, uno ad uno in successione assaporano, giocano o odorano il frutto. La telecamera lə circonda e riprende i sussurri e gli atti di questa condivisione intima e causale restituendo un ritratto della collettività in cui le persone si uniscono come parti distinte di un tutto.

In There are things in this world that are yet to be named (2020) invece troviamo alcunə ragazzə che osservano a laboratorio il Solanum plastisexum, una specie di pomodoro australiano capace di produrre sia fiori maschili che femminili che ermafroditi e che per questa sua instabilità sessuale è ruscitə a disorientare per molto tempo gli scienziati. Mentre lə ragazzə si prendono cura del pomodoro, una voce fuori campo legge uno scambio di lettere d’amore tra due donne finché la camera lə riprende in un lungo piano sequenza mentre cantano in loop: There are things in this world that are yet to be named (ci sono cose in questo mondo che ancora vanno nominate).

Infine, le fotografie immortalano alcuni momenti collettivi di condivisione suggerendo prospettive di inclusività e le sculture celebrano il Solanum plastisexum che, come sottolinea Wendy Lotterman, nel suo testo di presentazione della mostra: “si offre gentilmente come forma di protesta naturale alla promozione della differenza sessuale da imposizione ideologica a fatto biologico.”

NOTE BIOGRAFICHE

Erin Johnson (1985, USA) è una video artista di base a New York e Assistente Professoressa di Film & Video al Maryland Institute College of Art (MICA) di Baltimore, MD.
I suoi cortometraggi e le installazioni video intrecciano lo stile cinematografico documentaristico con quello più sperimentale e narrativo per interrogare le nozioni di collettività, dissenso e identità queer.
Johnson ha ricevuto un Master in Arti Visive e in New Media dalla UC Berkeley nel 2013, ha frequentato la Skowhegan School of Painting & Sculpture nel 2019 e ha recentemente completato le residenze presso Pioneer Works (Brooklyn, NY), Jan van Eyck Academie (Maastricht, NL), Lower Manhattan Community Council (LMCC), Hidrante (San Juan, PR) e Lighthouse Works (Fishers Island, NY).
Il suo lavoro è stato recentemente acquisito dal Farnsworth Art Museum e dal Bowdoin Art Museum ed esposto o proiettato al MOCA Toronto (Toronto), Munchmuseet (Oslo), Times Square Arts (New York), deCordova Sculpture Park and Museum (Boston), Billytown (The Hague) e Telfair Museums (Savannah).

Wendy Lotterman è una critica, dottoranda in letteratura comparata alla New York University e borsista al Center for the Humanities. Il suo libro, A Reaction to Someone Coming In, uscirà nel 2023.