Fabrizio Gaggini – Zenit

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA IL MUSEO DEL LOUVRE
via della reginella 25 , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
18/09/2012

ore 18

Artisti
Fabrizio Gaggini
Generi
arte contemporanea, personale

L’evento presenta fotografie realizzate a Roma durante il
2012: una proposta di “design celeste” per ignoranze supine. Dodici immagini scattate a Piazza Mattei, Porta Maggiore, Campo dei Fiori, Piazza San Giovanni, Ponte Cestio, Ponte Quattro Capi, Via Casilina Vecchia, Piazza di Spagna, Ara Pacis, Prima Porta, Villa Pamphili.

Comunicato stampa

ZENIT
Martedì 18 settembre 2012 alle 18:00 si inaugura presso la
Libreria Galleria Il Museo del Louvre in Roma via della Reginella 25,
"Zenit": esposizione fotografica di Fabrizio Gaggini realizzata con la
supervisione di Giuseppe Casetti e il sostegno dell'Associazione Surya/
Panasuez. L'evento presenta fotografie realizzate a Roma durante il
2012: una proposta di "design celeste" per ignoranze supine. Dodici
immagini scattate a Piazza Mattei, Porta Maggiore, Campo dei Fiori,
Piazza San Giovanni, Ponte Cestio, Ponte Quattro Capi, Via Casilina
Vecchia, Piazza di Spagna, Ara Pacis, Prima Porta, Villa Pamphili. Cieli
che hanno perso la loro cavità: semplice luce zenitale su piani euclidei.
La mostra è accompagnata da una mappa con i luoghi in cui sono
state realizzate le immagini: punti geografici che fungono da finestre
aperte. Anche l'allestimento è significativo: in una stanza sotterranea
con soffitto a volta, la luce artificiale e la musica riprodotta ribadiscono
l'artificialità degli elementi proposti rinforzando la necessità di ri(uscire)
nuovamente a rivedere il cielo. Le fotografie fungono così da
significanti indicali in cui "l'immagine ha il solo scopo di presentare il
prodotto". Nel titolo il riferimento all'asse ideale che collega il capo al
punto superiore; richiamo ad alzare la testa dovunque, quandunque e
oltre ogni punto cardinale. Un operazione dedicata agli antichi con la
testa per aria, a chiunque si sdrai sul prato, all'ultimo sguardo impresso
sulla retina di chi è caduto.