Federica Di Carlo – Jump Across the universe
Federica Di Carlo rappresenta la sua condizione di giovane donna a confronto con una crisi generazionale tipica dell’epoca in cui vive.
Comunicato stampa
Con JUMP ACROSS THE UNIVERSE, installazione di Federica Di Carlo a cura di Simona Cresci, si apre la seconda edizione di “AUTUNNO CONTEMPORANEO”, un ciclo di installazioni site specific ospitato alla Sala Santa Rita dal settembre 2013 al gennaio 2014 che comprende quattro progetti di artiste presentati da quattro critici romani.
Federica Di Carlo rappresenta la sua condizione di giovane donna a confronto con una crisi generazionale tipica dell’epoca in cui vive. “Jump Across the universe” è frutto di due precedenti lavori, “I Saltatori” e “Stream of Consciousness”, con i quali l’artista superava i turbamenti odierni attraverso i salti - qui intesi simbolicamente come sforzo fisico da compiere e strumenti necessari al superamento di un lutto subìto - e i pesci, simbolo per eccellenza di energia e vitalità, in rappresentanza della forza creativa dei suoi pensieri.
I due elementi s’incontrano in questa installazione dove melograni intrappolati in una scultura rettangolare percorsa da una fitta trama di fili di rame rimandano a un video proiettato sull’altare raffigurante lo scatto dei saltatori. Il gesto ripetitivo del salto e della rottura di un melograno divengono il simbolo della forza vitale delle giovani generazioni che tentano di liberarsi dalla morsa della crisi.
La seconda edizione della rassegna “AUTUNNO CONTEMPORANEO” è promossa dall’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale – Dipartimento Cultura – Ufficio Programmazione e Gestione Spazi Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
Il 5 ottobre la Sala Santa Rita aderisce alla Nona Giornata del Contemporaneo organizzata da AMACI.
FEDERICA DI CARLO nasce a Roma nel 1984. Dopo aver studiato presso l'Accademia di Belle Arti, ha vissuto a Barcellona e a Londra dove ha frequentato diversi corsi di perfezionamento ed è entrata in contatto con artisti internazionali.
Il suo lavoro si è mosso abilmente negli anni riuscendo a mantenere un tratto elegante attraverso l'utilizzo di diversi mezzi quali il disegno, l'installazione, la scultura e il video.
Questa eleganza d'immagine si contrappone a tematiche importanti come la morte, la memoria, la gravidanza e il pensiero, per raccontare come la dislocazione dell'identità del singolo sia sempre in stretto contatto con quella collettiva ed umana. Questo gioco di equilibri è spesso accompagnato da una scelta precisa di simboli universalmente riconosciuti come il pesce, il papavero, il melograno che nelle sue installazioni vengono riadattati in chiave contemporanea.
Tra le sue ultime mostre c’è I Saltatori (Casa internazionale delle donne di Roma, 2011) in cui il tema dell'elaborazione del lutto viene rappresentato da tre figure disegnate su enormi fogli di acquarello messi in dialogo con altrettante strutture luminose contenenti al loro interno un prato di papaveri rossi. Sempre nel 2011, questo lavoro si trasforma in una performance presso i Musei di San Salvatore in Lauro, dove lo spettatore viene chiamato ad utilizzare tutti e 5 i sensi + 1, quello della memoria, attraverso un video, un odore, un suono e degli oggetti presenti in mostra.
Nel 2012 presso la galleria IPSAR di Roma presenta l'installazione Stream of consciousness, ispirata al testo The Waves di V. Woolf.
Di recente à stata tra i vincitori dei concorsi Bang-Art festival 2013 (Centro de Arte di S.Monica, Barcellona), Factory (Roma, 2013), Premio Ora 2013, Como Contemporary Contest 2012.
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