Esperienza e Povertà della Guerra

Informazioni Evento

Luogo
VILLA MANIN DI PASSARIANO
Piazza Manin 10, Codroipo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 18.
Sabato e domenica dalle 10 alle 18.

Vernissage
28/02/2015

ore 18

Contatti
Email: info@aplusa.it
Sito web: http://www.aplusa.it
Artisti
Alvise Bittente, Aleksander Velišček, Ryts Monet, Primoz Bizjak, Fabio Roncato
Generi
fotografia, arte contemporanea, collettiva

Il Primo Conflitto Mondiale attraverso le opere di artisti contemporanei. Due gallerie, una composta da fotografie di cent’anni fa e l’altra invece dalle espressioni artistiche odierne.

Comunicato stampa

Il primo conflitto mondiale rivisitato attraverso le opere di artisti contemporanei riunite a Passariano (UD) nella celebre e suggestiva cornice di Villa Manin, nella mostra Esperienza e Povertà della Guerra a cura di Aurora Fonda. All’interno dell’Ala Postica ex accademia della storica villa friulana, saranno esposti i lavori di Primož Bizjak, Aleksander Velišček, Ryts Monet, Fabio Roncato, Alvise Bittente.

La Prima Guerra Mondiale nell'immaginario collettivo evoca distruzione, dolore, sofferenza e cambiamento. Tra il 1914 e il 1918, in un lasso di tempo estremamente breve, milioni di esseri umani, vittime di una carneficina senza precedenti, si sono scontrati con una violenza mai vista prima, sia fisica e sia psicologica provocata dall’applicazione degli sviluppi tecnologici all’industria bellica. La morte con la guerra è diventata un fenomeno di massa che ha radicalmente trasformato il rapporto dell’uomo con la tradizione provocando una frattura che ha posto fine alle grandi narrazioni. Dopo la prima guerra mondiale l’uomo non poteva più raccontare e trasmettere la sua esperienza alle generazioni future, in quanto non c’erano parole per esprimere ciò che aveva vissuto, aprendo così il mondo a una forma di povertà sconosciuta fino ad allora.
Gli effetti di questa ferita si sono manifestati con il tempo e sono gli aspetti che esplicitamente emergono dalla contrapposizione delle foto d’epoca alle opere degli artisti contemporanei. Due gallerie, una composta da fotografie di cent’anni fa e l’altra invece dalle espressioni artistiche odierne, accomunate unicamente dalle stesse tematiche. Un raffronto che permette di individuare l’abissale distanza che ci separa da un’epoca relativamente vicina e che pone in evidenza che cosa sia andato irrimediabilmente perduto manifestando quel cambiamento di cui tutta la collettività è l’erede. Un percorso che deve far riflettere e in cui il passato è un punto di partenza per una comprensione della nostra contemporaneità.