Fabrizio Prevedello
Mostra personale.
Comunicato stampa
Fabrizio Prevedello
Basico
18 Settembre - 30 Ottobre 2022
Surplace presenta “Basico” una mostra di Fabrizio Prevedello.
Verde. Luce. Interno. Luogo. Studio. Rupe. Ritratto. Sono i titoli di alcune mostre personali di Fabrizio Prevedello, ora ospitato con tre opere a Surplace. Parole come fondamenta, elementi primari che ci aprono la lettura dell’opera, come Basico, il titolo di questa sua nuova mostra.
Un cavalletto a triangolo su cui posa un braccio in gesso: “Fiore” 2017-2022.
Una cornice in putrelle d’acciaio e onice rosa: “Luogo” 2022.
Un cerchio in acciaio zincato che contiene un ovale in gesso e bambù collocato tra pavimento e muro: “Ritratto” 2022.
Luca Scarabelli Quando inizia a esistere una scultura? Quando si inizia a muovere le mani?
Fabrizio Prevedello Una scultura esiste già da quando mi appare nella mente e ne traccio un promemoria, un semplice appunto in un taccuino. Delle molte che mi segno ne realizzo solo alcune, poche (e spesso dopo un paio d’anni). Queste sono molto vicine, nella forma e nei materiali impiegati, all’idea inizialmente tracciata.
Cesare Biratoni La scultura che appare nella tua mente molto prima di essere realizzata mi fa pensare ad una frase di Friedrich “Quando un artista non vede niente dentro di sé (…) dovrebbe evitare di dipingere anche ciò che vede fuori”. La sua esortazione ad astenersi dal fare ho sempre pensato che facesse riferimento a una sorta di eticità; è una visione romantica e idealista dell’arte oppure, secondo voi, è giusto dire che descrive quali debbano essere le premesse prima di iniziare a manipolare qualsivoglia medium?
FP Voglio ben sperare che ci siano infinite vie. La mia è quella... ma mi sta molto stretta.
LS Una pre-visone… che si accompagna alla misura dello spazio e alle costanti percettive. Mi sembra di intravedere anche una decisa “passione” per i materiali.
FP I materiali mi affascinano come, immagino, il potenziale talento di un attore può affascinare un regista. Ogni materiale ha una lunga storia di molteplici impieghi e se la porta appresso anche se utilizzato in una maniera “originale”.
LS I materiali che usi e che combini sono spesso pesanti, ma una volta composti nelle loro possibilità e variabili appaiono molto leggeri, come sospesi. La tua scultura è un disegno nello spazio.
FP Mi fa piacere tu lo dica. Uno scultore (che assomigliava moltissimo a Brancusi) con cui ho lavorato anni fa a Berlino mi ripeteva insistentemente: ragazzo, bisogna disegnare! Intendeva dire che il colpo dato sulla pietra è efficace solo se la mente lo sa guidare. La pensava anche lui come Friedrich.
LS L’atto creativo è solo il passaggio per arrivare alla formalizzazione di un pensiero, di una intuizione, di un’idea. Heidegger diceva che era l’atto più importante. Come si colloca in questa prospettiva il tuo lavoro?
FP Avevo letto che Derrida all’inizio non aveva idee su cosa scrivere, per cui si rivolse a Foucault il quale gli disse: scriva, scriva, vedrà che le idee le verranno. Henry Focillon nel suo “Elogio della mano”, parla dell’intelligenza delle mani. Mi piace pensare che abbiano ragione entrambi. Mi piace pensare che il “mettere al mondo una forma” sia innanzitutto un modo di liberarsi di un pensiero, di una questione (che infatti rimane aperta, non trovo risposte), una maniera di farla uscire, di condividerla.
CB Tempo fa ci hai parlato di porte, anzi meglio di portali, e ho notato che la maggior parte dei tuoi lavori non sono aggirabili, che li attacchi ai muri, oppure al pavimento; anche la porta non si attraversa. È corretto dire che questa mancanza di un lato, di una profondità, serve a mettere in evidenza l’idea-motore dell’opera? il suo, come direbbe Foucault, dispositivo?
FP Forse non è il lato che manca, piuttosto lo spazio in più, e si costruisce solo col pensiero, ognuno il proprio, in questo può avere una maggiore profondità. Sono uno scultore…come lo è Jannis Kounnelis.
LS L’opera a volte la penso come ad una minima impronta che mi permette di scoprire una temporalità diversa, una temporalità altra. Cosa ne pensi? È condivisibile con il tuo modo di procedere?
FP Forse non procedo proprio così... ma decisamente le sculture che mi sembrano più riuscite hanno una estensione nel tempo vasta, una a-temporalità, un silenzio. Il silenzio di alcuni alberi molto vecchi, di alcune pietre.
LS Il tempo è anche la storia. Quando penso alla storia e alla scultura gli associo l’idea della memoria, ma anche della monumentalità e a volte della spettacolarità. La tua scultura ha la coscienza di interrompere la traccia che lega storia e monumentalità. Inoltre c’è un rapporto diretto con il corpo, con i gesti minimi, come costruire una postura lentamente o pensare a due dita che si sfiorano come a due petali di un fiore.
FP Un giorno, quando io e i miei fratelli eravamo bimbi, mio padre ci stava parlando di cuccioli di gatti, forse ci disse che erano appena nati. Dopo un pò mio fratello raccolse un sasso della dimensione di un cecio e disse: guarda, un sasso appena nato!
CB Ci hai raccontato che l’opera “Ritratto” rappresenta in virtù di un’assenza, e che questa immagine la ottieni usando la “camicia” che è di fatto un negativo, ovvero il gesso rosato usato durante il procedimento del calco; ma nel tuo caso, il rosato, è anche un elemento carnale? È una pelle? A me il gesso rosato mi riporta subito alla pittura.
FP Anche a me, a Tiepolo forse? Ma anche alla cipria, almeno quel particolare rosa. Due anni fa, mentre eravamo chiusi in casa, ho visto un tramonto meraviglioso, c’era del rosa mi pare, comunque un’enorme bellezza.
Fabrizio Prevedello (Padova, 1972) sì è diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Dopo anni trascorsi a Berlino, nel 2002 è tornato a vivere in Italia, in Versilia. Negli ultimi anni ha esposto presso: Cardelli & Fontana, Sarzana; z2o Sara Zanin Gallery, Roma; Associazione Barriera, Torino; Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato; Palazzo Fortuny, Venezia; Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone, Monfalcone; Mobiles Zentrum für ästhetische Avantgarde, Francoforte; Museo d’Arte Contemporanea, Lissone; Museo Civico del Marmo, Carrara; CAMeC - Centro Arte Moderna e Contemporanea, La Spezia.
18 Settembre 2022 apertura dalle 16.00 alle 20.00
su appuntamento
349 1746870
R + S / AK
Viale San Pedrino 4, Varese
Deposito temporaneo di opere, forme, idee, riflessioni, pensieri, incontri, cose per l'arte contemporanea,
questo luogo collettivo di sensibilità e movimenti, in un linguaggio mainstream si chiamerebbe anche "piattaforma". Ma non si trova sul mare. Per ora.
Il Direttore di AnonimaKunsthalle per il 2022/23 è Cecilia Mentasti
riss(e)
Armando della Vittoria, Tutti i passi che ho fatto non mi hanno portato da nessuna parte.
dal 18/09 al 30/10/2022 su appuntamento al 3358051151
Surplace
Fabrizio Prevedello, Basico
dal 018/09 al 30/10/2022 su appuntamento al 3491746870
Anonimakunsthalle
BLONK, Varese- Inntro, a cura di Cecilia Mentasti
dal 18/09 al 30/10/2022 su appuntamento al 3382813569
Surplace Operative Station:
Luca Scarabelli, Cesare Biratoni, Rossella Moratto, Joykix, Claudia Canavesi.
[email protected]
http://surplaceartspace.jimdo.com