Falseum Museo del Falso e dell’inganno / Fake Festival del Falso e dell’inganno
S’inaugura al Castello di Verrone di Biella, Falseum, Museo del Falso e dell’inganno. Proprio in occasione dell’inaugurazione si terrà la prima edizione del Fake, Festival del Falso e dell’inganno.
Comunicato stampa
Sarà inaugurato venerdì 11 settembre alle 17, al Castello di Verrone di Biella, Falseum, Museo del Falso e dell’inganno. Proprio in occasione dell’inaugurazione, dall’11 al 13 settembre si terrà la prima edizione del Fake, Festival del Falso e dell’inganno.
Promotori dell’iniziativa sono il comune di Verrone, proprietario del Falseum, e il raggruppamento temporaneo di impresa che lo gestirà e che è formato da cinque differenti soggetti del privato sociale e del mondo dell’impresa culturale.
“Il Museo del Falso e dell’inganno – spiegano gli organizzatori - non espone oggetti contraffatti, ma propone una riflessione sul tema del falso attraverso un allestimento spettacolare e coinvolgente. La capacità di ingannare i propri simili è una delle caratteristiche più tipiche dell’uomo. Nessun altro essere vivente è in grado di mentire e dissimulare con la frequenza e l’intenzionalità dell’essere umano e questo per ragioni più diverse: difendersi, attaccare, arricchirsi o anche solo divertirsi”.
“Sull’inganno – continuano - si sono costruite nazioni, si è trovata la giustificazione a guerre ed eccidi, si è stati capaci di orientare l’opinione pubblica e di fomentare le masse. Ma sull’inganno si sono anche costruite storie e leggende che hanno nutrito la fantasia , l’arte e la filosofia dei popoli”.
Il Museo del Falso vuole quindi raccontare come l’uomo, con il falso, abbia cambiato il corso della storia. Anche perché conoscere i falsi del passato significa apprenderne meccanismi e allenarsi a distinguere quelli odierni. In un’epoca in cui ognuno di noi è investito da un flusso di informazioni continue e in cui la notizia falsa rischia di avere la stessa verosimiglianza di quella vera, in un’epoca in bilico tra reale e virtuale, conoscere i falsi del passato significa apprenderne i meccanismi e allenarsi a distinguerli.
“Il Museo – spiegano ancora i responsabili - è pensato come una macchina divertente e coinvolgente, con un allestimento flessibile e facilmente rinnovabile nei temi. Inoltre il percorso narrativo consente differenti modi di visita pensati per soddisfare le esigenze di visitatori diversi. Il Falseum vuole essere un museo esperienziale, capace di stupire ed emozionare e di far vivere in prima persona un’esperienza del falso attraverso installazioni multimediali”.
Ogni sala propone un tema (falso scientifico, falso fotografico...) scegliendo un particolare contenuto, una vicenda principale. La domanda che introduce alle varie aree è sempre la stessa: sarà vero? Dalla donazione di Costantino al gonnellino scozzese, dalla teste di Modigliani al mostro di Lochness, dallo sbarco sulla luna al crollo delle torri gemelle fino alla catena di Sant’Antonio pubblicata su Facebook, ci sono casi di falso che hanno “fatto la storia”.
L’allestimento composto da tavoli interattivi, studi di telegiornale, set fotografici e sale tematiche immergono il visitatore nella realtà affascinante e complessa del Museo del Falso. Personaggi in costume, infine, guidano il pubblico in ogni sala.
Il percorso interattivo permanente, da un idea del giornalista e scrittore Errico Buonanno, è curato dell’architetto Massimo Venegoni (Forte di Bard, Experimenta Torino) e da Laura Gorni (Dialogo nel buio).
Nei tre giorni di Fake. Festival del Falso e dell’Inganno, si alterneranno incontri con storici, scienziati e artisti a spettacoli e laboratori per bambini. Tema di questa prima edizione la Bugia.