Federica Amichetti – Mater Mater ia
Dopo l’esperienza del 15 giugno 2013, legata all’escursione Panorami di confine… lungo la via del grano, appuntamento della terza edizione del Festival dell’Appennino, Federica Amichetti ha voluto approfondire i temi sviluppati in Mater Mater ia dilatando le loro peculiari connotazioni attraverso un’analisi psico-sociale.
Comunicato stampa
Dopo l’esperienza del 15 giugno 2013, legata all’escursione Panorami di confine… lungo la via del grano, appuntamento della terza edizione del Festival dell’Appennino, Federica Amichetti ha voluto approfondire i temi sviluppati in Mater Mater ia dilatando le loro peculiari connotazioni attraverso un’analisi psico-sociale.
In quella prima fase l’artista si era soffermata sul significato di alcune tematiche d’impronta filosofico-religiosa, analizzandone l’essenza in un ambiente agreste e con forti connotazioni ancestrali. I dati geografici ed etnoantropologici, difatti, avevano determinato l’elaborazione di un’installazione-performance che aveva il proposito di coinvolgere gli elementi naturali di un paesaggio capace di riverberare il potere generativo della materia spontanea, la forza ascetica dell’energia primordiale e la virtù comunicativa della Mater.
Per il secondo capitolo di questo progetto, invece, Amichetti ha pensato di leggere le medesime tematiche attraverso gli occhi di una società più urbana che nei secoli ha sviluppato una nuova concezione del sacro. Per comprendere appieno questi cambiamenti ha compiuto un salto geografico e temporale, passando dalla grotta della Margherita Rossa sul monte Giammatura (1034 mslm) al tempio di Sant’Emidio alle Grotte ad Ascoli Piceno. Mediante un’istallazione site-specific che ha alla base un video essenziale, asciutto ma intrinseco nella sua semiotica, l’artista ha attraversato i secoli, ha penetrato la cultura sociale, ha esplorato la fenomenologia dei segni e ha identificato i nuovi significati di alcuni elementi ricorrenti sia nel suo percorso artistico che nel più vasto cammino umano: la grotta, l’albero, il filo rosso, il bozzolo e la Mater. I suoi occhi, puntati principalmente sulla figura femminile si sono fusi con quelli di papa Francesco, per il quale la donna “è colei che accoglie la società, colei che contiene, la madre della comunità”.