Ernesto Tuliozi – Il mondo di E. T.
Persone di cui immagino storie che avrei voluto vivere nei posti che ho attraversato guardandoli come mi sarebbe piaciuto che fossero.
Comunicato stampa
... (le fotografie) cominciano con la montagna e finiscono col mare,
e l’uomo di montagna ha la cravatta, le labbra, sembra, del meridionale,
l’uomo di mare ha lo zaino, invece, la barba, il naso fine, una tracolla che
sembra sia un fotografo, e in mezzo dei crani, ci sono molti crani, senza
denti, e gli uomini dei crani sono quasi tutti calvi, e poi delle provette,
non so come chiamarle, e la ragazza delle provette si mette a posto i capelli,
con uno di quei gesti parassiti, che vivon su di noi, e poi il ragazzo degli
scogli, le labbra strette, le orecchie piccole, giovane, elegante, non so perché
vien da pensare alle donne che gli vorranno bene, e un bambino tira un
pallone contro un muro, con i piedi, con un gesto che sembra un calciatore
vero, e un uomo con quel cappellino sulla testa, degli ebrei, che sembra che
lo guardi e rida, e rida di se stesso, quando faceva queste cose, e un altro
sguardo parassita, guardar per terra, ragazza delle rocce, e gente, storta,
intorno a una statua, e sotto il cellulare, e tavoli di plastica, e un neo,
e piante grasse, e ridere non troppo, turismo, e piccoli orecchini, e traffico,
e generali in pensione, e le ragazze dei cavalli, con i fiori dietro, che fiori
sono, margherite? no, margherite no, e la statua va da una parte,
e l’uomo della statua va dall’altra, e piante come fidanzati, collanine,
arte moderna, porte, sentieri, caschi, e case che son tutte diverse
e sembran tutte uguali, e gente uguale, gli metti in testa due mutande
sembra uguale, e teschi, ancora, e specchi e bagni, e bottega, macchine,
bambine, ragazza del parcheggio triste, uomini con smorfie come statue,
e dopo basta, arrivederci.
Paolo Nori
Persone di cui immagino storie che avrei voluto vivere nei posti che ho
attraversato guardandoli come mi sarebbe piaciuto che fossero.