Fabrizio Segaricci – Progetto Oskar
Casa Testori presenta Progetto Oskar di Fabrizio Segaricci, una mostra organizzata in collaborazione con Circoloquadro, con la curatela di Arianna Beretta.
Comunicato stampa
Sabato 10 ottobre 2015, all’interno di “Botanica. Dall’arte alla Natura”, Casa Testori presenta Progetto Oskar di Fabrizio Segaricci, una mostra organizzata in collaborazione con Circoloquadro, con la curatela di Arianna Beretta.
La mostra, attraverso fotografie e video, racconta l’esperimento condotto da Fabrizio Segaricci sul Lago Trasimeno, dove vive e lavora. Durante le sue passeggiate, l’artista si rende conto, con grande dispiacere, che i luoghi della sua infanzia, quelli dei giochi con i compagni, sono ormai diventati piccole discariche. Segaricci decide di pulire dall’immondizia una piccola striscia di terreno che dà sul Lago. Una volta preparata la terra, decide di piantare Oskar, una piccola pianta di pomodori Perini già coltivati in passato nell’area umbra, e invitare i passanti a prendersene cura.
Giorno dopo giorno, un numero sempre maggiore di persone ha imitato Segaricci e ha cominciato a frequentare quei luoghi non solo come zona di passaggio, ma anche di sosta. L’artista ha, infatti, posizionato una panchina da cui osservare le piante e una casetta per uccelli trasformata in casella postale, per comunicare perplessità, suggerire miglioramenti. Dopo uno scetticismo iniziale, iniziano le visite: le persone del luogo, incuriosite, vanno a vedere. Alcuni puliscono la zona dalle erbacce, molti danno prima l’acqua alle piante, poi il verderame, altri si preoccupano di legarle e, infine, piantano altri pomodori. Una semina che ha dato i suoi frutti, tanto che i pomodori vengono raccolti per farne dei barattoli di passata.
“Una semina che ha dato altri frutti” sottolinea la curatrice Arianna Beretta “perché Segaricci documenta l’intero processo attraverso fotografie e video, dando la possibilità di “toccare con mano” quell’arte relazionale che funziona perché parte dalla gente, perché non viene imposta dall’alto come esperimento sociale o artistico. Un coinvolgimento della popolazione spontaneo, che segue un invito fatto tra una chiacchiera e l’altra, quasi sottovoce.
Il risultato di questo percorso è esposto nelle stanze di Casa Testori, che raccontano un progetto di arte relazionale e una riflessione su come sia possibile custodire il territorio, stabilire relazioni sociali, creare un contatto umano fra le persone e il proprio luogo di appartenenza. Un percorso delicato e coinvolgente attraverso immagini e video attraverso cui l’artista racconta l’esperienza documentando comportamenti e reazioni delle persone spontaneamente coinvolte.