Facewall Prato
Nell’allestimento, verranno esposte 50 dei 100 scatti realizzati per le bandiere lo scorso anno e a ciascuna storia corrisponde un cortometraggio che mostra le due persone ritratte nel loro ambiente mentre raccontano i loro legami.
Comunicato stampa
Prato è una delle città più multietniche d'Europa.
La ragione di questo primato deriva dal fatto che dal secondo dopoguerra è stata una delle città più ricche d’Italia, cuore pulsante dell’industria Toscana e meta di riferimento per il commercio internazionale di tessuti.
La crisi ha cambiato molte cose.
L’immigrazione imponente che Prato ha attratto nell’ultimo secolo, non è solo quella recente straniera, ma anche una precedente massiccia dal sud Italia, avvenuta alla fine degli anni Sessanta.
Il paragone con Milano o Torino sembra dunque scontato, ma quando lo si fa, occorre non dimenticare un dato significativo: Prato è una cittadina di 200 mila abitanti e questo è un dato che nella percezione del fenomeno fa molta differenza.
Il 18% della popolazione straniera in una città di 200 mila abitanti crea un bell’impatto di mixitè, che lentamente (anche se in maniera non facile) sta diventando normalità, come a Londra, New York, Parigi o in qualsiasi altra metropoli del mondo.
Prato è un laboratorio, dove da tempo le scuole, i teatri, le istituzioni, le varie comunità religiose, lavorano per promuovere l’inclusione, il rispetto sociale e il senso di appartenenza, per aumentare la legalità ed il senso di responsabilità individuale nei confronti del territorio in cui si vive.
Questo è il principio fondamentale che ha ispirato gli ideatori del progetto Facewall Prato, la regista Cristina Pezzoli e l'attore Shi Yang Shi di Compost, che da anni si occupano di “ingegneria multiculturale”.
Per il progetto iniziale sono state realizzate dalla fotografa Ilaria Costanzo, 100 fotografie che sono diventate 10.000 bandiere distribuite gratuitamente ogni settimana da dicembre 2013 a giugno 2014 ai cittadini di Prato che le hanno appese ai balconi e alle finestre di case, scuole, negozi e fabbriche della città.
Le fotografie rappresentano due persone insieme : un italiano ed uno straniero che realmente collaborano in diversi settori: lavoro, scuola, sport ,amore, amicizia, tempo libero e arte. Sessanta foto su cento ritraggono un italiano ed un cinese insieme, le altre quaranta sono divise tra le principali etnie presenti a Prato.
Il successo che il progetto ha riscosso lo scorso anno e gli importanti riscontri ottenuti su tv radio e giornali nazionali e internazionali, ha spinto Compost a ideare uno step successivo: è nato così il progetto della mostra Facewall Prato: 100 intrecci di mondi possibili da scoprire,organizzata in collaborazione con la
Fondazione Museo del Tessuto e con il Comune di Prato grazie al supporto fondamentale della Regione Toscana nell’ambito del “Progetto Prato”.
Nell'allestimento, verranno esposte 50 dei 100 scatti realizzati per le bandiere lo scorso anno e a ciascuna storia corrisponde un cortometraggio che mostra le due persone ritratte nel loro ambiente mentre raccontano i loro legami.
I 50 cortometraggi sono stati realizzati in collaborazione con il Collettivo John Snellinberg, già vincitori con il loro film '”Sogni di gloria” di importanti premi ( Houston film Festival e Roma Indipendent Film Festival).
Chi visiterà la mostra –attraverso un dispositivo touch – potrà selezionare le fotografie di suo interesse e visionare i cortometraggi che si andranno a proiettare sul grande muro interattivo allestito in fondo alla sala espositiva : si vedranno il tempio buddista e l'oratorio cattolico, i pronto moda e le fabbriche di tessitura, macellerie islamiche e scuole, un bellissimo matrimonio cinese bambini che insieme imparano a suonare il violino e la tromba e a ballare la salsa...Un grande affresco di luoghi e volti della Prato contemporanea.
Con questo evento il Museo del Tessuto, istituzione culturale fortemente identitaria della città, diventa protagonista di un lavoro di tessitura sociale indispensabile al contesto urbano e sociale di Prato, per intrecciare i fili delle culture che qui si incontrano.
L’iniziativa si inserisce coerentemente tra le azioni promosse dal Progetto Prato della Regione Toscana, che da alcuni anni promuove sul territorio interventi concreti per favorire l’interculturalità, l’emersione e la comunicazione sociale come strumento di inclusione al di là di ogni preconcetto.
Particolarmente significativo il sostegno a questo progetto di tutte le Associazioni cinesi di Prato.
Durante i tre mesi di permanenza della Mostra Facewall 2015 al Museo verranno realizzati eventi di diversa natura dalle cene etniche ai film in lingua, da corsi di calligrafia cinese al karaoke, da incontri informativi per la salute delle donne tenuti dalle Asl a informazioni sui servizi gratuiti offerti dal Comune ai cittadini stranieri.