Fabio Giampietro – Hyper planes of simultaneity
Le nuove tecnologie incontrano la più tradizionale delle espressioni artistiche, la pittura, in un progetto inedito per Milano.
Comunicato stampa
Le nuove tecnologie incontrano la più tradizionale delle espressioni artistiche, la pittura, in un progetto inedito per Milano. La Sala degli Arazzi di Palazzo Reale accoglie da giovedì 14 a domenica 17 aprile Hyper planes of simultaneity, evento interattivo ideato da Fabio Giampietro (Milano, 1974) artista da sempre legato ad una narrazione del paesaggio urbano che si trasforma, nelle sue installazioni multimediali, in esperienza immersiva unica nel suo genere. Un appuntamento promosso e prodotto dal Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale e CMC – Centro Culturale di Milano con il sostegno di Azimut Wealth Management, ed inserito all’interno di Ritorni al futuro, il cartellone culturale che il capoluogo lombardo dedica nella primavera 2016 all’idea stessa di futuro, realizzato in collaborazione con il visual designer Alessio De Vecchi.
Giampietro ritrae immaginifiche città ideali su una speciale tela di grande formato (lunga circa dieci metri), forzandone le dimensioni prospettiche ai fini di un particolare ed esclusivo cono ottico: quello garantito dall’Oculus Rift, strumento tecnologico di ultima generazione che trasporta lo spettatore all’interno di una realtà virtuale, espandendo l’opera d’arte nelle tre dimensioni.
Indossando Oculus Rift, sorta di maschera nata nell’ambito dell’industria dei video-game e dotata di un particolare visore 3D, il pubblico partecipa ad un viaggio all’interno della realtà virtuale. La sensazione è quella di assistere all’esplosione dell’opera d’arte dalla tela, al suo avvolgere l’intero ambiente; la percezione delle reali dimensioni e dell’aspetto dello spazio espositivo vengono allora piacevolmente ingannate, portando l’osservatore all’interno di una dimensione onirica, dove tutti gli oggetti e le sfumature sono stati ricreati con una raffinata tecnica di virtual design.
Hyper planes of simultaneity getta allora un ponte ideale con La città che sale di Umberto Boccioni: se la Milano futurista sognava a occhi aperti nuovi modi per ripensare lo spazio, la Milano del futuro si trova grazie alle ultime tecnologie a rendere quei sogni realtà. Tornando, ancora una volta, proprio a Boccioni, che scrisse in modo profetico: “i pittori ci hanno sempre mostrato cose e persone poste davanti a noi. Noi porremo lo spettatore nel centro del quadro"
Milano, aprile 2016