Ettore Frani / Luca Pianella – Nigrum nigrius nigro

Informazioni Evento

Luogo
PAOLO MARIA DEANESI GALLERY
Vicolo dell'Adige 17-19 , Trento, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

mer-gio-ven 15.00-19.00; sab 10-12.30
altri giorni su appuntamento / other days on appointment

Vernissage
27/09/2019

ore 18,30

Artisti
Ettore Frani, Luca Pianella
Generi
arte contemporanea, doppia personale

La Paolo Maria Deanesi Gallery presenta una doppia personale dedicata a due tra i più interessanti artisti del panorama italiano, che fondano la propria ricerca sulla dialettica tra luce e oscurità: Ettore Frani e Luca Pianella.

Comunicato stampa

“Accipe nigrum nigrius nigro”, così la sapienza alchemica invita il giovane discepolo ad avviare il proprio percorso conoscitivo cominciando dalla “cosa oscura, che è più oscura dello scuro”. È un processo intellettuale pratico che si basa sulla sperimentazione diretta e che mira a portare questa oscurità alla luce per il raggiungimento della materia prima. La Paolo Maria Deanesi Gallery, sull’onda di questa suggestione, presenta una doppia personale dedicata a due tra i più interessanti artisti del panorama italiano, che fondano la propria ricerca sulla dialettica tra luce e oscurità: Ettore Frani e Luca Pianella.
I dipinti di Ettore Frani (Termoli, CB, 1978) sono realizzati a olio su tavola con una tecnica che, partendo da una preparazione totalmente bianca, oscura la luminosità iniziale con successive stratificazioni in puro nero per fare emergere gradualmente l’immagine. I suoi lavori, interessati tanto al paesaggio quanto alla figura, parlano del “mistero che permea e accompagna l’uomo nel suo cammino dove, ogni elemento naturale, in questo trascorrere, diviene epifania e testimonianza dell’oltre”.
Luca Pianella (Genova, 1985) applica ugualmente un’estrema rigorosità tecnica al proprio lavoro, realizzando la quasi totalità delle opere soltanto con l’ausilio di grafite applicata su un supporto di carta. Attraverso il magistrale impiego delle matite, nel lavoro dell’artista, il concreto e oscuro materiale impiegato assume nuove sembianze per apparire argenteo, specchiante, cangiante, oppure per esprimere totalmente la propria intima natura e catturare l’osservatore in un buco nero della visione.
Frani e Pianella intavolano negli spazi della galleria un discorso silenzioso, presentando lavori per lo più inediti. Il nero più nero del nero è per loro materia grezza in grado di risvegliare inaspettate luminosità per approfondire il mistero dell’esistenza umana.
“Accipe nigrum nigrius nigro”. With this statement the alchemical knowledge invites the young student to start his own educational path from the “darkest thing, that is darker than the dark”. This is an intellectual process based on the direct experimentation, addressed to bring to light this darkness and achieve the “primal matter”. Paolo Maria Deanesi Gallery, following this suggestion, presents a double show devoted to two of the most interesting artists of the Italian area, who base their research on the dialectic between light and darkness: Ettore Frani and Luca Pianella.
Ettore Frani (Termoli, CB, 1978) realizes his paintings with oil on panel: a technique that, beginning from a complete-white base, obscures the initial brightness with new layers of pure black to let the image appear. His works, depicting both landscapes and figures, talk about “the mystery that dominate and go with the man in his path, where each natural element of this passing-by become an epiphany and a sign of the Beyond”.
Luca Pianella (Genova, 1985), similarly, applies an extreme technical strictness to his work. He realizes almost his entire production with the aid of only graphite on a paper support. With a skillful use of pencils, the concrete and obscure material of the graphite, in the work of the artist, appears silvery, mirroring, shimmering, or expresses totally its own inner dark nature to catch the viewer in a black hole of the vision.
In the space of the gallery, Frani and Pianella develop a silent dialogue with mostly new works. The black more black than the black is, for the two artists, the raw material able to rouse unexpected brightnesses to deepen the mystery of human existence.