Ezio Bienaimé – Da Ezio… a Carrara
Mostra inedita dedicata a Ezio Bienaimé, organizzata dal Comune di Carrara e curata dall’Ordine degli Architetti di Massa-Carrara, in occasione del centenario della sua nascita.
Comunicato stampa
Inaugura il 20 luglio alle 21.00 al CARMI Museo Carrara e Michelangelo la mostra inedita dedicata a Ezio Bienaimé, organizzata dal Comune di Carrara e curata dall’Ordine degli Architetti di Massa-Carrara, in occasione del centenario della sua nascita.
Verrà mostrato un Ezio Bienaimé “inusueto” (suo efficace neologismo) per non duplicare quanto già espresso da due precedenti progetti espositivi che presero forma a Carrara, rispettivamente al CAP Centro Arti Plastiche nel 2011 e al Museo del Marmo nel 2018, associati a convegni, ricerche e nuovi momenti di approfondimento che hanno mostrato il repertorio del fare e il pensiero di Bienaimé.
Resta ancora molto da dire sull’architetto e sull’uomo che ha partecipato alla vita politica e intellettuale della sua città, Carrara, verso cui ha mostrato una fascinazione e un attaccamento quasi a farne radici della sua fisicità, rinunciando a molte sollecitazioni esterne e a una sua definitiva migrazione in altre piazze, ben più visibili e prestigiose.
Il titolo “Da Ezio… a Carrara”, dunque, sta a rappresentare non più le sue architetture frutto del genio straordinario, esempi di capacità compositive, tecniche e intellettuali, ma la volontà di proporre una testimonianza del suo amore per Carrara, oggi rappresentata da quel lascito di proposte urbanistiche che ha voluto fortemente trasmettere alla comunità, ma che, probabilmente, sono rimaste nella memoria di pochi.
La poetica urbanistica di Bienaimé dispone sul tavolo originali capacità di analisi morfologica, sintesi, soluzioni e idee, spesso cariche di provocazioni, cartografie e testi, segni e tracciati delle risorse proprie della “città-territorio”, termine che ritorna puntuale in ogni suo “attraversamento” progettuale.
Ezio Bienaimé “attraversa” la città-territorio quale complesso antropico e naturale vissuto e sedimentato da una comunità, mostrando per mezzo delle proposte urbanistiche, non solo un segno grafico, ma un approccio metodologico capace di individuare fasi evolutive mai isolate, distanti da confinate scelte spesso non coincidenti con il “bene comune” e prive di benefiche ricadute sulla collettività; proposte che raccontano di sistemi vasti, di rete, di rapporti e connessioni, di infrastrutture, ma anche di usi, di costumi, di paesaggio, risorse identitarie proprie del luogo, di memoria sedimentata e di rinnovata memoria che troverà nei nuovi segni il testimone per le future generazioni.
Non resta che iniziare “da Ezio” la lettura di una lezione d’amore attraversando i paesi a monte, percorrendo il Passaggio a Nord Ovest, attraccando nell’area ex Montecatini, infine dalla riorganizzazione della Diga di Ponente, affacciandosi alle visuali “dalle quinte delle Alpi Apuane al vero orizzonte in cui la maestosità degli eventi, le luci del porto industriale, le notti di luna, il colore dei tramonti, il fluire delle stagioni, la furia degli eventi naturali possono fare di questa struttura “un tutto inusueto e non duplicabile”.
Sarà contestualmente inaugurata la mostra dei progetti vincitori e menzionati della terza edizione del PAT - Premio Architettura Toscana 2022 (https://www.premio-architettura-toscana.it) che vedrà l’esposizione delle opere selezionate nell’ambito del territorio della Regione Toscana tra il 2016 e il 2021, a testimonianza anche dell’influenza che Ezio Bienaimé ha esercitato sulle nuove generazioni.
Il CARMI è sede dell’ultima tappa della mostra itinerante dopo il Pecci di Prato, le Officine Gullo House (Firenze), la Scuola Comprensiva di Sant’Albino (Montepulciano, Siena), Ginori 1735 (Sesto Fiorentino, Firenze), il Museo dell’Opera del Duomo (Pisa) e Piazza dell’Isolotto (Firenze).
Ad accomunare i progetti il sapiente uso di materiali sostenibili e di alta qualità, la valorizzazione del dialogo tra architetture e paesaggio, le soluzioni architettoniche che restituiscono, attraverso un linguaggio minimale, la valenza civica dei luoghi e, infine, la bellezza come elemento preordinante e altamente comunicativo.
Le mostre resteranno visitabili fino al 14 gennaio 2024 al CARMI Museo Carrara e Michelangelo (Via Sorgnano 42, Carrara) nei seguenti giorni e orari: dal 21 luglio al 14 settembre da martedì a domenica 9.30-12.30 e 17.00-20.00; dal 15 settembre al 14 gennaio da martedì a domenica 9.00-12.00 e 14.00-17.00; chiuso il lunedì. Ingresso intero Euro 5, ridotto Euro 3, disponibili gratuità. Per informazioni: https://carmi.museocarraraemichelangelo.it/.
CENNI BIOGRAFICI
Ezio Bienaimé nasce a Venezia nel 1923. Il padre, Angelo, si era trasferito a Venezia da Carrara per lavorare come ornatista specializzato in temi floreali nel laboratorio di marmi del suocero.
Nel 1929 la famiglia rientra a Carrara dove Ezio si iscrive all'Accademia di Belle Arti e si diploma nell'anno accademico 1940-1941. Dopo la morte del padre trova lavoro come disegnatore nella zona industriale di Carrara sotto la direzione degli ingegneri Papasoli e Simoncini, dai quali acquisisce notevoli competenze sugli aspetti strutturali della progettazione.
Nel 1943 è chiamato alle armi. Ferito nel 1944, passa la sua convalescenza a Venezia dove consegue da privatista la maturità artistica e si iscrive all'Istituto superiore di architettura. Il 3 luglio 1945 viene arrestato dall'esercito inglese e trasferito nel campo di concentramento di Grottaglie, presso Taranto, dal quale esce nell'aprile del 1946.
Deciso a continuare gli studi Bienaimé ottiene il trasferimento alla Facoltà di Architettura di Firenze dove stringe rapporti con Leonardo Ricci, assistente di Michelucci alla cattedra di Arredamento, il quale lo coinvolge in alcuni dei suoi progetti professionali. Già nella villa Martinelli a Carrara del 1949 - edificio articolato su tre livelli seguendo l'andamento del terreno e caratterizzata da un rivestimento marmoreo dell'artista carrarese Cherubino Binelli – Bienaimé aveva dichiarato l'essenza della sua architettura nel rapporto con l'ambiente circostante e nell'uso espressivo dei materiali, essenza che nei lavori con Ricci si fa sempre più esplicita. Si vedano, a questo proposito, gli edifici per abitazioni in via Nazario Sauro (1955) e villa Leva a Carrara (1958), casa Balmain a Marciana Marina (1958-1960) e i concorsi per la sede del Comune e per la Camera di commercio di Carrara (1957-1958).
Si laurea solo nel 1961, con Adalberto Libera, ma da tempo ha aperto uno studio con Aldo Pisani e svolge vari incarichi per l'imprenditore carrarese Pregliasco: i palazzi a Marina di Carrara in viale XX settembre e in via Genova (1951, 1955), il grattacielo a Carrara in Piazza Farini, oggi Piazza Matteotti (1955), la Galleria Pregliasco a Massa (1958). Nel 1961 realizza il Museo del Marmo a Carrara, oggetto della sua tesi di laurea, in collaborazione con Dante Petrucci, curandone anche l'allestimento con gli architetti Lenzi e Pisani. Nel 1963, sempre con Pisani, progetta la Galleria Leonardo da Vinci, con negozi, uffici ed edifici residenziali a torre, a Massa; esegue diverse residenze a Montia, zona collinare nei pressi di Carrara: villa Baruzzo Franzoni (1959), condominio Du Jardin (1960), ville sovrapposte (1963), edificio residenziale a quattro piani (1968).
Nel 1967 l’architetto segue Ricci nei lavori per il padiglione italiano all'expo di Montreal 1968 e dal 1967 al 1977 è nell'equipe che elabora il piano regolatore di Pachino, in provincia di Siracusa.
Nel 1973 riceve l'incarico per il piano particolareggiato del Centro storico di Sarzana (SP) con Augusto Mazzini: sulla base del PRG di De Carlo del 1966, Bienaimé lavora al recupero degli spazi urbani storici puntando sui servizi fondamentali della scuola e dell'ospedale e organizzando le vie di circolazione.
Fra i lavori degli anni '70 e '80 si ricordano la ristrutturazione del palazzo ex-Binelli a Carrara (1979), il restauro di palazzo Buttini a Pontremoli (1982), villa Merlini in Via Monteverde a Carrara (1977). Nel 1988 si occupa dello studio di fattibilità del Mercato Coperto di Carrara e nel 1993 ne redige il progetto esecutivo. Nello stesso anno ha l'incarico del P.R.G. del Comune di Fosdinovo (MC) in collaborazione con Stefania Barion.
Accanto all'attività professionale Bienaimé assume degli incarichi nella facoltà fiorentina di architettura: nell'anno accademico 1965-1966 è assistente volontario presso la cattedra di Elementi di composizione, nel 1966-1967 al corso di Urbanistica II, in seguito è incaricato (anno 1969-1970) della cattedra di Urbanistica del Prof. Mario Cusmano dove rimane fino al 1974.
Dal 1962 a 1992 è insegnante di Architettura e discipline geometriche presso il Liceo Artistico di Carrara.
Alla fine degli anni Ottanta Beniamé coinvolge numerosi giovani laureandi nel gruppo AU&T - Agenzia Urbana e Territoriale, al fine di elaborare proposte sui sistemi ambientali, paesaggistici e strutturali del comprensorio apuo-versiliese con particolare riguardo al rapporto tra infrastrutture e paesaggio.
Tra il 1994 e il 1998 partecipa ad una commissione istituita dal Comune di Carrara per mantenere costante il rapporto con le associazioni ambientaliste e di volontariato, proponendo con il suo gruppo un coordinamento degli assetti territoriali del comprensorio Apuano. Muore a Carrara nel 2002.