Feat / Progetto 1

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO LEONARDO
Strada Pianezza 289, Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Dal martedì al sabato dalle 15.00 alle 19.00.

Vernissage
28/03/2014

ore 19

Artisti
Officine Catena, Sarah Bowyer, Luca De March, Fabio Ballario, Dorodesign, Stefania Vola
Generi
design, arte contemporanea, serata - evento, collettiva

Due spazi per due mostre. Nella galleria “The Bank Contemporary Art” troverete “Feat”, ovvero, L’Associazione Palazzo Leonardo Arte e Cultura in stretta collaborazione con i Pittori Fabio Ballario, Sarah Bowyer, Luca De March. Nell’Open Space “Onde Road” Troverete per la prima volta il Design a Palazzo Leonardo che esporrà le proposte di Officine Catena, Dorodesign, Stefania Vola.

Comunicato stampa

All'interno della galleria “THE BANK Contemprary Art” potrete vedere “Feat” L'Associazione Palazzo Leonardo Arte e Cultura in stretta collaborazione con i Pittori Fabio Ballario,
Sarah Bowyer, Luca De March.

“Feat”

Sono in molti a chiedersi quali siano queste grandi emozioni che si provano lasciandosi irradiare dalle immagini legate all'arte visiva contemporanea. Sono ancora di più quelli che si mettono davanti a un quadro, a una scultura, o chissà a quale altra bizzarra forma di vita inventata per gli occhi, e aspettano di essere trafitti da questa grande emozione. Ebbene, come prima cosa ci si cimenta nella parodia dell'intellettuale, sfoggiando la classica espressione da sapientone che chiunque inscena a modo suo. Si tira un bel respiro e si aspetta ma, passati i primi venti secondi davanti a un'opera d'arte contemporanea, questa grande emozione latita, lasciando a secco cuore e cervello. Dopo circa quaranta secondi vola via anche il fantasma di questa speranza che è stata veramente l'ultima a morire. Niente grande emozione. Ecco che, allo scadere del primo minuto, giunge tristemente l'orribile momento in cui si constata che solo qualche fortunato è in grado di capire ciò che l'artista ha creato. Arrivati a questo punto, si possono solo voltare le spalle all'opera in questione e andare via, altrove, lontani anni luce da questo mondo fatto per pochi. Soffermarsi su un'altra opera sarebbe masochismo allo stato puro, niente a che fare con ciò che si sperava di provare.
Usciti dal museo o dalla galleria si passa al contrattacco sfruttando la vera forza nascosta che ogni Bipede Ridens pensa di possedere, l'umiltà, e allora tutta la faccenda si chiude con la solita frase fatta, “Io di Arte contemporanea non ci capisco niente, preferisco quella Classica!”. Un modo di dire che ogni volta che ti entra nelle orecchie lascia quasi sottintendere che, chi lo pronuncia, abbia invece piena coscienza e conoscenza di tutta quella che è stata l'arte visiva antecedente al cubismo. Per la serie, riconosco le piante, gli uomini, le donne, le case, le montagne, il mare, e quindi la capisco, o ancor meglio, la concepisco. Guai a dire che umiltà, nel caso dell'arte contemporanea, significa avere il coraggio di abbassarsi a chiedere informazioni su ciò che si guarda al fine di innalzarsi sempre di più. Una grande verità che cela in se l'effetto collaterale più disastroso, ovvero, il disarmo interiore di chi confonde l'ignoranza con la poca curiosità.
Detto ciò, siamo tutti d'accordo che l'Arte Classica, in un modo o nell'altro, arriva a tutti, quella contemporanea no. Partendo da questa indiscutibile realtà e allargando il cerchio rileviamo che anche la musica, qualsiasi essa sia, arriva a tutti, esattamente come la poesia (fosse anche solo quella stampata sulla carta dei cioccolatini), il cinema, la letteratura, nonostante non tutti i gusti siano alla menta. Solo chi intuisce che l'Arte contemporanea, a differenza delle altre arti, “non arriva a nessuno”, ha già fatto il primo passo. Il secondo passo è quello di andare da lei. Mai ci stancheremo di dire che l'arte contemporanea è a disposizione di tutti, ma non è per tutti. Il fatto stesso che non sia per tutti è sempre stata la sua discutibile potenza, se vista dall'altra parte del muro. Ma i tempi cambiano, e con l'avvento della rete, anche l'arte contemporanea è finita dentro al calderone e quindi, come tutto il resto delle cose, si ritrova a vagare in una dimensione senza tempo non suscitando più tutto il battibeccare dei bei tempi. D'ora in poi sarà soltanto il grande impatto a vincere la grande sfida della curiosità generale, quella che anche l'Arte Contemporanea va cercando dalla fine degli anni 90. Dico ciò grazie a una semplice apertura d'occhi dal momento che è facile apprendere che, in concomitanza con i cambiamenti epocali, anche l'Arte Contemporanea ha subito una spinta che l'ha portata verso la ricerca di questo grande impatto, perdendo quasi totalmente il suo senso elitario basato sul concetto. Lo notiamo in quelli che attualmente sono gli artisti più gettonati, quelli che guardano avanti, ben riconoscibili grazie alla leggibilità del loro operato a discapito dei colpi di scena che arricchivano l'arte nel medesimo istante in cui impoverivano il concepimento delle masse, spiazzate dal denaro che circolava, ad esempio, intorno a una tela tagliata.
Con la mostra “Feat”, L'associazione Culturale di Arte Contemporanea Palazzo Leonardo taglia quel filo tra passato e presente, riportando l'arte visiva alla portata di tutti, e senza mezzi termini. Nulla a che fare con la nostalgia del Classico. Feat è un codice ben riconoscibile che prende forma grazie alla somma di quello che è stato creato dopo l'avvento della fotografia, un “campionamento” dei generi del passato più accessibili come il surrealismo, l'espressionismo e la Pop Art. Le opere proposte da Feat si presentano concettualmente come la composizione di un qualsiasi brano musicale legato all'attualità, dove a farne da padrone è una miscelazione di suoni che danno vita al godimento senza basarsi su nessun genere in particolare, nonostante peschi in senso temporale da tutti i generi che necessitano al fine ultimo.
Feat è una mostra dove il curatore, figura decisamente controversa, si mette veramente in gioco scegliendo dei veri professionisti del mondo dell'arte pittorica, dando a ognuno di loro, non un tema collettivo alla quale ispirarsi, ma direttamente un soggetto fatto su misura. Concettualmente parlando, in questo caso specifico, il curatore scrive il testo, e gli artisti creano la musica.
Feat è una parola usata nel mondo della musica e sta a segnalare le varie collaborazioni tra musicisti e autori, e con questo titolo l'Associazione di Arte Contemporanea Palazzo Leonardo, sottintende fra le righe, che questa mostra arriverà agli occhi con la stessa semplicità con la quale la musica arriva alle orecchie.
l'Arte visiva si differenzia da quella musicale dal momento che i suoni sono incatenati per forza di causa maggiore a un'incontrastabile sequenza matematica che ne fa da anima, a differenza dell'arte visiva che, la sua anima, se la deve creare da sola e che possiamo definire contrastabile concetto.
In conclusione aggiungo che il concetto, questa anima, nelle opere proposta da Feat non mancherà di certo, esattamente come avviene in tutte le creazioni d'Arte visiva che si rispettano, ma l'importante è che, provocando attraverso la censura, sbeffeggiando la triste realtà dei nostri tempi, giocando con la spiritualità, grazie a questa mostra, la sensibilità soggettiva sovrasterà la filosofia.
La promessa fatta a tutti i visitatori di Feat è che nessuno sarà ignorante davanti a ciò che vedrà.

Roberto Vaio
Vice Presidente dell'Associazione Palazzo Leonardo Arte e Cultura

All'interno di “Onde Road” potrete vedere “Progetto 1”

Progetto 1

“Progetto 1” è il primo appuntamento sotto il segno del Design firmato dall'Associazione Palazzo Leonardo Arte e Cultura. I protagonisti sono stati scelti con dedizione e impegno da parte dell'Associazione viste le miriadi di proposte, una più allettante dell'altra. Alla fine abbiamo contattato quelli che ci sembravano i più idonei a esporre le loro creazioni all'interno di “Onde Road”, la prima sede espositiva dell'Associazione Palazzo Leonardo Arte e Cultura, che tra le altre è stata la Location di mostre che hanno visto come protagonisti artisti del calibro di Michelangelo Pistoletto, Piero Gilardi, Francesco Sena, Carol Rama, Monica Carocci, Brandy Eve Allen, Mario Schifano, Giulio Paolini, e tanti altri.

Gli espositori di “Progetto 1”

Dorodesign.

Dorodesign è uno studio creativo fondato nell'agosto 2009 dai designer Dario Olivero e Stefano Ollino, i core business dello studio sono il Forniture Design e l'Interior Design. Dorodesign fornisce al cliente, nei campi dell'arredamento, del prodotto industriale e del disegno d'interni, un prodotto/servizio di eccellenza coerente con i suoi valori di semplicità, efficienza, pulizia ed eleganza, nell'ottica di ampliare costantemente il campo d'azione, incrementare la contaminazione di idea e il network di capacità.
Lo studio Dorodesign ed il suo Team vantano l'assegnazione di svariati premi internazionali come IF DESIGN AWARD CHINA 2009 (Sunrise Faucet-Solex), RED DOT DESIGN AWARD WINNER 2010 (Sunrise Faucet- Solex), HONORABLE MENTION BIENNALE INTERIEUR 2012 (Zero Chair – DOROLIFESTYLE), RED DOT DESIGN AWARD WINNER 2013 (Sedia3- concept). Naturalmente invitiamo tutti ad andare in rete a vedere questi gioielli segnalati tra parentesi.

Officine Catena

Officine Catena produce mobili e complementi d'arredo utilizzando materiali recuperati o considerati poveri, quali legni usati, ferro, Juta, cemento e altro.
La ricerca formale e materica perseguita si basa sulla rilettura in chiave contemporanea dei codici estetici consolidati al fine di proporre oggetti innovativi, rispettosi dell'ambiente e concreti.
Dal processo produttivo sono escluse lavorazioni e finiture invasive.
La bellezza intrinseca dei materiali vissuti affiora in superficie, appena velata da cere e vernici naturali.

Stefania Vola

Stefania Vola, presenta IT_Interioritratti e con questi contrassegna una collezione di oggetti di Art Design unici nel loro genere . Prodotti in Limited edition o affidati ad aziende specifiche – riconducibili alle categorie di illuminazione, arredamento, accessori. Oggetti nati da ispirazione artistica, contraddistinti da una carica emozionale, fortemente evocativi di valori poetici.
Oggetti che calati nel quotidiano ne frantumano il monotono scorrere, introducendo una cesura nella consuetudine, per richiamare Tout/Court una dimensione più poetica e significativa. Perchè, al di là di tutto, abbiamo bisogno di poesia, del soffio dell'anima, di qualcosa che nutra e vivifichi la nostra essenza più profonda, stimolando l'immaginazione, le capacità espressive e alimentando valori costruttivi della persona in relazione alla realtà.
IT è tutto ciò che questi oggetti non sono, am possono evocare, offrendo un surplus qualitativo che può essere colto e interpretato nella sfera emozionale creativa e culturale con un concept creativo squisitamente Made in Italy.

Associazione Palazzo Leonardo Arte e Cultura in collaborazione con Dorodesign, Officine Catena, Stefania Vola.