Fabrizio Carnelutti – Optical game
Giallo, rosso, blu. Colori primari, ai quali aggiungere il nero. Colori incorniciati dai telaietti delle diapositive. Fabrizio Carnelutti ha fotografato i grandi della musica, dello spettacolo, della cultura, dello sport. In ogni diapositiva c’era un volto noto, una figura in posa. Ma il suo desiderio più grande è sempre stato quello di dipingere: mescolando, “non plus ultra” della soddisfazione, lavoro e passione.
Comunicato stampa
Si apre la nuova stagione espositiva con la personale di Fabrizio Carnelutti (Desio, 1960) presso lo Studio del Dr. Guido delli Ponti, in collaborazione con l’Associazione Culturale Ponti x l’Arte. Apprezzato fotografo, negli Anni ’80 ha collaborato con prestigiose riviste come Chi, Sorrisi Canzoni TV, Tutto Musica & Spettacolo, Oggi, Gente. Ma siccome Fabrizio è uno che si appassiona e l’arte, per lui, vuol dire diversificare, ha preso tele, smalti, colori, si è messo a dipingere e non s’è più fermato.
Giallo, rosso, blu. Colori primari, ai quali aggiungere il nero. Colori incorniciati dai telaietti delle diapositive. Fabrizio Carnelutti ha fotografato i grandi della musica, dello spettacolo, della cultura, dello sport. In ogni diapositiva c’era un volto noto, una figura in posa. Ma il suo desiderio più grande è sempre stato quello di dipingere: mescolando, “non plus ultra” della soddisfazione, lavoro e passione. Ecco, allora, che quei cromatismi a smalto lasciati dapprima correre in libertà sulla tela si sono indirizzati al cuore di quei bianchi telaietti annullando di fatto ogni singolo scatto fotografico. Al posto dell’immagine, ecco materializzarsi il colore puro, minuziosamente pennellato. E altrettanto scrupoloso è l’ordine di queste caleidoscopiche diapositive: a decine, posizionate sulle tele una accanto all’altra; coi 4 colori che interagiscono fra loro, oppure si scorporano producendo sfumate composizioni monocromatiche. L’effetto, collegato con efficacia a quell’Optical Art nata negli Anni ’60 e sviluppatasi nei ‘70, innesca un giocoso rapporto attivo fra opera d’arte e spettatore. L’immagine “inganna l’occhio”: prende cioè a modificarsi a seconda di come chi la osserva si sposta nello spazio.
Stefano Bianchi
Ponti x l’Arte è l'Associazione Culturale fondata da Eleonora Tarantino (giornalista pubblicista/art consultant) e Stefano Bianchi (giornalista professionista/critico d’arte). Con il coinvolgimento diretto degli artisti, è il risultato di anni di passione e dedizione che ne fanno una realtà unica e versatile quanto a tematiche e allestimenti. Scopo dell’associazione, è organizzare e promuovere mostre personali e collettive anche in locations inconsuete, riservate a tutti coloro che desiderano conoscere e collezionare Arte Contemporanea.
Il Dr. Guido delli Ponti e Chiara Minoli, hanno messo a disposizione degli artisti (no-profit) la sala d’attesa dello studio dentistico ubicato in un prestigioso palazzo degli Anni ‘30.