Informazioni Evento

Luogo
UNIVERSITA' DI ROMA TOR VERGATA - FACOLTA' DI LETTERE E FILOSOFIA
Via Columbia 1, 00133 , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
16/04/2012

ore 18

Contatti
Email: unexhib@gmail.com
Curatori
Manrica Rotili
Generi
arte contemporanea, collettiva

Introducendo percorsi e suggestioni inedite la mostra cambierà il modo di vivere quegli spazi suggerendo al fruitore originali interpretazioni ispirate dai temi darwiniani.

Comunicato stampa

Falsi Miti è il titolo della mostra che si terrà dal 16 al 20 aprile in occasione del Darwin Days 2012 organizzato da alcuni studenti della facoltà di Lettere e Filosofia di Roma Tor Vergata. Gli spazi che accoglieranno le opere di Rocco Dubbini, Silvia Iorio, Emanuela Lena e Tatiana Villani sono i locali dell’atrio di ingresso della facoltà di Lettere, luoghi di transito, vissuti quotidianamente in modo passivo e abitudinario. Introducendo percorsi e suggestioni inedite la mostra cambierà il modo di vivere quegli spazi suggerendo al fruitore originali interpretazioni ispirate dai temi darwiniani.

Il vernissage si terrà lunedì 16 aprile alle ore 18:00

Rocco Dubbini

Il tema della mutazione-trasformazione di identità è un vero e proprio leitmotiv nel lavoro di Rocco Dubbini. Le opere che l’artista propone per la mostra Falsi Miti giocano sull’ambigua reversibilità evoluzione/involuzione, trasmettendo un messaggio basato sul paradosso e su un’illogicità quasi onirica. Dall’impatto scioccante, estremamente efficaci e suggestive nel proporre una riflessione sul tema della ‘diversità’, le opere inducono l’osservatore a meditare su alcuni aspetti esistenziali della vita e sul destino dell’homo tecnologicus.

L’errore sospeso – Video.

Senza titolo – Stampa lambda su alluminio, trittico, 80 x 240 cm.

Silvia Iorio

L’artista documenta ed estetizza la casistica mostruosa ed imprevedibile delle mutazioni genetiche (in particolare degli embrioni nelle uova, e dei pulcini nati) attraverso radiografie, fotografie, spettrofotometrie ed elettrocardiogrammi, rielaborati e virati con colori accesi. Il nucleo di opere che presenta per Falsi miti appartenenti alla serie "Genetix" ed è completamente incentrato sul tema delle mutazioni genetiche occorse a pulcini nati da uova prodotte da un grande covatoio industriale alle porte di Roma. Per ottenere pulcini più sviluppati e in grado di raggiungere quella maturità fisica richiesta dal mercato in tempi veloci (innaturali) le uova vengono esposte e sottoposte ad alti dosaggi di raggi infrarossi. Il risultato di tale intervento umano sulla natura è quanto l’artista mette in mostra nelle sue opere.

γένος | Genos – Imbalsamazioni, naturalizzazioni e tassidermie di pullus (pulcini, 5 esemplari unici), 2002-2003.

X= √-21,6 – Elaborato di negativi fotografici, solarizzazioni e radiografie in bianconero, trasposte su pellicola retroilluminata, alluminio, neon, 2002-2003.

Egg-X – Lastra fotografica a colori, trasposta su pellicola retroilluminata, alluminio, neon, 2002-2003.

Emanuela Lena

“Nodi di relazione” e “reti di relazione” sono i concetti su cui si incentra il recente lavoro dell’artista. Il nodo e la sua teoria matematica costituiscono il fulcro che sta alla base della teoria della materia, la logica che apre alla comprensione dei fenomeni fisici conoscibili. Il nodo rappresenta il legame tra uomo-ambiente-animale. Il DNA umano e animale è esso stesso una rete di nodi spiraloidi, il nostro cervello e quello dell’animale è una rete neuronale: il nodo ha insito dentro di sé anche il senso archetipico e spirituale del farsi e disfarsi delle cose, del continuo mutamento.

Senza nodi e senza reti non ci sarebbero la vita e la sua evoluzione.

Contexus #17 - Tecnica mista su tela, 2009.

Contextus #20 - Tecnica mista su tela, 2011.

Tatiana Villani

L'artista si è interessata ad un'evoluzione psicologica che rappresenta nei suoi lavori attraverso l’uso di immagini corporee che ne incarnano metaforicamente la trasposizione e somatizzazione fisica. Il mondo è in costante trasformazione, il livello e le capacità di adattamento richieste sono crescenti, le persone devono essere in grado di cambiare rapidamente. Il modo di vivere la territorialità si trasforma: è il nostro corpo a diventare il nostro orizzonte familiare. È questa “anomalia” a costituire il punto di partenza della riflessione dell’artista, la quale inizia a concepire il corpo come un territorio, un paesaggio.

È così che fotografie di dettagli di corpi perdono parte delle loro caratteristiche di carne per diventare terra straniera. La sovrapposizione di queste foto produce immagini inedite, nuovo humus, una speranza di sviluppo: si tratta di una nuova fase evolutiva che l’artista definisce neo-umana.

Sketches – Installazione, stampe su plastica trasparente, 2011, 2012.

Koerperland – Video, 3’, 24’’, 2011.