Eteri Chkadua – Gaumarjos
Nelle sale di Palazzo Fagnani Ronzoni THE POOL NYC presenta Gaumarjos, la prima mostra personale di Eteri Chkadua a Milano.
Comunicato stampa
Nelle sale di Palazzo Fagnani Ronzoni THE POOL NYC presenta Gaumarjos, la prima mostra personale di Eteri Chkadua a Milano. Dopo aver rappresentato la Georgia alla Biennale di Venezia nel 2007, Eteri Chkadua è stata esposta in molti musei nel mondo. Il lavoro di Eteri è stato incluso in varie mostre organizzate dalla galleria tra Città del Messico, Venezia, Roma, New York, Hong Kong e Bologna. Questa è la sua seconda mostra personale organizzata da THE POOL NYC in Italia.
Tra i georgiani, Gaumarjos ("Vittoria per te") significa "Alla Salute". Ad ogni banchetto, ciascun ospite dovrà dire Gaumarjos per qualcuno o qualcosa quando i bicchieri, colmi di vino, vengono sollevati per un brindisi: infatti, alzare il bicchiere per onorare qualcuno è una tradizione importante in Georgia.
Per questa mostra THE POOL NYC presenta una selezione degli ultimi lavori prodotti dall'artista.
Eteri lasciò la Georgia per gli Stati Uniti nel 1988. A quel tempo il suo paese lottava per l'indipendenza dall'Unione Sovietica di cui aveva fatto parte per 70 anni.
"Sono stata uno dei primi georgiani a partire. Ciò è stato possibile grazie alla storia d'amore con un linguista americano arrivato in Georgia per studiare la lingua georgiana.
Quando sono arrivata negli Stati Uniti ho trovato abbastanza sorprendente e buffo che la maggior parte degli americani non avesse mai sentito parlare della Georgia. A chiunque ascoltasse mi sembrava naturale presentare il mio paese, parlare del suo vino, dei miti e delle montagne... La nostalgia era fortissima.
Naturalmente i dipinti sono diventati la mia voce visiva: volevo che lo stesso lavoro raccontasse a tutti della Georgia e volevo comunicare ai georgiani le mie emozioni e le mie esperienze in un'altra terra.
Al mio arrivo mi sono messa in testa di usare la tradizionale tecnica a olio per rendere ancora più chiaro cosa volessi raccontare. La tecnica tradizionale non è mai stata presa in considerazione nella mia Accademia d'arte - come alcuni osservatori hanno erroneamente ipotizzato - ma sono in realtà un’autodidatta. La pittura realistica non era popolare da nessuna parte, il che ha ovviamente aumentato il mio interesse...
I miei lunghi viaggi in Giappone, Indonesia, Messico, Giamaica hanno visto crescere l’uso del colore nei miei dipinti.
La Georgia è uno dei paesi più antichi e i georgiani rispettano le sue tradizioni: difficilmente le dimenticano, ma piuttosto le coltivano come succede nel vecchio continente. In qualche misura le tradizioni ci hanno preservato dall’incontrollato progresso e hanno contribuito a creare all'interno del popolo georgiano il forte sentimento di identità e orgoglio. Questo ci ha aiutato a sopravvivere durante lunghi e turbolenti secoli di guerre e a difenderci dai vicini e grandi invasori.
Nei miei dipinti tendo a creare composizioni in un modo che permetta allo spettatore di scegliere liberamente se le tradizioni appartengono a scaffali e teatri, o sono ancora utili ai giorni nostri".
Eteri Chkadua, 1965, Tbilisi, Georgia
Vive e lavora a New York.
Il suo lavoro è stato esposto in Biennali, Musei e gallerie internazionali tra cui: La Biennale di Venezia, Georgian Pavilion, Venice; MuMok, Wien; Sperone Westwater Gallery, New York; Maya Polsky Gallery, Chicago; Museum of Literature, Tbilisi, Georgia; Luna Kulturhus Konsthallen, Sodertaljie, Sweden; Museum of Dolls, Tbilisi, Georgia; South Hampton Art Center, South Hampton; Gian Enzo Sperone, Sent; Zacheta National Gallery, Warsaw, Poland; Istanbul Modern Museum, Istanbul, Turkey.
Chkadua lavora con THE POOL NYC dal 2009 e questa è la seconda mostra personale dell'artista organizzata dalla galleria in Italia.