Eva Fischer – Si aspetta la Luna
Mostra retrospettiva di Eva Fischer, ultima testimone della Scuola Romana, che ripercorre tutti i momenti pittorici dal dopoguerra agli ultimi anni della sua vita.
Comunicato stampa
Da venerdì 21 maggio al Palazzo della Città di Cagliari è visitabile la mostra SI ASPETTA LA LUNA – dialoghi tra i colori di Eva Fischer, retrospettiva di Eva Fischer, ultima testimone della Scuola Romana, che ripercorre tutti i momenti pittorici dal dopoguerra agli ultimi anni della sua vita.
Le 140 opere esposte accompagnano il visitatore attraverso uno straordinario e privilegiato viaggio dentro la storia culturale del secolo scorso, ma anche dentro la storia personale di un’artista e di una donna passata attraverso i dolori dell’Olocausto, della deportazione e che si salva in quel periodo tumultuoso dell’Italia negli anni delle leggi razziali e della Seconda Guerra Mondiale.
L’allestimento al Palazzo di Città, infatti, aiuta a comprendere meglio la vita della Fischer, caratterizzata non solo dal suo essere artista riconosciuta e apprezzata, ma anche dall’essere protagonista della temperie culturale, di quella Dolce Vita romana degli anni ’50 e ’60.
L’esposizione presenta al pubblico il lavoro dell’artista che va dalle influenze ricevute a seguito dei lunghi discorsi con i suoi colleghi ed amici Picasso, Dalì, Chagall, De Chirico, alla personalizzazione della Bicicletta che arricchì la sua fama internazionale; dall’unire i Paesaggi Mediterranei caratterizzandoli per le loro diverse tonalità, alle particolari atmosfere dell’amata Sardegna; dalla memoria della Shoah che la inseguì per tutta la vita, allo scrutare il mondo dai Voli.
Ma anche le sue Figure, gli Autoritratti nel corso del tempo, l’incessante desiderio di comunicare e di mettersi in gioco. Dalla visione della Musica attraverso le orchestre dei primi anni ’50, al voler colorare le composizioni dell’amico Ennio Morricone, fino alle ultime Scuole di Ballo, scrutate con gli occhi di una bambina e rappresentate tramite quel tratto che Eva aveva portato in giro per il mondo intero, attraverso infinite mostre.
A tutto questo si aggiungono anche i bozzetti che Eva Fischer dipinse per creare le Vetrate del Museo Ebraico di Roma, su concessione della Comunità Ebraica della capitale.