Erwin Olaf – Rain Hope Grief Hotel
All’interno dell’ Extended Programme di EXPOSED, il mese della fotografia a Torino, la galleria metroquadro ricorda il fotografo Erwin Olaf, recentemente scomparso, con una selezione di fotografie dalle sue prime quattro serie.
Comunicato stampa
All'interno dell' Extended Programme di EXPOSED, il mese della fotografia a Torino, la galleria metroquadro ricorda il fotografo Erwin Olaf, recentemente scomparso, con una selezione di fotografie dalle sue prime quattro serie: Rain (2004), Hope (2005), Grief (2007) e Hotel (2010). Ritratti in scorci di interni, attimi sospesi che suggeriscono insondabili panorami interiori. Ad Erwin Olaf è dedicata una delle sale della galleria, mentre nelle restanti due prosegue fino al 22 giugno la mostra: Shinya Sakurai "marks and traces”.
Il fotografo olandese Erwin Olaf, morto a settembre 2023 all'età di 64 anni a seguito di un trapianto di polmone, ha cavalcato il mondo dell'arte, della pubblicità e della fotografia di moda con una sontuosa estetica cinematografica e pittorica. Nelle sue opere meticolosamente messe in scena, ha introdotto sottili imperfezioni per suscitare l'inquietudine nel suo pubblico: "Dovrebbe esserci un enigma in ogni immagine potente, che ti incuriosisca e ti inviti a guardare più e più volte".
È stato influenzato dal potere narrativo del cinema e dall'emozione che può provocare. Voleva creare una narrazione presentata in un unico colpo, per catturare il momento tra ciò che è appena successo e ciò che sta per accadere. Nel 2014 ha detto: "Volevo conquistare il mondo con immagini forti, ma al giorno d'oggi voglio dire allo spettatore: ti darò gli ingredienti, tu fai la storia”. Davanti alle sue fotografie ci si trova immersi in ovattate atmosfere ispirate agli anni Cinquanta e Sessanta, in cui emergono citazioni di grandi maestri del cinema italiano quali Pasolini, Visconti, Fellini. Non è tanto la nostalgia che interessa Olaf, o il rimpianto di un tempo trascorso, quanto piuttosto l’estetica di un’epoca capace di esprimere in modo profondo, attraente e sensuale la complessità dell’animo umano, esplorandone anche i lati più nascosti attraverso un’antologia della bellezza.