Eugenio Sgaravatti
Mostra personale del Maestro Eugenio Sgaravatti negli ampi spazi dell’ Art Gallery di via Francesco Gai a Roma proprio dietro il MAXXI.
Comunicato stampa
Mostra personale del Maestro Eugenio Sgaravatti negli ampi spazi dell’ Art Gallery di via Francesco Gai a Roma proprio dietro il MAXXI.
In questa esposizione il nostro Maestro affronta il tema dell’ uso “materico” nella composizione, approfondendo problematiche legate al tempo e a tutto il contesto filosofico e psicologico che questo concetto ha intorno.
Sono cartoni di grandi dimensioni che rivelano la loro storia proprio perché rappresentati nella loro cruda realtà. L’intervento di Eugenio Sgaravatti è minimo quanto magico, quasi da sembrare inesistente.
La materia prende colore e forma da sé come se fosse essa stessa desiderosa di esprimersi, infatti i quadri risultano senza figure, ma senza vere e proprie rappresentazione sceniche parlano della loro lunga vita.
Sono tracce di un passato, di un trascorso esistenziale alle volte accentuato o attenuato dalla cadenza offerta dai piccoli segni che la sapiente mano dell’artista ha lasciato sulla superficie.
Colori alle volte tenui, ma come sofferti, e delicatamente ravvivati come se fossero lacerti di pergamene della memoria, dove scoprire frammenti di poesia ritrovata, eseguiti con una calligrafia improbabile ma il cui messaggio poetico ti tocca nel profondo.
Testimonianze di un mondo svanito, che Sgaravatti è riuscito a scovare come fa un ricercatore di tracce umane in siti lontani e sperduti, che peraltro sono nient’altro che la porzione di mondo e di vissuto dove siamo e che cinicamente ignoriamo: archeologia della memoria che si fa poesia.
Testimonianze della nostra miopia, dunque, queste opere, e insieme accusa a un sistema esistenziale che ci preclude la possibilità di vedere davvero, di accorgerci di quello che sta intorno a noi.
Un testo letterario non poteva essere così efficace: infatti, dopo aver visto i quadri di questa mostra, subisci quella trasformazione interpretativa che ti fa interiorizzare ciò che hai di fronte, uno stato della coscienza e della conoscenza tipico di come ci si sente dopo aver letto un bel libro .
Giovanni Lauricella