Fabio Bellotti – For your eyes only
Una mostra dedicata ai dipinti dell’artista, imprenditore, creativo, collezionista cosmopolita
che dagli anni Settanta attraversa il mondo della moda, del design, dell’arte internazionale.
Comunicato stampa
Imprenditore tessile che per trent’anni ha lavorato con i grandi della moda – da Armani a Chanel, da Miyake a Valentino – art director e talent scout, Fabio Bellotti ha vissuto attraversando il mondo, scoprendo culture, appassionandosi all’arte contemporanea. A lui e alla sua straordinaria creatività dal 20 febbraio al 18 marzo 2023, la galleria Antonia Jannone Disegni di Architettura dedica la mostra FOR YOUR EYES ONLY.
La mostra, accompagnata da un catalogo con testi di Angelo Flaccavento e Daniela Morera, presenta 32 opere di grande formato quasi tutte dedicate a ritratti femminili, realizzate nel corso degli ultimi tre anni e mai esposte prima: “Sono principesse, zingare, ballerine, chiaroveggenti, geishe, gobbe, veneziane, mediterranee, giapponesi, muse, – scrive Daniela Morera nel catalogo – semplicemente donne vere nella loro complicata ricerca o possibilità di ricreare un’emozione vulcanica. La desiderano e la subiscono.”
La pittura di Bellotti mantiene la semplicità di un segno ingenuo, sintetico, colorato, dalle reminiscenze fauve; i volti che ritrae sono essenziali, con espressioni intense ed elementari. Come scrive Angelo Flaccavento: “Si può cogliere di tutto, azzeccando o no, perchè tanto la verità è sempre negli occhi dell’osservatore: segni d’Oriente, di Modigliani e Giacometti, tinte di Balla, primitivismo di Picasso e Braque, e non poco Ettore Sottsass nell’esplosione dei colori, che però fanno anche pensare alla New York neoespressionista di Basquiat”.
Le opere in mostra sono tappe di un viaggio – reale o interiore – di un uomo che ha assorbito, senza schemi, la bellezza del mondo e l’intensità delle relazioni vissute, e che ci invita a fare altrettanto, con la certezza che per viaggiare con l’immaginazione non servono mappe né una guida.
Fabio Bellotti, imprenditore tessile dagli anni ’70, per quasi un trentennio ha stampato tessuti per i grandi della moda, tra cui Armani, Albini, Chanel, (Karl Lagerfeld chiedeva stampati esclusivamente da Bellotti), Fendi, Lacroix, Klein, Miyake, Moschino, Ungaro, Valentino e molti altri.
Rainbow era il nome della sua azienda, ispirato da una pubblicità al neon sul Sunset Boulevard di Los Angeles e dal più grande arcobaleno mai visto in vita sua alle Hawaii. Il suo studio di design, dove agiva come art director, era una cucina in continua ebollizione dove si incrociavano disegnatori di fumetti come Giacon e giovani artisti americani e asiatici ai quali lui insegnava a disegnare per tessuti. Fu così che i pesci finivano sulle camicie e le mucche sulle gonne di Moschino. Gli elegantissimi Marella Agnelli e Federico Forquet si presentavano per chiedergli di stampare per la loro linea d’arredamento. I suoi tessuti sono stati ammirati in diversi musei: da quelli australiani, giapponesi, al Whitney Museum di New York. Bellotti aveva iniziato da giovane dagli innovatori Falconetto e Ken Scott. Girava il mondo per conoscere i creativi, la natura, l’arte diversa, da quella delle grotte dipinte dagli aborigeni, a Dunhuang, lungo la via della Seta, il tesoro Buddhista più immenso al mondo, fino a Marfa in Texas. Dall’Antartide al Madagascar, dagli atolli di Rangiroa in Polinesia ad Aldabra nell’oceano Indiano, e quasi tutti i paesi asiatici. Specialmente l’India e il Giappone gli hanno soddisfatto lo sguardo e riempito l’anima e quest’ultimo gli ha penetrato il cuore grazie alla sua amicizia con Issey Miyake.
Ha conosciuto e frequentato, insieme a sua moglie Daniela Morera, personaggi visionari, con le antenne che captavano le onde e le rilanciavano: Andy Warhol, George Condo, Keith Haring, Jean Michel Basquiat, Julian Schnabel, Ettore Sottsass, Robert Frank, Oliviero Toscani, Rudolf Nureyev, Ikko Tanaka, Tadao Ando, Shigeru Ban, Mimmo Paladino, Achille Mauri, Antonio Citterio, Grace Jones, Jean-Paul Goude, Douglas Tompkins e innumerevoli altri. Degli artisti americani ha collezionato i loro dipinti. Continua senza sosta ad acquistare libri, altra sua passione.