Fabrizio Musa / Neo Pop

Informazioni Evento

Luogo
LA CERNOBBINA ART STUDIO
Via Regina 69, 20122, Cernobbio, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
21/05/2022

ore 17

Artisti
Fabrizio Musa
Generi
arte contemporanea, personale

Mostra personale.

Comunicato stampa

Pop art è il termine con cui - tra la fine degli anni ’50 e l’inizio del ’60 - si afferma tra gli stati Uniti e l’Europa un movimento che si ispira ad oggetti di uso quotidiano raffigurati per sottrazione allontanandoli dal loro ambiente naturale e isolandoli come si trattasse di icone dotate di un alto valore simbolico. Fabrizio Musa (Como 1971) di quel movimento che ha goduto di una straordinaria fortuna è senza dubbio un erede. Con caratteristiche però del tutto proprie. Una delle quali è senza dubbio la sua attrazione per l’architettura. A questo proposito ecco come Mario Botta con cui Musa ha collaborato pi volte dice ad esempio di lui:
“Musa studia il linguaggio dell’architettura traducendolo in modo autonomo sulla tela, facendolo cioè diventare linguaggio pittorico a tutti gli effetti, con risultati che sorprendono (…) riporta nel suo bianco e nero i risultati delle ombre nate dal contesto tridimensionale (…) l’architettura è sempre stata pensata come spazio, come struttura tridimensionale, e vederla “appiattita” sulla tela è una lettura che non avevo mai immaginato. La sorpresa è che questo tipo di lettura permette (…) risultati poetici.”

Si tratta di riconoscimento importante non solo per la stima dimostratagli da una archistar come Botta: si tratti del Duomo di Como o di quello di Milano, della Casa del Fascio disegnata da Terragni negli anni ’30, di un Ferrari Kessel, di un Rolex Milgauss o del ritratto di Sophia Loren, le considerazioni di Botta per il lavoro di rappresentazione architettoniche Musa restano comunque valide: mettono a nudo il processo di pensiero che sta dietro il suo modo di dipingere. Di cui è importate cogliere un’ulteriore specificità: Musa ha contaminato sin dall’inizio del suo operare le tecniche pittoriche più tradizionali con le l’utilizzo tecnologie sconosciute ai fondatori della Pop art. Non basta: il suo tocco è sempre e comunque “elegante”, altra caratteristica non strettamente “pop”. Tutto questo identifica necessariamente la sua arte come “neo” pop. Nell’ ampia produzione di Musa la piccola (non certo per le dimensioni dei pezzi scelti) selezione operata per La Cernobbina Art Studio parla proprio di questo.

Chi è Fabrizio Musa. Vive e lavora tra Como e New York. Dal 2008 collabora con l’architetto Mario Botta in un progetto di rielaborazione pittorica delle sue architetture realizzatosi in personali quali: Chiesa del Santo Volto a Torino in occasione del XXIII Congresso Mondiale di Architettura nel 2008, la mostra Mario Botta alla Galleria Montrasio Arte a Monza, fino a Culture Nature - Botta alla Biennale di Venezia, 12esima Mostra Internazionale di Architettura nel 2010. Tra le sue personali vanno segnalate Fabrizio Musa alla Art Jed Gallery di St. Moritz a cura di Niyara Useinova, The Kiss alla C.J. One Gallery di New York a cura di Cindy J. Choi, l’opera permanente Juvarra wall paint a pochi metri dal Duomo di Como, la videoinstallazione (opera pubblica) Terragni 80 proiettata sulla Casa del Fascio a Como, la partecipazione alla Antonio Sant’Elia. Il futuro delle città alla Triennale di Milano. E ancora Milano New York all’ Urban Center in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, Bruxelles al Museo CIVA (di Bruxelles, Cina Galleria Obraz di Milano, Tribute to Terragni presso la sede del Parlamento Europeo di Bruxelles, Fabrizio Musa alla Artmakers Gallery di Stoccolma. Tra le collettive più recenti c’è Sentieri di Pace a Villa Bernasconi a Cernobbio a cura di Aldo Premoli al Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera e ancora con Christie’s NYC alla Wooster Projects Gallery di New York, Plastica d’artista al Museo della Scienza e Della Tecnica Leonardo da Vinci di Milano. Nel 2018 2019 e 2020 ha partecipato all’ Armory Show di New York nella sezione “Insight” con un progetto artistico curato dalla Galleria Montrasio di Milano a fianco di artisti quali Lucio Fontana, Piero Manzoni, Giulio Paolini e Jago.