Ettore Pinelli – Senza Tragedia
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Il ciclo di opere Hands of parliament del pittore Ettore Pinelli (Modica, 1984) prende avvio nel 2019, dalla ricerca e dallo studio delle immagini mediatiche di violenti scontri che talvolta esplodono nelle sedi parlamentari nel mondo – vediamo per esempio episodi avvenuti in Taiwan come in Ucraina.
Comunicato stampa
Estratto dal testo "Il termine della visione"
di Carola Allemandi.
Ogni immagine è destinata a scomparire: che sia quella della memoria o quella dello spazio virtuale, il deterioramento è il destino fisiologico di ogni rappresentazione, del ricordo come del pixel; lo sappiamo bene. È un lutto per il quale non piangiamo. Eppure non riusciamo a sottrarci al messaggio che ci arriva, inconsapevoli dei processi che porteranno alla trasformazione, prima, e alla decomposizione totale, poi, delle icone grazie a cui crediamo di ricordare e interpretare il mondo.
Il ciclo di opere Hands of parliament del pittore Ettore Pinelli (Modica, 1984) prende avvio nel 2019, dalla ricerca e dallo studio delle immagini mediatiche di violenti scontri che talvolta esplodono nelle sedi parlamentari nel mondo - vediamo per esempio episodi avvenuti in Taiwan come in Ucraina. La visione documentativa (frame di video e fotografie) diventa sostrato per il ragionamento pittorico, votato al tempo dilatato dell’opera. Il campo d’indagine trasla dalla semantica della cronaca all’energia formale dei gesti che essa contiene: il pugno sulla guancia, le espressioni stravolte dall’ira, il disordine fisico, ascensionale, dei sopraffattori e dei sottomessi. I corpi si fanno caos e sovrapposizione: come nella Battaglia dei centauri di Michelangelo ogni singola fisicità si mescola alle altre formando un unico soggetto dentro il quale si agitano i furiosi. Ettore Pinelli scorge nel tumulto la radice: l’istinto brutale sdoganato nei luoghi destinati all’incontro politico è il pericoloso paradosso a cui pieghiamo la testa servili, è un’immagine che passa senza tragedia, senza che in noi esploda l’urgenza del reclamo, di rispondere almeno a ciò che si vede.
Questo progetto nasce come premio espositivo nell'ambito del concorso Be Natural/Be Wild 4ª Edizione, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella.