Fedeli alla linea

Informazioni Evento

Luogo
ASSOCIAZIONE 21
via San Fereolo 24, Lodi, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
25/02/2023

ore 17

Curatori
Andrea Losavio
Generi
collettiva, disegno e grafica

Il primo evento, in collaborazione con la Galleria D406 di Modena, è dedicato interamente al disegno italiano contemporaneo, con una sola eccezione che scoprirete visitando la mostra.

Comunicato stampa

La pratica del disegno, come forma espressiva artistica complessa ed autonoma, è sempre più capace di suscitare interesse fra il pubblico di appassionati, di collezionisti e della critica più attenta. Si moltiplicano infatti gli appuntamenti dedicati al Disegno sia in Italia (ricordiamo le tre edizioni della Biennale del Disegno organizzata dalla Città di Rimini; la sezione Disegno che da alcuni anni occupa l’area centrale della blasonata fiera torinese Artissima; ed ancora il successo della recente esposizione tenutasi al Museo del Novecento di Milano, a cura della Fondazione Ramo, dall’eloquente titolo “Chi ha paura del disegno?”, successo replicato appena due anni fa (2021) nella mostra “141, un secolo di disegno in Italia”, presso la Fondazione Del Monte di Bologna a cura di Maura Pozzati e Claudio Musso, che ha visto i protagonisti dell’arte italiana del primo novecento confrontarsi con le nuove generazioni; la fiera Work On Paper nella vicina Lugano, giunta alla sesta edizione, rivolta ad un pubblico prevalentemente di lingua italiana..) che all’estero (ci limitiamo qui a ricordare gli appuntamenti d’oltralpe quali le fiere Drawing Now!, il Salon du dessin, D Dessin, svolte nella settimana parigina dedicata al disegno, a cui aderiscono tutte le istituzioni museali pubbliche e private della capitale francese in un appuntamento che non ha eguali nel panorama internazionale..).
Le numerose opere degli artisti proposti in mostra (senza alcuna pretesa sistematica né tantomeno esaustiva, artisti quasi tutti dediti unicamente all’esercizio del disegno su carta, distanti fra loro per formazione e per ricerca espressiva), costituiscono lampante testimonianza di una grande vivacità nel multiforme panorama del disegno contemporaneo italiano. Disegno dunque assoluto protagonista, capace di imporsi, portatore di linguaggi artistici spesso assai differenti e in continua evoluzione/trasformazione.

Silvia Argiolas presenta, nel suo inconfondibile stile fortemente espressivo di “sapore” mitteleuropea, carte recenti di cui una di grandi dimensioni realizzata per l’occasione e dedicata a ritratti di “Entraineuse”, a cui affianca una serie di 12 disegni che riassumono, con intelligente ironia, il cult movie Faster, Pussycat! Kill! Kill!, diretto da Russ Meyer nel 1965. La ricerca operata da Nicola Toffolini con i suoi grandi disegni a china in bianco e nero, vere e proprie “sezioni di terreno” che ci conducono nelle profondità della madre/terra, sono il frutto di un lavoro maniacale e minuzioso sia per modalità esecutiva che per rigore scientifico concettuale, ricerca che ben si confronta con quella di Daniela Alfarano e dei suoi raffinati disegni a matita, presentati in una complessa, rarefatta installazione di alta qualità formale e forte potenza evocativa. Michelangelo Setola, fra i principali protagonisti di una nuova generazione di “fumettisti” colti, disegnatore che ben ha assimilato nelle sue grandi carte a matita, la lezione visionaria dei fratelli Jake e Dinos Chapman, dialoga, quanto a proposta narrativa, con la coppia Ericailcane/Stefano Ricci (il primo, affermato artista “street art” e il secondo, artista underground eclettico che da molti anni spazia fra disegno, scrittura, teatro e musica) ed il loro progetto dall’eloquente titolo “Zoologia politica”, nel quale i due artisti si sono divertiti a giocare sull’interpretazione di alcune parole, trasposte in disegni realizzati “di getto” su grandi fogli di carta leggera in una sorta di “rebus politico” tutto da decifrare. Di Ericailcane esposti anche alcuni disegni in bianco e nero di medio formato di recente realizzazione, mentre di Ricci anche alcune tavole disegnate per la francese Galimard che illustrano il capolavoro di Melville “Bartlaby lo scrivano”. Dell’artista romano Hitnes (noto per i suoi grandi murales dipinti in tutto il mondo) in mostra alcuni acquarelli di pregevolissima fattura, realizzati nel corso di un viaggio avventuroso all’interno della Amazzonia colombiana, costituiscono pagine di un vero e proprio “reportage” naturalistico, così caro ad una antica tradizione artistica.
Ed ancora il segno ironico eminentemente “bianco e nero”, così fortemente riconoscibile di Fausto Gilberti, frutto di una affinata e progressiva sintesi. L’artista bresciano da diversi anni, dopo aver frequentato a lungo il mercato dell’arte e delle gallerie, ha scelto il libro illustrato quale principale strumento espressivo della propria applicazione artistica (curando non soltanto la parte grafica, ma anche il testo) con significativi riscontri internazionali attraverso gli editori Corraini e Phaidon: in mostra i disegni originali del recentissimo successo editoriale internazionale disegnato e scritto dall’artista quale omaggio a Banksy. Sempre dall’editoria le stupefacenti matite colorate di Gabriella Giandelli, autrice di fumetti dei primi anni novanta e oggi incontrastata protagonista dell’illustrazione italiana con le sue prestigiose collaborazioni con riviste nazionali e internazionali. E a proposito di editoria e fumetto non poteva mancare una testimonianza del grande Andrea Pazienza inventore, dalla seconda metà degli anni settanta fino alla prematura scomparsa nel 1988, di un vero e proprio rivoluzionario linguaggio “a disegni”.
Daniele Galliano, noto artista torinese, classe 1961, ha fatto del disegno la sua più significativa fonte di ricerca dagli spiccati accenti politico/sociali, ottenendo esiti di sorprendente qualità e freschezza. In mostra una grande carta e alcuni disegni della sua animazione “The Man who managed to get pussy off his Mind” (visibile in mostra) a passo uno composta da ben 1465 disegni a micromina.
La poetica di Never 2501 (artista proveniente dalla “street art” di matrice americana) con i suoi disegni geometrici e ipnotici che tendono all’astrazione, si è perfezionata con l’utilizzo di un sofisticato meccanismo chiamato “La Macchina”. La Performance che ne scaturisce, costituisce l’essenza della sua originale ricerca artistica. L’artista Fabrizio Loschi propone una serie di disegni a penna bic, realizzati nel corso del recente “confinamento covid”, disegni preparatori delle sue celebri sculture in acciaio e alluminio esposte anche per evocare la natura del luogo che ospita la mostra, una fonderia dei primi del novecento.
Gilberto Giovagnoli, classe 1953, il più “attempato” fra gli artisti proposti, ha ripercorso negli ultimi 40 anni la storia dell’arte italiana (si ricorda la partecipazione alla Biennale di Venezia del lontano 1982, con presentazione di Achille Bonito Oliva), di cui proponiamo in mostra un grande collages composto da centinaia di disegni assemblati fra loro, realizzato nella metà degli anni 90, periodo nel quale Giovagnoli pare aver rivolto il proprio interesse all’arte “primitiva” ed “irregolare”, riproponendone certe modalità espressive, arricchite da una personalissima poetica che riesce a fondere, con equilibrio e grande efficacia, elementi della cultura “alta” con quelli più popolari. Mentre i suoi 49 drammatici ritratti a penna bic e pennarelli di “Generali Tedeschi” della Seconda Guerra Mondiale, si confrontano con altrettanti ritratti a penna bic realizzati da Giuliano Guatta (artista che da anni conduce una personalissima indagine sperimentale “Movimento di Ricerca e Pratiche di Liberazione del Segno”) frutto della recente esperienza denominata “fisiognomica del pensiero”, dove i volti di affermati pensatori contemporanei prendono vita su piccoli fogli di carta proprio nel corso di audizioni da parte dell’artista delle loro lezioni filosofiche.
Nico Mingozzi rielabora con il disegno ritratti fotografici familiari in formato cartolina della nascente borghesia di inizi novecento, trasfigurati in inquietanti ed ironici ritratti di “freaks” contemporanei.
Ed ancora gli ultimi sorprendenti esiti della ricerca di Andrea Chiesi e Pierluigi Pusole, accomunati nell’interesse verso “paesaggi contemporanei”: immaginifici e onirici quelli di Pusole, più reali e meticolosi quelli resi a inchiostro e pennarello da Chiesi, entrambi permeati da un’atmosfera rarefatta di grande intensità spirituale, dove del tutto assente è la presenza umana. Sul tema del paesaggio insistono anche gli onirici disegni a grafite di PierPaolo Curti, di raffinata sensibilità e tecnica, dominati da un’atmosfera di irrequieta attesa non priva di tensione data dalla estrema vacuità dei luoghi rappresentati.
Infine, ospite d’eccezione fra gli artisti tutti italiani, la militante MAdMeg disegnatrice parigina che con i suoi spettacolari enormi disegni a china su carta della serie “Patriarchi”, dalla prodigiosa tecnica realizzativa, sottopone all’attenzione del pubblico le contraddizioni socio-politiche della nostra storia recente.
Ringraziamo la Fondazione Banca Popolare di Lodi e l'azienda Pellini spa
per la loro preziosa collaborazione