Fausto Palomba – Lagrimas de Oro
Il reportage racconta il lavoro nelle miniere aurifere abusive sorte negli ultimi anni nella Selva Amazzonica del Madre de Dios, in Perù.
Comunicato stampa
Si inaugurerà sabato 31 marzo, alle ore 17.00, presso il foyer del Teatro Comunale “Carlo Gesualdo” di Avellino, “Lagrimas de oro”, la personale del fotografo Fausto Palomba, a cura di Teresa Freddo, con il Patrocinio morale della Provincia e del Comune di Avellino. Intervengono Ilaria Urbani (giornalista), Dott. Luca Cipriano (Presidente Istituzione Teatro "Carlo Gesualdo"), Dott. Carmine Lepore (Socio Fondatore ATB Consulting s.a.s.).
Il reportage racconta il lavoro nelle miniere aurifere abusive sorte negli ultimi anni nella Selva Amazzonica del Madre de Dios, in Perù. Immersi nella foresta, gli operai lavorano instancabilmente setacciando le acque dei fiumi alla ricerca del prezioso metallo. Nei fine settimana i minatori si ritrovano in città da far-west come Colorado: un pugno di casette di legno, qualche bar dove ubriacarsi e dove cercare compagnia mercenaria, un paio di rivenditori d'oro.
Le fotografie di Fausto Palomba restituiscono con sguardo lucido e attento un mondo lontano, forse poco conosciuto, ma intrinsecamente legato al nostro. Le miniere abusive sono infatti una delle innumerevoli conseguenze dei nuovi assetti economici mondiali. La crisi degli ultimi anni ha comportato un vertiginoso aumento del prezzo delle materie prime e in particolare dell’oro. Da tutto il Sud America, gente in cerca di fortuna si è riversata in massa nel cuore dell'Amazzonia peruviana, riuscendo a guadagnare anche il triplo della media degli stipendi del paese.
La maggiore disponibilità economica non ha però ancora portato ad un miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro. Il fotografo mostra così da vicino lo squallore e la miseria degli accampamenti e delle cittadine, puntando l'obiettivo sullo sguardo triste e imbronciato di una giovanissima prostituta o immortalando i disastri ambientali che l'attività di estrazione sta comportando a causa dell'uso di materiali inquinanti.
Nel quadro di una realtà sociale ed economica complessa, si fa tuttavia strada il sorprendente ritratto di un'umanità da scoprire. Condizioni di vita precarie lasciano ancora spazio ai giochi dei bambini, non spengono i sorrisi di chi comunque lavora immerso nel fango e in sostanze tossiche, non cancella la speranza dei più giovani che provano a costruire per sé e per le proprie famiglie un paese migliore.
Gli scatti lasciano trasparire contrasti crudeli e descrivono la durezza della vita dei minatori. Poi spiazzano grazie ad una carica poetica che emoziona e lascia spazio a profonde riflessioni sui tempi che viviamo.
FAUSTO PALOMBA
Classe 1978, naturalista, vive e lavora a Torre del Greco, ma si divide tra l'Europa e il Sud America collaborando con Perù Etico, agenzia di viaggi responsabili. Da sempre appassionato di fotografia, nel 2006 cura per il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi “Federico II” di Napoli, la mostra fotografico-naturalistica “Geosito nell’Alveo del Carcavone”, sull'attività vulcanica del Vesuvio. Nel 2010 con la mostra "Huaro", presentata alla Conferenza Internazionale dell’Unicef in Brasile, racconta il progetto di recupero di bambini disabili e senza famiglia di Cusco in Perù. Nel 2011 vince il concorso fotografico “Napoli Sotterranea” indetto dal Collettivo “Riprendiamoci le strade” di Napoli e nello stesso anno inaugura insieme alla fotografa Maria di Pietro, presso il Teatro dell’Arte di Torre del Greco, la mostra “Baires: dos miradas”, due punti di vista sul viaggio effettuato a Buenos Aires con la delegazione italiana del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli. Il cinema è infatti un'altra sua grande passione. E' direttore della fotografia di diversi lavori, tra cui il mediometraggio "Subbuteo" (2006) di D. Musacchia con Renato Scarpa, finanziato dal Centro Anti-camorra della Regione Campania.