Eugenio Tibaldi – La forma spezzata
La Fondazione Pietro e Alberto Rossini presenta un nuovo progetto context-specific di Eugenio Tibaldi, La forma spezzata.
Comunicato stampa
La Fondazione Pietro e Alberto Rossini presenta un nuovo progetto context-specific di Eugenio Tibaldi, La forma spezzata, che verrà inaugurato sabato 30 settembre a partire dalle ore 17. L’opera consiste in un libro d’artista la cui edizione è stata affidata ad Allemandi, accompagnato da diversi focus: una mostra (visitabile dal 30 settembre al 29 ottobre 2023), un’azione performativa, un talk e laboratori didattici.
A seguito dell’incontro di Eugenio Tibaldi con Francesca Guerisoli e Matteo Rossini e alla visita presso la Fondazione Pietro e Alberto Rossini e al parco Rossini Art Site di Briosco, l’artista ha iniziato una riflessione che, come da suo modus operandi, parte da un’analisi territoriale che si stacca dalla contingenza per ergersi a metafora narrativa di un contesto storico e sociale più ampio, comune a molte aree del nostro Paese.
La ricerca di Tibaldi si concentra da anni sul rapporto tra estetica ed economia nei territori a margine. Dopo un lungo periodo dedicato alle periferie delle grandi città mondiali, ha spostato la sua attenzione verso il territorio della provincia, studiandolo in modo approfondito con progetti specifici come RED VERONA (2015), Più là che Abruzzi del (2019), ATOPOS (2023).
La provincia diviene oggetto dello sguardo di Tibaldi, che la indaga come margine meno palese e più subdolo rispetto alla periferia, luogo illusorio e coccolante in cui sprofondare mollemente: “Io stesso sono figlio della provincia, un territorio morbido, che illude una centralità nelle dinamiche, coccola i suoi abitanti in un benessere che a volte risulta anestetizzante” dichiara l’artista.
Così nasce La forma spezzata, un progetto editoriale attraverso cui Tibaldi narra una possibile storia generazionale. Una fiaba illustrata che miscela fantasia e realtà; una distorsione del reale in cui specchiarsi e osservare le aberrazioni di un’educazione che porta con se tutti gli stereotipi del capitalismo nella sua versione local.
Sette mappe visive allestite in altrettante teche, una per ogni capitolo del libro, svelano i riferimenti che hanno ispirato l’autore, conducendoci all’interno del suo linguaggio visivo. Attraverso un gioco di connessioni e rimandi con lo sguardo dello spettatore, l’opera compone un mosaico sincopato del nostro tempo. Le mappe accompagneranno la presentazione del libro, che sabato 30 settembre ospiterà anche un’azione performativa svolta dall’attrice Dalila Cozzolino. La lettura performativa, destinata a un pubblico di adulti e bambini, si terrà alle ore 17 e alle ore 18.30, con prenotazione obbligatoria scrivendo a: [email protected] (numero limitato di posti). Il talk, in programma domenica 1 ottobre alle ore 10.30, approfondirà invece gli aspetti storici, sociali e contemporanei connessi al progetto.
Il libro si pone come riflessione ultima e summa del progetto che ha impegnato l’artista per oltre sei mesi, un volume che è solo apparentemente per bambini con la volontà di raccontare, come fa ogni fiaba, qualcosa di complesso in modo semplice.
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Eugenio Tibaldi (Alba, 1977 – vive e lavora a Torino) è da sempre attratto dalle dinamiche e dalle estetiche marginali, dal complesso rapporto fra economia e paesaggio contemporaneo. Nel 2000 si trasferisce nell’hinterland napoletano dove inizia un lavoro che indaga uno dei territori più plastici e dinamici d’Italia e traccia una sorta di mappa dell’informalità. Il margine, inteso come condizione spesso più mentale che geografica, che rappresenta l’unica via veramente in grado di generare possibilità alternative, altri livelli di lettura, che rappresentano la maggioranza della popolazione umana. Ha lavorato a Istanbul, il Cairo, Roma, Salonicco, Berlino, Verona, L’Avana, Bucarest, Torino, Caracas, Bruxelles, Tirana, Addis Abeba. Fra le esposizioni: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2007), Manifesta 7, Bolzano (2008), International Centre of Contemporary Art, Bucarest (2009), Museo Madre, Napoli (2010), Thessaloniki Biennale of Contemporary Art (2013), XII Biennale de L’Avana (2015), Museo Ettore Fico, Torino (2016), Palazzo del Quirinale, Roma (2017), Museum MCDA Manila, (2017), IIC new York (2017), Museo MAXXI, Roma (2018), Biennale di Venezia, Padiglione Cuba (2019), Museo del 900 Milano (2019). Ha frequentato (CSAV), Fondazione Antonio Ratti, Como, Domus Academy ad Istanbul, è stato Affiliated Fellowship presso l’American Academy di Roma. Sue opere sono esposte in istituzioni pubbliche e private in Italia e all’estero. Il suo lavoro è descritto in maniera completa nella monografia Eugenio Tibaldi. Geografie Economiche, a cura di Sabrina Vedovotto, Maretti Editore 2014. Dal 2001 collabora in modo continuativo con la galleria Umberto di Marino di Napoli.