Fango vol. 1
Gli artisti Franko B e Santiago Sierra si aggiungono all’ultima tappa palermitana di FANGO, esposizione indipendente a tema politico-sociale che si avvia a una sua fase itinerante.
Comunicato stampa
Gli artisti Franko B e Santiago Sierra si aggiungono all’ultima tappa palermitana di FANGO, esposizione indipendente a tema politico-sociale che si avvia a una sua fase itinerante.
Torna a Palermo con un’opera inedita Franko B ed espone per la prima volta in Sicilia lo spagnolo Santiago Sierra, il cui esordio si è compiuto in Italia nel corso della Biennale di Venezia del 2003.
Il gruppo FANGO (Adalberto Abbate, Franko B, Jota Castro, Mario Consiglio, Sandro Mele, Calixto Ramírez e Santiago Sierra), dirompente come una valanga, si apre a una riflessione priva di ipocrisie, in cui le prevaricazioni politico-economiche mostrano il loro volto senza censure e inutili perbenismi.
L’appuntamento è al 16 novembre 2018, ore 19:00, allo Spazio Rivoluzione (piazza della Rivoluzione, 9), a due passi dal genius loci della Fieravecchia che nell’ottocento fu “simbolo temuto di libertà sottratto agli occhi del popolo dalla inquieta tirannide”. Un luogo simbolico, storicamente potente, che ancora oggi vuol parlarci di ribellione e di un anelito alla giustizia sociale.
FANGO
L’immagine torbida e viscosa del fango - che travolge, distrugge e ricrea – rappresenta una ricerca comune centrata su tematiche di respiro globale, in cui politica, impegno collettivo e resistenza individuale si uniscono a violente denunce e a disincantate illusioni. Il fango, con la sua energia distruttrice, spazza via quel velo di ipocrisia che assopisce l’agire sociale, facendo cadere in pezzi indifferenze e confortanti castelli di sabbia.
Il fango, visto come elemento disturbante, come sostanza da epurare, è legato a doppio filo con il nostro desiderio di controllo e di sterilizzazione ambientale, portandoci a considerare lo scarto come un ingombrante residuo. Tornare al fango, al limus originario, significa riappropriarsi di una potente libertà creatrice, allontanarsi da un falso senso di pudore e dall’imposizione di rigidi schemi.
“Il fango si è sostituito al sangue, ci circola dentro diventandone parte ed impantana ogni entusiasmo e resistenza. È il fango che ricopre i paesaggi, le memorie collettive e le verità. È il fango della corruzione, dei voti di scambio, dei rapporti tra mafie, dell’economia e della politica, della violenza e degli appalti truccati. È quel fango che smotta e fa cadere il cemento impoverito dei ponti, delle abitazioni, delle scuole e delle autostrade. È il fango che impantana il giornalismo e la cultura di rottura. L’unica possibile reazione è il non cedere alle trame del potere e alle false architetture del sapere. Bisogna fare del fango la sola cronaca della distruzione” (Adalberto Abbate).
BIO
Adalberto Abbate è nato a Palermo nel 1975 dove vive e lavora. Dal 1998 ad oggi ha esposto in diversi centri d’arte contemporanea internazionali quali il Musée Historique et des Porcelaines de Nyon, il Museo Mart di Rovereto, il Museo Riso d’arte contemporanea di Palermo, il Museum für Kommunikation di Bern, la Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano, la Fondazione Brodbeck di Catania, i Cantieri Culturali della Zisa di Palermo, l’Ausstellungsraum Klingental di Basel, il Museo GAM di Palermo, il VAF-Stiftung di Frankfurt, il Museo Mandralisca di Cefalù, il Museo Palazzo Lucarini Contemporary di Trevi, il Künstlerverein Malkasten di Düsseldorf, il Grimmuseum di Berlino, lo Spazio Rivoluzione di Palermo. Del 2012 è la personale UTOPIES, DES MONDES IMAGINAIRES VUS À LA LOUPE, al Centre Pompidou di Parigi (2012).
Franko B (Milano, 1960). Esponente di spicco della Body art negli anni ’90, Franko B lavora come performer, pittore, scultore e videomaker ed attualmente professore di scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Macerata e docente in visita presso il Royal College of Art di Londra. Dal 1999 ha tenuto conferenze, workshop e lezioni in numerose Accademie europee e d’oltreoceano, fra le quali la Ruskin School of Art (Oxford), il Central St Martins (Londra), il Das Arts (Amsterdam), l’Università delle Arti di Zurigo, l’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano), il California College of Art di San Francisco e le Accademie di Belle Arti di Napoli, Bologna e Firenze.
Residente a Londra dal 1979, le sue performance sono state ospitate in importanti contesti museali britannici (Tate Modern, Institute of Contemporary Arts, South London Gallery e Centre of Attention di Londra; Ikon Gallery di Birmingham; Arnolfini - Centre for Contemporary Arts di Bristol; Bluecoat Centre di Liverpool) e in città quali Milano, Amsterdam, Città del Messico, Copenhagen, Madrid e Vienna. Il suo lavoro è stato oggetto di quattro monografie: FRANKO B (Black Dog Publishing 1998); OH LOVER BOY (Black Dog Publishing 2000); BLINDED BY LOVE (Damiani Editore 2006) e I STILL LOVE (Motta/Il Sole 24 Ore, Milano 2010).
Jota Castro (Yurimaguas, Perù, 1965) vive e lavora in Belgio. Nel corso della sua carriera artistica ha preso parte a svariate collettive in Israele, Danimarca, Stati Uniti, Spagna, Paesi Bassi, Irlanda, Turchia, Russia, Repubblica Ceca, Albania, Messico, Germania e Italia (54ª e 53ª Biennale di Venezia; MACRO di Roma; Castello di Barletta; Palazzo della Ragione di Milano). Nel 2004 è vincitore del premio Biennale Gwandju (Corea). Tra le sue personali: SACROSANCTUM (Palermo, 2015), WORKING TOGETHER (Brussels, 2014), DE VIDA NO SE PUEDE VIVIR (Santiago de Chile, 2014), GEMÜTLICHKEIT (Napoli, 2013), JOTA CASTRO (Olanda, 2012), AUSTERITY ÜBER ALLES! (Berlino, 2012), MEMENTO MORI (Napoli, 2011), LOW COST TOUR - SECOND STOP (Melbourne, Australia, 2010); LOW COST TOUR (Santiago, Chile, 2010), LOW COST (Madrid, 200), LA PALABRA DE LOS MUDOS (Lima, Perù, 2008), VOLTA SHOW (NY, USA, 2008), SLEEP TIGHT, ELAINE LEVY PROJECT (Bruxelles, 2008), ENJOY YOUR TRAVEL (Napoli, 2007); NO MORE NO LESS (Madrid, 2006), REAR WINDOW (Helsinki, 2006), JOTA CASTRO (Melbourne, Australia, 2006), BORN TO BE ALIVE. ELAINE LEVY PROJECT (Bruxelles, 2006), EXPOSITION UNIVERSELLE 2 (Charleroi, Belgio, 2005), EXPOSITION UNIVERSELLE 1 (Parigi, 2005), TAKING PART (Paesi Bassi, 2005), INTRODUCTION TO JOTA CASTRO (Melbourne, Australia, 2005), BOUC-ÉMISSAIRE (Parigi, 2004), MOTHERFUCKERS NEVER DIE (Brescia, 2003), LOVE HOTEL (Parigi, 2003), ET SI C'ÉTAIT À REFAIRE (Parigi, 2002).
Mario Consiglio (Maglie, 1968) vive a Perugia. Ha esposto in numerosi contesti pubblici e privati, in Italia e all’estero. Tra questi: Oratorio San Mercurio (Palermo), Grimmuseum (Berlino), Trolley Gallery (Londra), Palazzo Bricherasio (Torino), Museo Pecci (Prato), Galeria Villena (L’Havana, Cuba), Studio Visconti(Milano), MACRO (Roma), Fondazione Sandretto (Torino), Gran Central Terminal (New York), Art in Perpetuity Trust (Londra), Istituto Britannico (Roma), Spiral Hall (Tokyo), Art Basel – Professional Day (Basilea), 798 Art District (Pechino, Cina), Gay Palace (Rotterdam), Palazzo della Penna (Perugia), Galleria Eva Menzio (Torino), Prague Biennal (Praga), Palazzo Lucarini Trevi (Perugia), Palazzo Reale (Napoli), Fondazione Zappettini (Milano), Villa Elisabeth (Berlino), Padiglione Italiano, Expo 98 (Lisbona), Gallery MC (New York), Padiglione Esprit Nouveau (Bologna), Palazzo Morelli Fine Art (Todi, Perugia), Flash Art Museum (Trevi, Perugia), Rare Ofiice (Berlino), Fondazione Querini Stampalia (Venezia), White Spider Col Condesa (Città del Messico), Nolias Gallery (Londra), Martina Re Gallery (Miami), Galleria Seno (Milano), Galleria Astuni (Pietrasanta), Breed Art Studios (Amsterdam), Studio La Città (Verona), Galleria Carbone (Torino).
Sandro Mele è nato a Melendugno (Lecce) nel 1970. vive e lavora a Roma, dove ha collaborato con l’artista Fabio Mauri. Tra le mostre personali SACROSANCTUM (Oratorio San Mercurio, Palermo, 2015) THE AMERICAN BROTHERS (Venezia, Galleria Michela Rizzo, 2013), LUCHA (Roma, Fondazione Volume!, 2010), CAMPO ARGENTINO (Roma, Galleria L’Union, 2006). Tra le mostre collettive: WONDERMORE (Roma, MAXXI, 2018), LA FINE DEL NUOVO CAP. XIII (Zagabria – HDLU, Mestrovic Pavilion,2017), EVIDENCE OF ABSENCES (MoREMuseum of refused and unrealised art projects, 2016), LAVOROWORKVORE (Buttrio, SPAC - Spazio Pubblico per l’Arte Contemporanea, 2013), VIDEO ARTE ITALIANA 2004‐2012 (Buenos Aires, Museo d’Arte Moderna, 2012), GAP GENERAZIONI A CONFRONTO (Roma, MAXXI B.A.S.E., 2012), NON TUTTO È IN VENDITA (Bologna, via Farini 33, 2011), HEAR ME OUT (Genazzano, Castello Colonna, 2011), ENTE COMUNALE DI CONSUMO (Genazzano, Castello Colonna, 2010), IL CAOS (Isola di San Servolo, evento collaterale alla Biennale d’Arte di Venezia, 2009), MEDITERRANEAN (Roma, Palazzo Rospigliosi, 2009).
Calixto Ramírez (Reynosa, Messico, 1980), allievo di Jannis Kounellis, si laurea in Arti Plastiche e Visuali a La Esmeralda di Città del Messico nel 2008. Dal 2013 vive e lavora in Italia. Dal 2008 ha esposto in prestigiosi centri in America e in Europa, partecipato a residenze d'artista e conseguito importanti premi e onorificenze. Tra le sue personali CUARTO PASO (Milano, 2018) One potato, two potato (Labico, 2017) OPERA VIVA BARRIERA DI MILANO (Torino, 2017), CUATRO PASOS/MILANO (Milano, 2017), UNA SOLA MOLTITUDINE (Roma, 2016), CUATRO PASOS/TRISTE (Trieste, 2016), SACROSANCTUM # 15 (Palermo, 2016), CUATRO PASOS/NAPOLI (Napoli, 2016), DONDE EL CAMPO ME HA LLEVADO (Vienna, 2016), MANCA (Città del Messico, 2016), SACROSANCTUM (Palermo, 2015) BODY,CITY AND DUST (Croazia, 2015), A TRAVÉS (Città del Messico, 2014), PATRICIA (Marsiglia, 2014), ANTES DE ENTRAR PERMITA SALIR (Città del Messico, 2012), DE IDA Y VUELTA: UN PASEO POR LAS ARTES PLÁSTICAS Y VISUALES (Città del Messico, 2012) e TIME & SPACE OF CALIXTO RAMÍREZ (Texas, USA, 2012).
Santiago Sierra (Madrid, 1966) compie la sua formazione tra Madrid, Amburgo e San Carlos (Messico).Le sue opere, azioni e performance, si incentrano su problematiche socio-economiche e su concetti di marginalità, giustizia e disobbedienza civile. Tra le sue esposizioni BLACK FLAG (Scozia, 2018), UNA PERSONA FACCIA AL MURO (Austria, 2018), PRIGIONIERI POLITICI NELLA SPAGNA CONTEMPORANEA (Spagna, 2018), NO, GLOBAL TOUR (Irlanda, 2017), 25.000.000 $ (Ucraina, 2017), MEA CULPA (Italia, Milano, 2017), VERSIÓN DE LA “20 TROZOS DE CALLE ARRANCADA, DE 100 CM. DE LADO EN SU CARA SUPERIOR” (Germania, 2017), NO PROYECTADO SOBRE EL PAPA (Spagna, 2017), BLACK FLAG (Danimarca, 2016), 25 VETERANI – 2.205 CRIMINI DI STATO (Spagna, 2016), L’ABBEVERATOIO (Italia, Milano, 2016), SANTIAGO SIERRA (Germania, 2015), JANNIS KOUNELLIS E SANTIAGO SIERRA (Italia, Milano, 2013-2014), SCULPTURE PHOTOGRAPHY FILM (Germania, 2013), VETERANOS (USA, NY, 2012), IL CUNEO NERO, PRIMO MONUMENTO ALLA DISOBBEDIENZA CIVILE (Islanda, 2012), PAROLA DISTRUTTA (Germania, 2011), 11 CAMERE (Inghilterra, 2011), LA VALUTA VIVENTE (Germania, 2010), PÚBLICO SEGREGADO SEGÚN SUS INGRESOS FUERAN MAYORES O MENORES A MIL EUROS BRUTOS DURANTE UN SIMPOSIUM (Germania, 2010), LOS ADULTOS (Santiago del Cile, 2007), NEW WORKS (Inghilterra, 2007), CONCIERTO PARA PLANTA ELÉCTRICA A DIÉSEL (Venezuela, Caracas, 2007), SANTIAGO SIERRA (Spagna, 2006), INSTITUZIONE INFANGATA (Germania, 2005), POLIURETANO EPSREADO SOBRE LAS ESPALDAS DE 10 TRABAJADORES (Inghilterra, 2004), SANTIAGO SIERRA (Francia, 2004), SANTIAGO SIERRA (Italia, Biennale di Venezia, padiglione spagnolo, 2003), FARDO DE 1.000 x 400 x 250 CM, COMPUESTO DE PLÁSTICOS EN DESUSO Y SUSPENDIDO DE LA FACHADA DE UN EDIFICIO SITO EN LA CALLE ISABEL LA CATÓLICA, 5 (Messico, 1997).
Artisti: Adalberto Abbate, Franko B, Jota Castro, Mario Consiglio, Sandro Mele, Calixto Ramírez, Santiago Sierra
A cura di: Adalberto Abbate
Comunicazione stampa e relazioni esterne: Adalberto Abbate
Inaugurazione: venerdì 16 novembre 2018, h 19:00
Esposizione: 16 novembre 2018 – 28 dicembre 2018
Orari di apertura: per appuntamento cell. +39 3282699409
e tutti i venerdì dalle 16:00 alle 19:00
Testi: Adalberto Abbate e Maria Luisa Montaperto
Grafica: Patrizia Filizzola
Traduzioni: Natalia Amatulli
Spazio Rivoluzione
piazza Rivoluzione, 9
Palermo (Pa), Sicilia, Italia