Extra DRY #3 – Ugo La Pietra
Il ciclo di opere in mostra presso DRY Cocktails & Pizza vede come protagonista Ugo La Pietra, autorevole esponente del medium video che presenta tre lavori volti a generare nello spettatore interessanti spunti di riflessione sul rapporto individuo ambiente.
Comunicato stampa
Extra DRY è il programma dedicato al video in Italia curato da Peep-Hole negli spazi di DRY Cocktails & Pizza in via Solferino 33 a Milano. Dopo aver presentato il lavoro di artisti italiani delle ultime generazioni, Peep-Hole dedica la terza edizione alla sperimentazione video degli anni Sessanta e Settanta e presenta quattro cicli monografici con le opere di Anna Valeria Borsari, Ugo La Pietra, Luca Maria Patella e Franco Vaccari.
I video, lavori storici realizzati in pellicola o su nastro magnetico, in seguito trasferiti su supporto digitale, sono installati nei diversi ambienti del locale e visibili in periodi di tre mesi durante gli orari regolari di apertura, offrendo a un pubblico allargato la possibilità di avvicinarsi ad alcune delle ricerche artistiche più interessanti sviluppate in Italia con l’impiego del mezzo video.
Questa nuova edizione di Extra Dry prevede anche un incontro pubblico con gli artisti coinvolti, organizzato da Peep-Hole in collaborazione con il Dipartimento di Storia dell’Arte dell’Accademia di Brera.
Dal 19 gennaio al 18 aprile 2016
Extra Dry #03
Ugo La Pietra
La grande occasione, 1973
Ed. Triennale di Milano/Abet Print. Film 35 mm, b/n, sonoro, 13’42’’, 4:3. Courtesy Ugo La Pietra, Archivio Fondazione Cineteca Italiana.
«Il film vuole essere una critica alle strutture culturali e produttive, incapaci di creare uno stato continuo di ricerca e di progressivo reale miglioramento dei rapporti che dovrebbero esistere tra operatori e strutture di produzione e diffusione.
Il film realizzato all’interno della Triennale che “vuota” esprime la carica di tensione e di attesa su cui tutte le forze culturali fanno riferimento, si sviluppa attraverso la descrizione di un mio ipotetico progetto in una ipotetica triennale che ha concesso, anche a me, “la grande occasione” di progettarla tutta secondo le mie aspirazioni di ricercatore represso.
Tutto è descritto attraverso un insieme di parole, di gesti, di segni allusivi; ma la realtà dello spazio vuoto rimane tale!
Il mio sforzo, la mia speranza, la mia angoscia (che è poi quella di una cultura che non riesce a incidere sulla realtà) non riescono a trasformare minimamente lo spazio, che rimane l’assoluta formalizzazione di uno “stato di cose” immutato e, per ora, immutabile.
Attraverso il film “La grande occasione” ho cercato di evidenziare le fondamentali contraddizioni e preoccupazioni che l’operatore culturale ha nei confronti della realtà nella quale spesso si trova a operare; nel caso specifico il rapporto che deve avere nei confronti delle strutture culturali.» Ugo La Pietra
Per oggi basta!, 1974
Ed. Jabik, realizzato da Mario Livietti. Film 16 mm, b/n, sonoro, 14’, musiche composte ed eseguite da Ugo La Pietra. Courtesy Ugo La Pietra, Archivio Fondazione Cineteca Italiana.
La possibilità di uscire dagli schemi imposti si scontra ogni giorno con chi li controlla
Il film esprime (a livello autobiografico) le difficoltà che l’operatore estetico incontra ogni qual volta tenta delle “strade” al di fuori del “sistema”.
Tutto ciò è rappresentato attraverso il progetto e quindi la realizzazione e l’uso di uno strumento (Il Commutatore, 1969) con il quale è possibile, per fasi successive, superare la fisicità urbana e proiettarsi verso “il vuoto”.
Questa “proiezione”, che nel film viene realizzata attraverso una fuga dalla città alla campagna, viene bruscamente interrotta da una frase autoritaria e impositiva: Ugo La Pietra per oggi basta! (alla quale corrisponde visivamente un articolo sulle pagine culturali di un importante quotidiano) che blocca il percorso e fa precipitare il tutto, costringendo il protagonista in fuga a recuperare lo “strumento” e a riportarlo al chiuso del proprio studio senza poterlo utilizzare.
Interventi pubblici per la città di Milano, 1979
Ed. Triennale di Milano, realizzato da Mario Tosi. Film 16 mm, colore, sonoro, 6’29’’, 4:3. Courtesy Ugo La Pietra, Archivio Fondazione Cineteca Italiana.
«Il processo di “riappropriazione dell’ambiente” deve passare necessariamente attraverso la radicale trasformazione delle situazioni repressive del nostro sistema, delle attrezzature urbane collettive che esprimono solo separatezza ed emarginazione.
Il film ironizza sulla esasperante presenza di “paletti e catene” (dissuasori urbani simbolo dell’arredo urbano fatto di violenza e separatezza) e lancia l’appello “Abitare è essere ovunque a casa propria” esemplificandolo con la trasformazione degli arredi urbani in arredi domestici.» Ugo La Pietra
Ugo La Pietra
Nato nel 1938, sviluppa dal 1962 un’attività inerente al rapporto “individuo-ambiente”. Dal 1960 attraversa diverse correnti artistiche (“arte segnica”, “arte concettuale”, “arte ambientale”, “arte nel sociale”, “narrative art”, “cinema d’artista”, “nuova scrittura”, “extra media”, “neo-eclettismo”, architettura e design radicale) e promuove gruppi di ricerca (Gruppo del Cenobio, Gruppo La Lepre Lunare, Gruppo Design Radicale, Global Tools, Cooperativa Maroncelli). Realizza ambienti sperimentali nel 1968 alla Triennale di Milano e nel 1972 al Museum of Modern Art di New York; è curatore della Sezione Audiovisiva alla Triennale di Milano del 1981, della mostra “Cronografie” alla Biennale di Venezia del 1992, della Sezione “Naturale-Virtuale” alla Triennale di Milano del 1996. Ha diretto le riviste: In, Progettare Inpiù, Brera Flash, Fascicolo, Area, Abitare con Arte, Artigianato tra Arte e Design.
Vince il Compasso d’Oro nel 1979. Dal 1985 organizza mostre e seminari, in diverse aree artigiane. Ha realizzato più di 900 mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Fin dagli anni Settanta ha svolto attività didattica in numerose Facoltà di Architettura e Scuole di Design e dal 2000 al 2005 ha coordinato il Dipartimento “Progettazione Artistica per l’Impresa”, da lui fondato, all’Accademia di Belle Arti di Brera. Svolge regolarmente seminari e workshop in Italia e all’estero.
Giovedì 28 gennaio, dalle ore 12.00 alle 14.00
Extra Dry @ Accademia di Brera
incontro con Anna Valeria Borsari e Ugo La Pietra
Extra DRY si apre quest’anno a una collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera, con i corsi di Storia dell’Arte Contemporanea del Prof. Giacinto Di Pietrantonio e della Prof.ssa Laura Cherubini, e il corso di Ultime Tendenze delle Arti Visive della Prof.ssa Cloe Piccoli.
Giovedì 28 gennaio dalle ore 12.00 alle 14.00 l’Accademia di Belle Arti di Brera ospita una lezione aperta in cui gli artisti Anna Valeria Borsari e Ugo La Pietra illustreranno la propria ricerca, mettendo a fuoco in particolare il significato che l’uso del mezzo filmico e video ha assunto nella propria pratica, a partire dai video presentati da Extra Dry.
L’incontro, indirizzato agli studenti e aperto al pubblico esterno, si terrà nell’Aula Magna (aula 10) dell’Accademia in via Brera 28.
Peep-Hole è un centro d’arte contemporanea con sede a Milano. Il suo obiettivo è invitare a uno sguardo più attento verso le pratiche artistiche contemporanee attraverso un programma articolato di mostre, lectures, seminari, pubblicazioni ed eventi. All’attività espositiva che si svolge principalmente nello spazio situato presso la sede della storica Fonderia Battaglia, si affiancano una serie di attività e progetti che si estendono fuori dai confini della sua sede con eventi organizzati in collaborazione con istituzioni nazionali e internazionali. www.peep-hole.org
Extra DRY è un progetto di collaborazione tra Peep-Hole e DRY Cocktails & Pizza che nasce dal desiderio comune di portare l'arte contemporanea fuori dai suoi luoghi deputati e consiste in un programma di proiezioni video iniziato nel 2013.