Ernesto Santaniello – Il tratto della memoria
I dipinti di Santaniello intendono, per la maggior parte, rivisitare le grandi opere del passato, con un occhio particolare a quelle del Caravaggio.
Comunicato stampa
Potenza, 9 maggio 2012 - Il progetto espositivo “In Arte Exhibit” della rivista lucana “In Arte Multiversi” propone al pubblico un nuovo evento artistico, che verrà inaugurato martedì 15 maggio alle ore 18.30 nella redazione potentina del giornale. Si tratta della personale di pittura dell’artista campano Ernesto Santaniello, dal titolo “Il tratto della memoria”. La mostra rimarrà aperta fino al 15 giugno e sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 21.00.
Ernesto Santaniello, diplomato all’Istituto d’Arte di Torre Annunziata (NA), è nato nel 1959 a Nola (NA), dove oggi vive e ha il suo studio. Ha esposto in numerose mostre collettive sia in Campania che nel resto d’Italia e ha partecipato a importanti concorsi a livello nazionale, vincendo nel 2006 il "Memorial Gabriele D'Alma" a Salerno. Nel 2007 a Stresa (VB) gli è stato assegnato il “Premio Ambiente - XXX edizione” come riconoscimento per il fedele verismo della sua pittura. Nella Cattedrale di Nola è possibile ammirare una delle sue opere più importanti, una pala realizzata per il fonte battesimale raffigurante il Battesimo di Cristo.
I dipinti di Santaniello intendono, per la maggior parte, rivisitare le grandi opere del passato, con un occhio particolare a quelle del Caravaggio. La rielaborazione dei capolavori del maestro lombardo avviene cogliendo i momenti salienti delle azioni e caricandoli di significato attraverso una pietrificazione in atto dei personaggi che costituiscono la scena. In questo modo i gesti vengono fissati, sono come l’inizio di un’immortalità di quelle azioni, quasi a scolpirle nella pietra, come solo la scultura sarebbe in grado di fare.
Volutamente al di fuori del mondo dell’astrattismo, Santaniello si dedica alla figura umana, alle forme corporee, alla lucentezza delle armature, alla vivezza dei colori delle vesti. Nelle sue opere spicca prepotentemente la perizia tecnica, per nulla celata, ma neanche esasperata. Spesso ritorna il tema delle forme artistiche classiche: corpi scultorei si stagliano su fondi scuri, a tratti infuocati. Nettuno, Proserpina, Afrodite e la mitologia tutta rivivono nelle tele una nuova stagione, non come foto perfette scattate in un museo, ma come messaggeri di una tradizione che non va rinchiusa in una teca.