Eugenia Vanni – La pittura intorno. Tela su stoffa

Informazioni Evento

Luogo
VILLA PACCHIANI
Piazza Pier Paolo Pasolini , Santa Croce sull'Arno, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal venerdì alla domenica ore 17.00 - 20.00

Vernissage
04/05/2019

ore 17,30

Artisti
Eugenia Vanni
Curatori
Ilaria Mariotti
Generi
arte contemporanea, personale

Mostra di Eugenia Vanni La pittura intorno. Tela su stoffa, un’iniziativa del Comune di Santa Croce sull’Arno. Assessorato alle Politiche ed Istituzioni Culturali.

Comunicato stampa

Sabato 4 maggio alle ore 17.30 presso il Centro Espositivo Villa Pacchiani di Santa Croce sull’Arno si inaugura la mostra di Eugenia Vanni La pittura intorno. Tela su stoffa, un’iniziativa del Comune di Santa Croce sull'Arno. Assessorato alle Politiche ed Istituzioni Culturali.

Eugenia Vanni torna a Villa Pacchiani dopo la partecipazione nel 2011 alla mostra collettiva Sei gradi di separazione, dopo la vittoria del Premio Santa Croce Grafica (VI edizione, 2011) e dopo la partecipazione al progetto Terranauti (Toscanaincontemporanea2013). Se nelle precedenti mostre l’artista aveva presentato una piccola selezione del suo lavoro e, nel caso specifico del premio, la sua iniziale ricerca su vecchi taglieri da cucina utilizzati come matrici per calcografie, la mostra La pittura intorno. Tela su stoffa costituisce l’occasione per mostrare la sua ricerca più recente e più ampia.

Eugenia Vanni si concentra sulle tecniche di belle arti per operazioni concettuali che riguardano i supporti e la loro preparazione. Essi diventano i soggetti delle opere e non costituiscono più solamente fasi intermedie funzionali e tecniche. Il gesto dell’artista, la creazione di uno spazio di possibilità (il lino, la tela, la tavola preparata), la valorizzazione degli strumenti e di tutti gli “utensili” del pittore (stracci per pulire i pennelli, tavolozze), sono tutti processi sigillati dall’intervento dell’artista e diventano nello stesso tempo il “come” e il “cosa” dell’opera. Specificità di pittura e scultura, le caratteristiche del loro “medium”, il lavorare, in pittura, dentro uno spazio bidimensionale, accogliere il tradizionale interrogarsi della storia dell’arte sullo spazio pittorico e sull’oggetto “quadro” sono intese da Eugenia Vanni come sfide per una riflessione contemporanea sul dipingere.

Le opere in mostra si dispongono attorno a due grandi gruppi di lavori: quello più recente de La pittura intorno (2019) e quello dei Ritratti (2016 – 2018). Accanto ad essi si collocano opere provenienti da periodi di lavoro diversi con varie declinazioni a questi due filoni di ricerca.

Il ciclo La pittura intorno comprende vari gruppi di dipinti in cui viene riconsiderato ciò che è stato dipinto e cosa no, dato che è il supporto “tela di lino grezza” ad essere dipinto in modo realistico intorno ad elementi sottostanti già presenti. I dipinti più recenti e inediti infatti vedono la superficie di una stoffa industriale a righe dove alcune parti sono dipinte in trompe l’oeil ad imitazione della tela di lino, pittura che si interrompe in corrispondenza del motivo decorativo della riga stampata. A colpo d’occhio le zone dipinte del quadro sembrano le righe colorate, quando invece è il fondo, che sembra tela di lino grezza, ad essere la parte dipinta ed eseguita dall’artista. La pittura di Eugenia Vanni, per certi aspetti virtuosistica nel rappresentare trama e ordito di un tessuto che normalmente è puro supporto e che rimane nascosto dalla preparazione e poi dal dipinto, entra in relazione con la coloritura della stoffa industriale. Lo stesso processo viene applicato anche in altre opere utilizzando come supporti teli da imbianchini con schizzi di vernice e stracci per la pulitura dei pennelli isolando ad esempio solo un colore presente nel panno per poi dipingerci intorno.

I Ritratti partono dall’etimologia della parola “ricavare l’effigie” lì dove i soggetti effigiati sono nuovamente ciò che nel processo pittorico è strumentale o che rimane nascosto: un pannello di MDF dipinto a tempera all’uovo su una tavola di noce massello, una tavola di legno preparata dove è ritratta a tempera all’uovo una tela bianca, una tela di lino ritratta ad olio su tela di cotone. All’apparenza monocromi, essi si rivelano ad uno sguardo ravvicinato, ritratti di materiali, ambigui nell’essere raffigurazione, monocromo o astratto. La riflessione sulle tecniche di belle arti come rappresentazione di se stesse, che è motivo fondante nella serie dei ritratti, si estende fino alla serie delle Icone, tavolozze per stemperare i colori usate e trovate all’Accademia di Belle Arti, poi ricoperte di foglia oro zecchino. Esse si presentano come superfici preziose e gibbose, sorta di geografie viste dall’alto dove l’artista, grazie all’azzeramento cromatico dell’oro, mette in evidenza i residui della pittura, ovvero ciò che non è mai stato dipinto.

Come collegamento con la Collezione del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe e come rimando alla partecipazione al Premio Santa Croce Grafica in una prospettiva di “abitare” un luogo espositivo in periodi diversi della vita e della carriera sono presenti in mostra anche due Xilofagie, stampe xilografiche ottenute da matrici di legno tarlato, dove l’immagine ottenuta con il processo di stampa è molto simile a quella di un cielo stellato.

Eugenia Vanni (Siena, 1980 dove vive e lavora), si diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze per poi proseguire a Milano per il biennio specialistico Arti Visive e Studi Curatoriali presso la NABA.
Tra i musei e gallerie che hanno accolto sue mostre personali si ricorda: “Ogni colore dipinge se stesso e anche gli altri”, Galleria Fuoricampo 2017 ,“Il Vero colore del cielo” museo MAN, Nuoro, 2015; “Rinviai la mia partenza” Museo internazionale e biblioteca della musica, Bologna, 2015; “Sturm und drang” Museo Marino Marini, Firenze, 2012 a cura di Alberto Salvadori e Alberto Mugnaini; Barbecue, Galleria Riccardo Crespi, Milano, 2015. Mentre tra le collettive: “Young Italians 1968 – 2018”, Istituto Italiano di Cultura New York, a cura di Ilaria Bernardi, New York City, 2018, “Reazione a catena: differenti vie della pittura”, galleria 1/9, Roma a cura di Gino Pisapia, 2018 “La lama di Procopio”, works from AGI Collection Verona, Casso (Pn), Dolomiti Contemporanee, a cura di Gianluca d’Incà Levis e Giovanna Repetto 2016; Senza titolo (la pittura come modello), Casa Masaccio | Arte Contemporanea, San Giovanni Val d’Arno, a cura di Saretto Cincinelli e Cristiana Collu, 2016; An archaeology of the Oath, con Oscar Abraham Pabòn, Galleria Fuoricampo, Siena, a cura di Lorenzo Bruni 2016; “Che il vero possa confutare il falso”, a cura di Alberto Salvadori e Luigi Fassi, Museo del Santa Maria della Scala, Siena 2016; “La sottile linea del tempo, works from AGI collection”, Fondazione Museo Miniscalchi-Erizzo, Verona, a cura di Marinella Paderni, 2015; Terranauti, Villa Pacchiani, Santa Croce sull’Arno (PI), a cura di Ilaria Mariotti e Angelika Stepken, 2014; FuoriCampo Temporary Space, Brussels, Belgio, 2014; Cartabianca-Firenze, Museo di Villa Croce Genova, a cura di Lorenzo Bruni, 2012; Sei gradi di separazione, Villa Pacchiani, Santa Croce sull’Arno (PI) a cura di Ilaria Mariotti, 2011; Premio Grafica, Villa Pacchiani, Santa Croce sull’Arno (PI), a cura di Ilaria Mariotti, 2011; PLAY-START, Museo Pecci, Milano, 2011. Da febbraio 2016 dirige, con l’artista Francesco Carone, il Museo D’inverno (seasonal contemporary art events) a Siena nella Contrada della Lupa.

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