Fabio Giampietro / Alessio De Vecchi – Digitra II. Hyperplanes
La stagione espositiva di TRA continua con la seconda edizione di DIGITRA, rassegna dedicata all’arte digitale internazionale ideata da Ennio Bianco e promossa dall’associazione Treviso Ricerca Arte.
Comunicato stampa
Arriva a Ca' dei Ricchi “Hyperplanes of Simultaneity”, serie di opere pittoriche aumentate, realizzate dall’artista milanese Fabio Giampietro in collaborazione con il digital artist Alessio De Vecchi. Dopo una prima edizione incentrata sull’utilizzo della tecnica video da parte di alcuni fra i più importanti artisti digitali internazionali, per il 2017 DIGITRA compie un’analisi “opposta” e si focalizza su una peculiare produzione artistica digitale “made in Italy”, capace di mettere in dialogo tecnologie antiche e contemporanee e di far coesistere oggetto concreto e opera effimera, fino a oltrepassare letteralmente le barriere dimensionali, per esplorare il mondo oltre la tela.
Curato da Federica Patti e pensato per gli spazi di TRA, il progetto espositivo è composto da “HPS: l'onda”, una grande tela “a onda” alta tre metri, e dalle ultime opere pittoriche della serie, qui presentate per la
prima volta in Italia. Ogni dipinto rappresenta la visione alterata, distorta, esplosa di una città immaginaria, simbolica, alienante; ogni rappresentazione pittorica è accompagnata da un ambiente virtuale equivalente, fruibile solo indossando un visore Samsung Gear.
“Hyperplanes” è infatti un’operazione di rimediazione, che incentra la propria identità intorno alle possibilità di ibridazione e implementazione fra i supporti pittorico e digitale, in un clash di diversi ritrovati stilistici, tecnici e tecnologici. Creando una temporanea bolla di simultaneità̀ tra spazio e tempo, propone allo spettatore una “vertigine” visiva, spaziale, corporea, sensoriale e multimediale, possibile solo grazie alla compenetrazione fra mondo fisico e sua dilatazione tecnica. Sceglie il visore come risorsa fondamentale del processo artistico: l’opera si completa attraverso le infinite combinazioni composte dall’ambiente virtuale e dalla fruizione attiva svolta dallo spettatore.
Un gesto audace - premiato con il Lumen Prize 2016 - che riconosce alla tecnologia VR l’unicità di permettere una composizione polidimensionale fatta di assurde aberrazioni prospettiche geometricamente sensate, sospensioni logiche e temporali a completamento della metafora pittorica: pertanto, nella simulazione digitale, gli infiniti livelli simultanei - sovrapposti, accumulati, compressi - che saturano le tele di Giampietro trovano finalmente ampio respiro.
Didascalia:
Fabio Giampietro, “Hyperplanes of Simultaneity” serie, mixed media, 2016 - on going