Fabio Bolinelli – Everything can BE
La mostra propone 25 immagini di grande formato, realizzate tra il 2012 e il 2015 da Fabio Bolinelli, mai esposte a Milano. Suoi soggetti sono edifici, celebri opere e monumenti sradicati dal proprio contesto e reinterpretati con l’aiuto del digitale in nuovi contesti atemporali.
Comunicato stampa
La mostra propone 25 immagini di grande formato, realizzate tra il 2012 e il 2015 da Fabio Bolinelli, mai esposte a Milano. Suoi soggetti sono edifici, celebri opere e monumenti sradicati dal proprio contesto e reinterpretati con l’aiuto del digitale in nuovi contesti atemporali.
“Le sue fotografie - spiega il curatore Luigi Pedrazzi - riescono a trasfigurare l’oggetto nella sua natura più intima e segreta, in una de-contestualizzazione dalle tinte quasi ‘profetiche’ per indagarne il significato più profondo ed esoterico, liberandolo dalle incrostazioni del presente. Le sue rappresentazioni metafisiche offrono una fotografia solenne e magica, dove gli oggetti della realtà percepita, statue, monumenti, cattedrali, si ‘rivelano’ in realtà parallele, oniriche ma vere, ed acquistano un significato che ne aumenta il valore simbolico e universale, per cui sono nate”.
Racconta Bolinelli: “Le mie ultime opere sviluppate in circa due anni sono il risultato di una ricerca personale. È l’analisi di un pensiero che esplora vari tipi di paesaggio con visioni surreali e metafisiche, proponendo il ricordo dei dipinti classici tedeschi e rinascimentali. Le immagini sono realizzate mediante la tecnica fotografica digitale, decontestualizzando ambienti sacri, monumenti, piazze, edifici e fontane. Questi elementi statici ed immobili giacciono in spazi aperti e deserti, in distese dove la vista si perde all’orizzonte. Le immagini suscitano così atmosfere metafisiche, dove lo spazio e il tempo sono collegati da un universo quantistico, che annulla la percezione di passato, presente e futuro. Gli elementi architettonici e i monumenti sono uniti tra spazi e tempi paralleli, sono luoghi dove sono presenti frammenti della nostra storia, del nostro passato e della nostra dimensione vivente. Sfidando il meccanismo temporale dello spazio infinito, nulla si nega della nostra esistenza e il nostro spirito sarà sempre incardinato al nostro DNA”.