Fabio Mauri – Il Cinema per Fabio Mauri

Informazioni Evento

Luogo
RICHARD SALTOUN
Via Margutta, 48a-48b, 00187, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Mar – Ven: 10:30–19:00
Sabato: 11:00- 18:00

Artisti
Fabio Mauri
Curatori
Laura Cherubini
Generi
arte contemporanea, personale

La ricerca artistica di Mauri è rinomatamente poliedrica, abbracciando performance, scultura, installazioni, ed opere in tecnica mista.

Comunicato stampa

“Fin dall’inizio il mondo mi è sembrato una grande, e solo parzialmente decifrata, proiezione.
L’oggetto-simbolo di questo stato delle cose, di questo nostro essere di fronte alla realtà, è lo
schermo... Noi non vediamo tutta la realtà possibile... vediamo delle porzioni di mondo, quelle
che la nostra cultura ci consente di distinguere e di vedere... Lo schermo è ciò su cui l’uomo
rappresenta figure e corpi, ma anche sentimenti e pensieri invisibili... Noi vediamo per schermi,
attraverso una tecnologia che è quella del cinema, della fotografia ecc”
-Fabio Mauri
Richard Saltoun è lieta di annunciare la prima mostra in galleria dell'artista Fabio Mauri (1926-
2009), a cura di Laura Cherubini. La ricerca artistica di Mauri è rinomatamente poliedrica,
abbracciando performance, scultura, installazioni, ed opere in tecnica mista; i suoi interessi
ampiamente disparati: includevano l’editoria, il cinema, il teatro e la letteratura. La giovane età
dell’ artista è stata fortemente segnata dagli eventi della guerra e del fascismo, i quali hanno
avuto un impatto profondo sulla sua eredità artistica ed intellettuale.

Oltre all’esperienza drammatica della guerra, grande influenza nella sua formazione e
sperimentazione artistica, lo avrà l’ambiente in cui è cresciuto; sarà direttore delle sedi di Roma
e Milano della celebre casa editrice Bompiani, di cui suo zio, Valentino Bompiani, ne fu
fondatore. Mauri stringe amicizia con gli intellettuali della nuova avanguardia italiana, tra cui il
romanziere Italo Calvino, il filosofo e semiologo Umberto Eco, il regista e appassionato di
cinema Pier Paolo Pasolini e l'artista Jannis Kounellis.
Le opere in mostra sono state realizzate dagli anni 60 alla prima decade degli anni 2000 ed
hanno come fil rouge il tema del cinema. Come punto focale, Rebibbia (2006), cassettiera
rinvenuta dal carcere romano che appartiene all’iconica serie delle Proiezioni, iniziata negli anni
70, in cui film d’autore vengono proiettati su supporti storici non convenzionali. Gli sportelli in
ferro semichiusi, simboleggiano una molteplicità di vite vissute e scomparse, su cui Mauri
proietta “La ballata di un soldato”, film di Grigorji Chukhraj. Le vicende della guerra, legate
anche al luogo in cui è stato rinvenuto questo oggetto, documentano non solo un evento
storico, ma raccontano una realtà in cui varie vicende umane si intrecciano e si mescolano.
Nello spazio centrale della galleria emerge Pittura, testimonianza di un dialogo attivo e continuo
tra pittura e cinema nella pratica di Mauri. Tale opera consiste in un grande proiettore
cinematografico in cui la tela funge da pellicola. A circoscrivere lo spazio intorno ad essa, gli
Schermi di carta, tele spiegate su telai e cartoncini bianchi che fungono da schermo-disegno.
Realizzate sotto l'influenza di Alberto Burri, queste opere celebrano nuovamente il mito del
cinema. Lo schermo come simbolo emerge già nel 1957 e rimane essenziale per l'articolazione
del suo lavoro. La banda nera dipinta sui bordi è, certamente, un omaggio al cinema; ma
rivolge la mente anche alla televisione, al computer ed alla tecnologia. Attraverso ciò, Mauri ci
propone, al contempo, una critica e un’analisi sull'esperienza del "reale".
About Fabio Mauri
Nato a Roma nel 1926, Fabio Mauri muove i primi passi nel mondo dell'arte all'inizio degli anni cinquanta. Artista, autore, docente,
editore e intellettuale a tutto tondo, la sua opera si distingue per le profetiche intuizioni sul ruolo dello schermo nella società
contemporanea e per la ricerca sull'ideologia e la memoria. Dal 1979 al 1996 ha insegnato Estetica della sperimentazione
all'Accademia di Belle Arti dell'Aquila. Ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 1974, 1978, 1993, 2003, 2013, 2015 ed è stato
invitato a dOCUMENTA (13) di Kassel. Muore a Roma nel 2009.
Le opere di Fabio Mauri sono state esposte in prestigiose sedi internazionali quali il PS1 di New York, il Walker Art Center di
Minneapolis, il Moca di Los Angeles, il Philadelphia Civic Center Museum, il Centre Pompidou, Jeu de Paume e Le Bal di Parigi, La
Caixa di Barcellona. A partire dal 1994 gli sono state dedicate importanti retrospettive alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e
Contemporanea di Roma, alla Kunsthalle di Klagenfurt, al Museo Le Fresnoy di Lille, al Palazzo Reale di Milano, al Museo Madre di
Napoli, l’Heart Museum di Herning, al Museo del Novecento di Firenze, al Castello di Rivoli e importanti sale alla Galleria d’Arte
Moderna di Bologna, al Museo Punta della Dogana a Venezia, al Mamco di Ginevra nonché a Documenta(13) di Kassel, alla 14ma
Biennale di Istanbul e a sei Biennali di Venezia.
About Laura Cherubini
Nel 1992 vince la cattedra di Storia dell’Arte all’Accademia di Brera, Milano. Collaboratrice di “Flash Art” Italia e International.
Vicepresidente del museo MADRE, Napoli (2011-17). Direttore del museo MACTE, Termoli (2019-2020). Ha curato il Padiglione
Italiano alla Biennale di Venezia del 1990 e numerose mostre presso istituzioni italiane e internazionali: PS1-MoMA, New York;
Museo Vasarely, Budapest; MAXXI, Roma; MACRO, Roma; GNAM, Roma; GAM, Torino. Ha pubblicato monografie su De
Dominicis, Accardi, Spalletti, Toderi, Bartolini, Pisani, Boetti, Mauri, Pivi e il volume Controcorrente. I grandi solitari dell’arte italiana
(Boetti, De Dominicis, Fabro, Mauri, Pisani, Marisa Merz). Fa parte di diversi Archivi tra i quali Boetti, Angeli, Mauri, Marotta,
Catalano. Dirige la collana “Le chiavi dell’arte” (Marinotti) e la rivista “Art” (Fondazione Ducci). Ha ricevuto i Premi Luigi Carluccio
per la giovane critica (1990) e Arte Sostantivo Donna (2017).