Etcetera – Assemblea infinita
La performance è il quarto capitolo di C.R.I.S.I. progetto con cui il collettivo argentino Etcetera ha vinto la seconda edizione del Premio Internazionale di Arte Partecipativa. Un readymade sociale della crisi, per scoprirne insieme le possibilità inaspettate.
Comunicato stampa
Si avvicina, con un intervento performativo aperto alla partecipazione della città di Bologna, il quarto capitolo di C.R.I.S.I., progetto del Gruppo Etcetera, vincitore della seconda edizione del Premio Internazionale di Arte Partecipativa, promosso dall'Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con LaRete Art Projects e La Pillola, a cura di Julia Draganović e Claudia Löffelholz.
Il progetto, acronimo di "Comune per la Ricerca Sociale Inclusiva", ha esplorato nelle scorse settimane, nei suoi primi tre capitoli, i diversi aspetti della crisi, economici, sociali, ambientali, spaziando tra effetti soggettivi e oggettivi, tra il centro e la periferia di Bologna.
L'ultimo capitolo riguarda il tema, strettamente legato, dell'impoverimento dei modelli di rappresentanza e di confronto democratico: per questo l'oggetto della performance che il Gruppo Etcetera si prepara a mettere in atto, giovedì 27 giugno, alle ore 17.30 - con la partecipazione del collettivo universitario HOBO, dell'Assocaizione Oltre, il collettivo NOA e AfroBeat - riguarda il tòpos dell'assemblea, con i suoi significati e i suoi stereotipi, in un contesto altamente simbolico nella storia e nell'attualità della città di Bologna: Piazza Verdi.
ASSEMBLEA INFINITA sarà una performance carica di significato e di ambiguità - anticipano gli artisti - per riflettere insieme sulle forme dell'autogestione. I partecipanti saranno coinvolti in una paradossale messa in scena di se stessi, del proprio IO individuale e collettivo, riflettendo sul potere politico e sociale di una controproposta che nasce dal basso, per recuperare il senso dei propri spazi, per esplorare i limiti di ogni entità politica e non solo, in una scenografia grottesca e surrealista allestita in Piazza Verdi.
C.R.I.S.I. - Etcetera
Loreto Garin e Federico Zukerfeld - fondatori degli Etcetera - hanno vinto la seconda edizione del Premio con l'idea di un READYMADE sociale. Il progetto parte dall'immaginario e dal vissuto quotidiano della crisi - parola chiave dei nostri tempi - per proiettare su di essi un nuovo significato sociale: una trasposizione artistica per far emergere sotto una luce diversa temi, situazioni, tensioni e conflitti, e per affrontarli attraverso nuove visioni critiche e risposte creative.
Così la parola C.R.I.S.I. svela al suo interno delle possibilità inaspettate, come acronimo di COMUNE di RICERCA per l'IMMAGINAZIONE SOCIALE INCLUSIVA.
Il progetto si basa su temi e contenuti estratti dalla vita della città, che i due argentini hanno conosciuto lo scorso anno grazie al periodo di residenza che il Premio offre ai suoi finalisti e con cui hanno mantenuto rapporti in questi mesi tramite un primo network di contatti. Come spesso avviene nell'arte degli Etcetera, C.R.I.S.I. attinge forme e modalità di partecipazione dal campo politico, ma assemblee, incontri, campagne mediatiche saranno reinterpretate attraverso diversi linguaggi, come la performance, la musica, la street art e l'apporto di diverse discipline, come la sociologia e la filosofia.
Tra le trasformazioni oggettive e gli effetti soggettivi della crisi, anomia, degradazione e crisi di rappresentatività sono le linee di lavoro del progetto, inteso come spazio di partecipazione collettiva non solo sul piano artistico e creativo, ma anche decisionale. La partecipazione è aperta. In attesa della prossima apparizione del progetto, si può entrare in contatto con gli Etcetera al seguente indirizzo: [email protected]
Gli Etcetera - collettivo fondato da Loreto Garin Guzmán e Federico Zukerfeld nel 1997 a Buenos Aires, composto da artisti visivi, poeti e attori - vogliono portare l'arte nelle strade, dove nasce il conflitto sociale, e ricondurre questo conflitto nelle arene della produzione culturale, inclusi i media e le istituzioni artistiche. Entrano nella scena urbana come dichiarazione di protesta, o atto di denuncia, e di conseguenza il loro intervento si riferisce sempre a un tempo e a un luogo specifico. Nella loro pratica utilizzano umorismo, ricerca poetica e decostruzione per dare forma a un nuovo genere di arte impegnata: libera dalla banale retorica e spesso sarcastica e "scorretta". Nel 2005 hanno fondato il movimento International Errorist, un'organizzazione internazionale che rivendica l'errore come filosofia di vita. Nel 2009 hanno partecipato alla Biennale di Istanbul con il progetto Errorist Kabaret, che è valso loro la candidatura al Premio, tramite segnalazione da parte della curatrice Galit Eilat, membro del Comitato di Selezione internazionale del Premio.
www.grupoetcetera.wordpress.com
Il Premio Internazionale di Arte Partecipativa si rivolge agli artisti che si sono distinti nel panorama internazionale per le loro pratiche partecipative, partendo da un'idea e da una pratica di governo del territorio. È promosso, infatti, dall'Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna - in collaborazione con LaRete Art Projects e La Pillola - per sperimentare la partecipazione attraverso progetti artistici capaci di creare nuovi spazi di confronto, negoziazione e decisione aperti ai cittadini.
Di durata biennale, ogni edizione prevede tre finalisti, selezionati dalla Giuria del Premio tra una long list presentata da un Comitato di Selezione internazionale.
Nel primo anno i finalisti realizzano un periodo di residenza a Bologna, con l'obiettivo di ideare un nuovo progetto audience specific. In base a queste proposte viene selezionato il progetto vincitore, che viene realizzato nel corso dell'anno successivo.La prima edizione del Premio è stata vinta da Pablo Helguera, con il progetto Ælia Media, un canale di informazione alternativo sull'arte e la città, che ha coinvolto un gruppo di operatori culturali bolognesi in una scuola di giornalismo e nella realizzazione di una stazione radio mobile, ancora attiva anche dopo il termine del progetto.