Fabian Albertini – Sospensione

Informazioni Evento

Luogo
LINK STUDIO ARTE
Via Rialto, 33, Bologna, BO, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
20/01/2024

ore 18

Artisti
Fabian Albertini
Curatori
Valerio Dehò
Generi
arte contemporanea, personale

Una mostra che s’intitola “Sospensione” nasce, oltre che dalla lucida poetica dell’artista italo-brasiliana Fabian Albertini, come riflesso di una condizione del fare arte sempre più difficile e complessa.

Comunicato stampa

Possiamo dire che sicuramente il millennio che si è aperto anni fa, sia ancora maggiormente
costruito su incertezze del Novecento che ha visto due guerre mondiali, cambiamenti radicali
sociali e politici, innovazioni tecnologiche che hanno trasformato la quotidianità di miliardi di
individui.
La stessa arte contemporanea non ha preso una direzione precisa verso obbiettivi chiari;
assistiamo ad un falso movimento che si appoggia ai linguaggi tecnologici o alle emergenze
sociali e umanitarie in cerca di riferimenti. Perché il sistema dell’arte non ne ha. Anzi, possiamo
dire, con una certa inquietudine, che l’unico parametro che conta è quello del prezzo/valore che
ha di fatto sostituito ogni paradigma culturale. Forse è troppo poco.
Una mostra che s’intitola “Sospensione” nasce, oltre che dalla lucida poetica dell’artista italo-
brasiliana Fabian Albertini, come riflesso di una condizione del fare arte sempre più difficile e
complessa. L’esigenza di sperimentare è evidente anche in un lavoro che si muove tra scelte
linguistiche differenti, dalla pittura alla fotografia, dall’installazione alla grafica. E questo perché
l’artista procede seguendo una propria visione interiore che si rapporta alla realtà in modo
dialettico, profondo.
Le opere in esposizione come Black Sea (2020) o Up to Cosmos #1 e #2 (2021) colgono dei
momenti di stasi cosmica, degli attimi che fanno parte concettualmente della storia della
fotografia e che aprono all’enigma e alla rivelazione. Quello che è importante è che si avverte
un’energia nascosta, l’idea non solo di quando stabilire l’istante della rappresentazione e quindi
dell’appropriazione linguistica del reale, ma anche di evidenziare la sospensione come un
equilibrio di forze.
Qualcosa che possa essere colto e modificato in modo subitaneo, ma che nonostante tutto
contiene una sua eterna quanto effimera verità.
Fabian Albertini focalizza i suoi lavori non a caso in spazi illimitati, come il deserto o il cielo, i
vulcani o la foresta amazzonica che fa “abitare” da presenze formalmente indefinite che vivono in
sospensione nella struttura visuale. La fisicità evoca la spiritualità della percezione, il ridefinire
continuamente la nostra posizione nei confronti del mondo in rapporto ai cambiamenti, anche
minimi, oppure alle emozioni che in noi suscitano. La sospensione è anche partecipazione all’atto
costitutivo del vedere. Fabian Albertini mette in primo piano il rapporto tra l’umanità e l’ambiente,
senza mai abbandonarsi al didascalico, strutturando percorsi di senso e di scoperta. L’artista italo-
brasiliana interpreta la contemporaneità come luogo di raccolta e memoria delle esperienze e
dei linguaggi espressivi, per raccontare al pubblico che nell’arte contemporanea tutte le tecniche
posso essere fatte convergere dalla creatività in un diverso avvicinamento alla conoscenza del
mondo.