Fabio De Benedettis – 1998-2018
In mostra le opere di un ventennio di carriera dell’artista freelance romano.
Comunicato stampa
Visitabile fino al 6 gennaio prossimo con ingresso gratuito, la mostra è a cura di Anna Cirignola e realizzata in collaborazione con il Polo Biblio-Museale di Lecce.
Le circa quaranta foto in esposizione, svelano la duplice anima dell’artista-fotografo, sospesa tra il reportage e il concettuale. Pur apprezzando le molteplici potenzialità offerte dall’era digitale, De Benedettis ha continuato ad utilizzare la pellicola, limitandosi in fase di postproduzione a pulire e bilanciare. Nella sua pluriforme indagine fotografica combina verità e storytelling, diario e teatro, candid e staged photography. Sceglie i suoi modelli dalla natura, dall’umanità che lo circonda, ma anche dal mondo delle piccole cose, del particolare surrettizio, esaltandoli attraverso sapienti rapporti chiaroscurali. Ritrae innanzitutto l’uomo, con le sue attitudini e le sue incertezze, sempre rappresentato in un rapporto di complementarità con l’ambiente circostante, di cui è costruttore e custode. Il suo primo interesse è narrare la realtà, raccontare la strada e la società che la anima e la rende viva.
Fotografo con una formazione complessa, compiuta tra Roma e Londra, De Benedettis ha viaggiato a lungo conoscendo culture disparate senza però mai dimenticare di guardare a se stesso, a ciò che avvertiva e che auspicava a comunicare, oltre ai street life e i ritratti, generi in cui ha sempre dimostrato una particolare maestria.
Una visione totalizzante che vede nella fotografia lo strumento idoneo per cogliere l’essenza delle cose, per indagare con attitudine scientifica l’infinita varietà di sentimenti e relazioni, senza distinzioni di temi, formati o generi. Ritratti, fotografia di moda, paesaggi, reportage, concettuale, non esistono distinzioni per l’artista capitolino, che tratta ogni tema con il medesimo slancio, pienamente consapevole della qualità che può emergere da ogni scena, da ogni visione.
Quella di Fabio De Benedettis è una carriera divisa tra il lavoro in studio e quello per strada. Una produzione multiforme unita in questa doppia mostra, tra Roma e Lecce, per ritrovare una visione unica ed unitaria. Un’occasione propizia per guardare in profondità la ricerca del fotografo romano, confrontandone l’aspetto pubblico con quello più privato. Nell’era del phubbing l’artista invita alla riflessione, ci sottrae al giogo dei dispositivi per coinvolgerci nelle sue immagini. Nel momento dello scatto genera un doppio canale di comunicazione, uno legato alla contingenza, quando la visione gli appare dinanzi, suggestiva e transitoria, relazionandosi direttamente con il luogo, i protagonisti, il contesto, l’altro all’attimo più o meno lungo della visione, quando lo spettatore entra in contatto con l’immagine fotografata, immergendosi nel suo mistero, rintracciandovi le sue paure, le sue speranze, i suoi sogni.
All’inaugurazione saranno presenti il direttore del Polo Biblio-museale di Lecce, Luigi De Luca, la curatrice della mostra, Anna Cirignola, l’artista Fabio De Benedettis, lo sponsor della mostra e curatore del catalogo (che sarà già disponibile sabato al Convitto), Mauro Zanin, il presidente dell’Accademia delle Belle Arti di Lecce, Fernando De Filippi, il direttore dell’Accademia delle Belle arti di Lecce, Andrea Rollo, e l’artista, Gianfranco Basso.