Evgen Bavčar – Il buio è uno spazio

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO DI ROMA IN TRASTEVERE
Piazza S. Egidio 1B , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

chiuso il lunedì

Martedì-domenica 10.00-20.00

La Biglietteria chiude un’ora prima

Vernissage
18/01/2012

ore 18

Contatti
Email: museodiroma.trastevere@comune.roma.it
Biglietti

€ 6,50 intero, € 5,50 ridotto; gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente

Patrocini

Enti proponenti

Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico –Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale La produzione è organizzata da

Admira in collaborazione con Galerie Esther Woerdehoff, Parigi

Supporto organizzativo e servizi museali

Zètema Progetto Cultura

Sponsor Sistema Musei Civici

Banche tesoriere di Roma Capitale: BNL Gruppo BNP Paribas, Unicredit, Banca Monte dei Paschi di Siena;

Finmeccanica; Il Gioco del Lotto; Vodafone

Con il contributo tecnico di

La Repubblica, ATAC

Artisti
Evgen Bavčar
Curatori
Enrica Vigano'
Uffici stampa
ZETEMA
Generi
fotografia, personale

Una selezione di oltre cinquanta scatti di uno dei più apprezzati autori del mondo della fotografia: Evgen Bavčar.

Comunicato stampa

Evgen Bavčar
Il buio è uno spazio

Dal 19 gennaio al 25 marzo il Museo di Roma in Trastevere ospita le immagini
dello sloveno Bavčar che, sfidando la sua cecità, riesce a mostrare aspetti del visibile a noi ignoti

Roma, gennaio 2011

Mercoledì 18 gennaio 2012 alle ore 18, inaugura a Roma presso il Museo di Roma in Trastevere, la mostra “Il buio è uno spazio” di Evgen Bavčar che rimarrà aperta al pubblico dal 19 gennaio al 25 marzo 2012.

La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico - Sovraintendenza ai Beni Culturali, è curata da Enrica Viganò. La produzione è organizzata da Admira in collaborazione con Galerie Esther Woerdehoff, Parigi. Supporto organizzativo e servizi museali Zètema Progetto Cultura.

Le immagini di Evgen Bavčar sono una vera e propria sfida al limite fisico della sua cecità. Ognuna di esse, nella sua poeticità, rimarca una volta di più quanto guardare e vedere siano due concetti estremamente diversi, e sottolinea la profonda sensibilità di questo incredibile fotografo che riesce a mostrarci aspetti del visibile a noi ignoti. Le opere prendono forma dai suoi ricordi e dalle suggestioni evocate dal mondo circostante, che Bavčar rielabora con grande profondità, creando "visioni dell'anima" oniriche ed emozionanti.

Evgen Bavčar è uno degli autori più apprezzati del mondo della fotografia ma è anche non vedente dall’età di dodici anni, quando due terribili incidenti hanno gettato nel buio la sua vita. Costretto a fuggire dall’oscurità esteriore trova rifugio nei luoghi più nascosti della propria anima, percorrendo territori inesplorati ed indefinibili e restituisce il frutto della sua ricerca attraverso una serie di immagini mentali che attinge da un “presepe di ricordi”. Dall’archivio della memoria estrae immagini che svelano un mondo interiore ricco e circondato di misteri. Le sue fotografie hanno il profumo della Slovenia ed esprimono il ricordo di spazi, luci e forme della sua infanzia. Molti gli chiedono come fa a fotografare. Risponde: “Mi dovete chiedere non come, ma perché fotografo. Scatto in rapporto ai rumori, ai profumi e soprattutto in relazione alla mia esperienza della luce. Poi scelgo le mie foto facendomi consigliare da amici con lo sguardo libero da ossessioni personali”.

La mostra in esposizione a Roma presenta una selezione delle sue famose stampe in bianco e nero e - in anteprima assoluta per l'Italia - alcuni dei suoi scatti a colori.

Biografia
Nasce nel 1946 in Slovenia. All’età di 12 anni, dopo due incidenti a distanza di un anno, perde completamente la vista. Studia a Parigi dove si laurea in filosofia. Ha condotto trasmissioni radiofoniche per France Culture. Nel 1988 è stato fotografo ufficiale del Mois de la Photographie a Parigi. Dall’inizio degli anni Novanta, è tra i fotografi più richiesti d’Europa e nel 1992 l’editore francese Seuil ha pubblicato un suo volume con fotografie e saggi. Evgen Bavčar ha esposto il suo lavoro in molte mostre personali e collettive. Tra le prime ricordiamo Evgen Bavčar, Palazzo Bagatti Valsecchi, Milano, 1995; Evgen Bavčar, Galerie Susanne Zander, Colonia, 1995; Evgen Bavčar – Fotografie, Villa Oppenheim, Berlino, 2003; Evgen Bavčar - Wagen meiner Kindheit, Villa Oppenheim, Berlino, 2004. Tra le seconde, Face cachée, Galerie Esther Woerdehoff, Parigi, 2005; XIV Encuentros Abiertos de Fotografía-Festival de la Luz 2006 Argentina, Fundación Luz Austral, Buenos Aires, 2006.
L’artista vive tra Parigi e la Slovenia.