Facciamo il punto
Un progetto artistico a cura di Alessandro di Pietro e Cecilia Guida.
Comunicato stampa
“Alessandro Di Pietro 15.50
facciamo il punto della situazione?
Cecilia Guida 15.51
ok, ma non sono sicura di conoscerlo. È ancora una mostra?”
un progetto artistico a cura di Alessandro di Pietro e Cecilia Guida
con Antonio Barletta, Marco Belfiore, Francesco Bertocco, Graziano Folata, Francesco Fossati,Silvia Hell, Cecilie Hjelvik Andersen, Chiara Luraghi, Yari Miele, Luca Scarabelli, Federico Tosi
17 – 31 Marzo 2013
inaugurazione domenica 17 Marzo 2013 ore 18
CG 15.58
l’idea è nata da tre episodi accaduti durante un periodo passato a New York qualche anno fa: la visione del film ‘La Passione di Giovanna D’Arco’ di Dreyer, la lettura di un passo di Paik sul primo evento Fluxus della storia e le lunghe passeggiate per le strade di New York, che, quella mia prima volta, mi era sembrata una città ‘bella’ per errore
ADP 15.59
‘bella’ è come dire ‘giusta’? e quindi ribaltando l’ errore?
...
CG 16.04
in ogni modo, la mia era una riflessione sulla ‘pratica’ dell’errore dal punto di vista curatoriale
ADP 16.05
ero contento quando mi hai parlato del progetto, perché anche io, poco tempo prima, avevo ragionato sull’idea di errore e mi sembrava in continuità con i lavori precedenti, ma gli errori si basano sul principio di ‘spontaneità’, quindi ‘produrre’ un errore sarebbe stato solo una speculazione sul tema. Mi è sembrato, dunque, più utile andare a ricercare una struttura che mi avrebbe permesso di procedere verso un’idea di ‘perfezione’
ADP 16.07
e così, è saltata fuori l’idea di curarla io
...
CG 16.09
e poi mi piaceva e mi divertiva la tua proposta di riflettere sull’idea dell’ errore organizzando una mostra ‘perfetta’
...
ADP 16.14
possiamo dire di aver fatto il ‘ritratto’ di una mostra collettiva?
...
ADP 16.59
il ritratto di una mostra collettiva, conforme a uno ‘standard’, che i curatori e gli artisti partecipanti conoscono ‘alla perfezione’. L’ operazione è ironica, ma soprattutto autoironica, poiché ognuno di noi ha accettato di dichiarare qualcosa rispetto al proprio lavoro che è solitamente occultato o giustificato
...
CG 17.23
mi perdo, mi confondo, a volte sono d’accordo con te, a volte no e la mia idea non la ritrovo più. Ma era esattamente quello che volevo
CG 17.23
mentre mi parli mi chiedo se hai fatto errori…
ADP 17.23
questo progetto è una deriva del problema della mostruosità che è fondamentalmente un problema di classificazione
ADP 17.24
quando hai classificato il mostro e hai dei riferimenti linguistici per descriverlo, il mostro è stato normalizzato, perché hai un nome con cui chiamarlo
ADP 17.24
questa mostra è un mostro perchè non ha un nome.
Alessandro Di Pietro e Cecilia Guida
Estratto dalla conversazione via Skype del 25.02.2013
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RISS(E)
studio di Ermanno Cristini, Via S. Pedrino 4, Varese
I sentieri si costruiscono viaggiando.
(Franz Kafka)
Non c’è etica senza riattribuzione del senso e non c’è senso senza ripensamento del valore del fare.
Riss(e) nasce così. Oggi la realtà è talmente cruda da non consentire perbenismi. Dunque un terreno di confronto fuori dai limiti.
E poi “Riss” in tedesco è “fessura”, “crepa”, “squarcio”; e dalla crepa entra la luce.
È valicando i limiti che si può riattribuire un senso al fare e più nello specifico al fare artistico.
Non è cosa nuova, ma forse ora assume il valore di un’emergenza imprescindibile.
Valicare i limiti è varcare i confini: è l’attitudine del viandante. Senza mappa, senza meta, senza ritorno; perché l’unica meta è il ricominciare ad andare via.
Riss(e) ha questo spirito. È uno spazio fisico solo accidentalmente perché non può essere “qui”. Riss(e) vuole essere piuttosto un “dovunque”, un “altrove”; una sorta di piattaforma che si sposta trovando nell’erranza la propria dimensione etica.
Riss(e) non è un project-space perché non ha una linea curatoriale organica. Propone “mostre”, anche ma non soprattutto, e vuole misurarsi con un continuo “fuori registro” ; quella condizione che deriva dalla consapevolezza che, abbandonata la mappa, non resta che stupirsi degli incontri.
Riss(e) raccoglie una disposizione al dialogo che ha fatto nascere altri progetti, come ROAMING, L’OSPITE E L’INTRUSO, DIALOGOS; diversi tra loro ma accomunati da un bisogno di confronto, in una dimensione relazionale che attraversa la domanda sul “che fare? “ un po’ con lo spirito dell’interrogativo di Leonardo da Vinci: “la luna, come sta la luna?”.
Ermanno Cristini
(Riss(e) è nata con il contributo ideale e di discussione di diversi “passanti”: Cesare Biratoni, Sergio Breviario, Alessandro Castiglioni, Giancarlo Norese, Vera Portatadino, Luca Scarabelli.
Oggi ha incrociato e sta incrociando altri “passanti”, tra cui: Marion Baruch, Antonio Barletta, Marco Belfiore, Francesco Bertocco, Antonio Catelani , Mario Casanova Salvioni, Viviana Checchia, Clement Project, Francesca Marianna Consonni, Valerio Del Baglivo, Alessandro Di Pietro, Diana Dorizzi, Graziano Folata, Francesco Fossati, Simone Frangi, Daniele Geminiani, Cecilia Guida, Sabina Grasso, Patrick Gosatti, Silvia Hell, Cecilie Hjelvik Andersen, The Island, Erika La Rosa, Corrado Levi, Chiara Luraghi, Luc Mattenberger, Andrea Magaraggia, Francesco Mattuzzi, Samuele Menin, Metamusa, Yari Miele, Concetta Modica, Rossella Moratto, Giovanni Morbin, Adreanne Oberson, Chiara Pergola, Cesare Pietroiusti, Jean Marie Reynier, Rosamaria Rinaldi, Lidia Sanvito, Noah Stolz, Marco Tagliafierro, Temporary Black Space, Federico Tosi, Virginia Zanetti.
In attesa dei prossimi.)