Fabio Oggero – La città sospesa. 9 marzo – 3 maggio 2020

Informazioni Evento

Luogo
URBAN LAB TORINO
Piazza Palazzo di Città 8f , Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18 e il sabato dalle 10 alle 18

Vernissage
22/10/2020

ore 18

Artisti
Fabio Oggero
Generi
fotografia, personale

I tempi del lockdown hanno permesso di rendere Torino il soggetto di un grande scatto fotografico totalmente inedito, dai tempi di esposizione straordinariamente dilatati.

Comunicato stampa

La città sospesa. 9 marzo - 3 maggio 2020
Dall’assenza, uno spazio sospeso, quasi catartico

I quasi due, lunghissimi, mesi di lockdown che hanno chiuso tutta l’Italia sono stati un’occasione unica per vedere le città e i loro spazi con occhi nuovi, in un momento inaspettatamente sospeso che ha quasi negato uno dei sensi più profondi del loro essere. Le città, dalle più piccole alle più grandi, nascono per unire e vivere insieme. I loro spazi, definiti fisicamente dagli edifici e dalle reti connettive e più astrattamente dalla molteplicità delle loro funzioni, economiche, politiche, sociali, religiose e culturali, si plasmano e crescono per offrire condizioni il più possibile favorevoli alla vita sociale dei loro abitanti.
L’arrivo della pandemia ha offerto una chiave di lettura della città che difficilmente si ripresenterà.
Nelle rassegne fotografiche che Urban lab ha presentato negli anni passati, Torino è stata letta attraverso molteplici filtri: le infrastrutture, i cicli storici, le stratificazioni, i valori sociali e gli aspetti culturali, lo sviluppo urbano e i suoi motori, gli stili architettonici, la crescita industriale e i vuoti che la sua assenza ha lasciato, l’utilizzo degli spazi nei modi e nei tempi. Tutte queste lenti hanno restituito sempre una città piena, dinamica e vitale.
Le foto di Fabio Oggero propongono un ripensamento del rapporto con lo spazio urbano torinese e il tempo: uno spazio “svuotato” e un tempo “sospeso”. I tempi del lockdown hanno permesso di rendere Torino il soggetto di un grande scatto fotografico totalmente inedito, dai tempi di esposizione straordinariamente dilatati. Queste condizioni eccezionali hanno consentito di restituire una visione lenta e un lavoro di documentazione inedito e meditato, concentrato su uno spazio urbano cristallizzato e quasi immutabile. Raramente Torino ha potuto essere raccontata attraverso un’assenza così totale e diffusa che non è mero vuoto, ma consente di costruire un nuovo racconto urbano.
non ha prodotto vuoto ma introdotto altri possibili modi di affrontare il racconto urbano.
È stata quindi un’occasione per rileggere i luoghi che hanno maggiormente costruito l’identità di Torino, nel passato più remoto e più recente, dando alla città una posizione all’interno di una geografia fatta di funzioni, pesi e valori. Sono stati selezionati luoghi a cui la prolungata assenza di movimento ha regalato una nuova vita, temporanea e silenziosa, da indagare nei suoi nuovi valori, documentando e raccontando aree estremamente diverse fra loro: dalle piazze e gli edifici aulici del centro storico alle periferie del secondo dopoguerra, oggi abitate e ormai semiabbandonate dall’industria in ritirata; dalle grandi infrastrutture di accesso a Nord e a Sud della città alle nuove icone della contemporaneità, come i grattacieli simbolo per eccellenza del lavoro di ufficio, o Porta Susa, monumento ai nuovi collegamenti ad alta velocità; dal mercato di Porta Palazzo, solitamente brulicante luogo di incontro di nuova e consolidata immigrazione ai nuovi poli commerciali.
L’apparente assenza della vita, delle persone e del loro movimento ha consentito di restituire Torino nelle sue scenografie più pure, senza distrazioni, rumori di fondo o distorsioni, aprendo a nuove e diverse possibilità di relazione tra gli spazi antropizzati e gli spazi naturali. Gli spazi sono così rigerarchizzati, riordinati nei loro valori e gradi di complessità. L’opportunità offerta dal lockdown in questo senso è quasi catartica, in molti modi purificatrice sia della città che degli sguardi che vi si possono rivolgere. La depurazione dallo scorrere della vita, fatta di persone, spostamenti, ingorghi e movimento, ha restituito lo spazio a una visione più limpida e consapevole della sua dimensione, delle sue forme, dei suoi limiti e delle sue potenzialità. Il risultato è un ritratto privo di giudizio, che pone domande senza dare risposte.

Una selezione di fotografie dallo stesso progetto, ma con maggior attenzione agli aspetti fotografici e tecnici, sono esposte anche al Centro di Fotografia Phos (via Giambattista Vico 1, Torino).

Fabio Oggero è nato a Torino nel 1976. Architetto laureato al Politecnico di Torino dopo diversi anni di professione e un master allo IED in marketing, ha deciso di dedicarsi esclusivamente alla fotografia di architettura. Il lavoro fotografico di Fabio Oggero si identifica nella ricerca iniziata dalla scuola di Dusseldorf espressa dal progetto americano dei New Topographics e - ancora prima - dalle esplorazioni della “nuova oggettività germanica” della Neue Sachlichkeit dei primi anni venti. Ispiratori della sua ricerca sono Gabriele Basilico, Andreas Gursky, Thomas Struth, Hélène Binet e Todd Hido.

Le tre sezioni permanenti di Urban Lab Torino
PAST – NOW – SOON

PAST – Una storia urbana
Come siamo arrivati alla città in cui viviamo oggi? Attraverso un’esposizione unica in città – realizzata con la collaborazione scientifica del Polo del 900 e di ISMEL (Istituto per la Memoria e la Cultura del Lavoro, dell’Impresa e dei Diritti Sociali) – di materiale fotografico e video, si ricostruiscono gli ultimi decenni vissuti da Torino: un percorso che si sviluppa su livelli tematici differenti, incrociando molteplici fonti e modalità di rappresentazione.
Una suggestione che vuole essere una possibile storia della città, che si affianca alle tante altre possibili letture, prende vita sulle pareti di Urban Lab attraverso scatole retroilluminate che compongono iconici alberi “storici”, con fronde luminose che cresceranno (o si poteranno) nel corso del tempo, perché le storie possono cambiare.
Il fil rouge è ovviamente la trasformazione urbana, però intorno al filo Urban Lab raccoglie avvenimenti e circostanze (di tipo politico, sociale, economico, culturale) che sono stati concausa di ricadute fisiche sul territorio

NOW – Geografie di Torino
L’idea è quella di un belvedere da cui si osserva una mappa di grandi dimensioni (quasi 16 mq) che rappresenta le principali trasformazioni urbane in atto in città e nei Comuni contermini: una fotografia istantanea di cosa è l’area metropolitana ora e adesso, in termini di infrastrutture, territorio e paesaggio e in cui trova spazio la visualizzazione immediata di tutte le aree in dismissione (sono circa 150) che sono in attesa, in trasformazione o su cui sono attualmente in atto dei cantieri.
Rispetto a ogni singola area, vengono forniti una serie di dati integrativi digitali di approfondimento (ad es. le dimensioni, la destinazione d’uso, nel caso di un procedimento in corso, qual è lo strumento urbanistico, l’orizzonte temporale stabilito, la dimensione economica dell’intervento, etc, a seconda dello stato di avanzamento del progetto e delle informazioni disponibili che sono state raccolte), interessanti sia per i cittadini curiosi sulla loro città sia per possibili investitori o per chi lavora sulle (e per) le politiche pubbliche.

Una piattaforma touch permette invece, attraverso una rappresentazione geografica, la consultazione tematica di mappe e dati, facendo emergere alcune fotografie del presente, l’evoluzione dei fenomeni nel tempo e le dinamiche in atto.
Si tratta di visualizzazioni e strumenti – ideati e realizzati da Urban Lab – che per la prima volta mettono a sistema i dati custoditi ed elaborati da molteplici soggetti territoriali (dal rapporto Giorgio Rota alla Camera di Commercio, da Iren a Smat, a 5T a GTT, all’Osservatorio culturale del Piemonte, per citarne solo alcuni, oltre ai vari settori della Città di Torino e della Città Metropolitana): una inedita visione d’insieme dei dati socio-economici e delle aree in trasformazione (o in attesa) del territorio.
La piattaforma permette infatti di studiare Torino partendo dai dati raccolti ed elaborati dai diversi istituti di ricerca e ha la particolarità di trasformare i dati in geografie, rendendoli più immediati e di più facile analisi e lettura.

Sullo stesso tavolo interattivo sono inoltre ospitati, per la prima volta insieme in un unico luogo fisico, piattaforme appartenenti a realtà istituzionali differenti, tra cui Museo Torino, Torino Social Impact o 9centRo.

SOON – Work in progress. Politiche per il futuro
Uno sguardo dedicato ai progetti e alle politiche in atto a Torino e in area metropolitana. La città di domani raccontata attraverso voci e immagini, in continuo aggiornamento ed evoluzione, che ci accompagnano tra i progetti e le politiche in atto a Torino e in area metropolitana, dalle trasformazioni fisiche alle azioni intangibili, promosse da enti territoriali e attori pubblici e privati.
Attraverso 5 schermi saranno raccontate, distinte in altrettanti macro-temi – Servizi, Cultura, Ambiente, Mobilità, Economie – le progettualità in corso, che disegneranno la Torino del prossimo futuro. Uno strumento in continua evoluzione, per costruire il quale, le varie realtà coinvolte nella trasformazione metropolitana saranno invitate a inviare nei mesi a seguire aggiornamenti e informazioni.