Estúdio Campana / Andrea Anastasio – Dioranimalia

Informazioni Evento

Luogo
PADIGLIONE OLIVETUM
Villa San Michele, Anacapri NA, Italia
Date
Dal al
Artisti
Andrea Anastasio, Estúdio Campana
Curatori
Arianna Rosica, Gianluca Riccio
Generi
arte contemporanea, inaugurazione, doppia personale
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Dioranimalia è il titolo del progetto che inaugura la stagione espositiva del padiglione Olivetum nella cornice di Villa San Michele ad Anacapri.

Comunicato stampa

Dioranimalia è il titolo del progetto che inaugura la stagione espositiva del padiglione Olivetum nella cornice di Villa San Michele ad Anacapri. La programmazione 2024 – 2025 del padiglione è affidata alla curatela di Arianna Rosica e Gianluca Riccio, già direttori artistici del Festival del Paesaggio che dal 2016 si svolge sull'isola azzurra. L’iniziativa è parte di un progetto espositivo avviato diversi anni fa dalla Fondazione Axel Munthe e che trova ora la sua realizzazione in uno spazio interamente dedicato all'arte contemporanea, come sottolineato da Kristina Kappelin, direttrice di Villa San Michele.

 

L’intenzione dei due curatori nell’utilizzo del padiglione Olivetum è di giocare con la logica di autorappresentazione celebrativa del padiglione, ispirandosi all’origine della nascita dei padiglioni nazionali nelle diverse biennali d’arte internazionali – a partire dalla Biennale di Venezia – grazie a una programmazione ispirata alla contaminazione culturale e al superamento dei nazionalismi che segnano la storia contemporanea. A partire da tali premesse, Dioranimalia, prima tappa del programma 2024 – 2025 ospitato negli spazi del padiglione Olivetum, propone un dialogo tra opere dell'Estúdio Campana (Brasile) e di Andrea Anastasio (Italia).

 

In un surreale quanto delicato equilibrio tra natura e artificio, le opere dei designer brasiliani e di Anastasio convergono all’interno del padiglione nella ricostruzione di una giungla contemporanea dove la natura, l'uomo e il regno animale sembrano magicamente ritrovare il senso di un’unità perduta. Le sculture in bronzo e i grandi arazzi dell' Estúdio Campana presentati in mostra, rappresentano abitanti di un universo animato dalla presenza di chimere mostruose, figure ibride, a più teste, sospese tra intenzione decorativa e dimensione selvaggia. Queste figure interagiscono con gli oggetti scultorei e con le immagini del designer italiano Anastasio che, attraversando liberamente i codici figurativi legati alla rappresentazione del mondo naturale nella storia delle arti, dà vita a un nuovo, ideale ordine formale e compositivo in cui la figura animale sembra aver preso il posto dell’immagine umana.

 

A partire da una comune tensione linguistica orientata alla decostruzione semantica e governata dalla frammentazione dei materiali di volta in volta impiegati, nelle opere dell’Estúdio Campana prevale una logica fantastica e perturbante verso l’universo naturale della propria terra d’origine. La ricerca di Andrea Anastasio appare invece attraversata da un’attitudine classica e da un linguaggio che, a partire da una solida coscienza storica, attinge liberamente dalla scultura alto-medievale – come nella serie di bassorilievi in mostra ispirati ai fregi traianei e costantiniani – all’iconografia di Walt Disney, stravolta nella serie di sculture luminose della serie “Esodi” realizzata per Foscarini. La strategia dell’accumulo fantasioso e dell’innesto perturbante che presiede le composizioni degli animali dei Campana, e il metodo dell’interrompere e della cesura che presiede la formazione delle immagini di Anastasio, si configurano come punti di partenza convergenti per la definizione di un nuovo ordine – narrativo e percettivo – del mondo naturale.

 

Attraverso un allestimento appositamente concepito per l’occasione, teso ad evidenziare il legame tra lo spazio interno del padiglione Olivetum e l’habitat del giardino di Villa San Michele, il padiglione si trasformerà in un diorama abitato da creature fantastiche: ­uno spazio della meraviglia che, come un dispositivo capace di mettere in scena il rapporto tra uomo e animale, indaga il confine che riunisce e separa natura e artificio.