Fausto Capalbo / Andrea Zauli
Mostra Bipersonale di Fausto Capalbo: “Morsi dalla Fame” e Andrea Zauli: “Consuma produci Crea”.
Comunicato stampa
L’8 Marzo 2015, presso la prestigiosa sede espositiva all’interno del Chiostro di palazzo Caetani a Cisterna di Latina, si terrà il primo evento espositivo della mostra Consuma Produci Crea, curata dall’associazione spazioALLarte e prevista dal Progetto FA-RI (La famiglia riutilizza), approvato con determinazione dirigenziale della Regione Lazio n.G16203 del 13 novembre 2014 relativamente all’ Avviso Pubblico “Fraternità: promozione di nuove frontiere per l’integrazione sociale”.
Andrea Zauli è un produttore, un consumatore e un creatore. Attento a tutto ciò che lo circonda, rielabora, con la vena sarcastica e creativa che lo contraddistingue, una sorta di realtà alternativa che, con lo spettro della “finzione letteraria” essendo egli stesso anche scrittore, non fa altro che schiaffeggiare il fruitore servendogli su un piatto d’argento una sfida giocosa.
Direttamente dal produttore al consumatore, le opere permettono di far assaporare, con un graffiante retrogusto all’insegna di un azzardo creativo, interfacce subculturali supportate dalla mediazione artistica di Zauli che, da abile consumatore, non può che divenirne sorprendente creatore.
Se il termine riciclare ha già in sé l’insita connotazione della ri-creazione, l’artista da prova della ri-contestualizzazione di un oggetto da quello che è solito considerare la propria utilità. Zauli è quindi figlio di tutta quell’arte concettuale che, partendo da Duchamp e dalle sue epifanie ed estrapolazioni dell’oggetto comune dal proprio ordinario per essere collocato nello stra-ordinario, spalanca le porte alla percezione estetica moderna. Nelle opere del nostro artista vedremo punte di matita su un prato verde che appaiono come dei coloratissimi fiori, parte di uno schienale diventato candela, chiome fruttate al posto di capelli, carrelli della spesa come partner amorosi … tutti elementi a cui viene donata nuova linfa vitale. Come in cucina recicliamo avanzi di un piatto creandone uno nuovo, allo stesso modo Zauli re-inventa l’oggetto quotidiano donandogli talvolta anche la funzione di specchio sociale in un mondo sempre più affamato di solidarietà.
Si dice che anche l’occhio voglia la sua parte e ciò può essere esteso al concetto di un buon cibo servito in maniera ottimale. Partendo da tale considerazione, l’artista innalza l’oggetto cibo a soggetto artistico cogliendone talvolta il lato più ironico e comico. Se ogni pietanza è ricca di colore, forma e appetibilità, ogni sua rielaborazione rende la portata scenografica, linea invisibile ma continua astrazione tra “Produci, consuma, crea”. È la matita e l’inventiva di Andrea Zauli che catalizzano il tutto in maniera originale e caparbia, laddove il cibo perde la propria sacralità per divenire vero e proprio mezzo di riflessione culturale in bilico tra una mera suggestione e una scoppiettante provocazione.
L’artista è un uomo del nostro tempo sia per stile che per ricerca estetica. Si serve del medium del secolo, il computer, ma senza subirne l’ingannevole seduzione di altezzosità. In un’epoca in cui tutto può essere riprodotto, digitalizzato, eretto nel congegno fondante del codice binario, Zauli decide di non rinunciare a lasciare quella traccia di sé, quell’impronta analogica che, al contrario, sarà unica e irripetibile.
Con leggerezza e profondità, volutamente disarmonica, concetti ampi, trasversali e inenarrabili nella loro completezza vengono risolti con un semplice tratto: un dessert a portata di mouse.