Federica Gonnelli – Metodologie per la conservazione della memoria
La mostra è il frutto del Premio Speciale Residenza
“SUGAR IN ART” Figli di Pinin Pero S.p.A.
assegnato in occasione di Arteam Cup 2017.
Comunicato stampa
"METODOLOGIE PER LA CONSERVAZIONE DELLA MEMORIA" consiste in una serie di opere site specific di varia entità, un percorso che si sviluppa in stretto rapporto con lo spazio interno, ma anche esterno, della sug@R(T)_house. Opere bidimensionali, installative e videoinstallative, nate da complesse riflessioni e da fulminee suggestioni scaturite dall’incontro di Federica con la storia della famiglia Pero, dello zucchero e del forte legame che unisce questi due soggetti. Un legame fatto di passione, creatività, identità, territorio, natura, innovazione, memoria e contemporaneità. L’attenzione nella ricerca dell’artista si è focalizzata sui vari poteri dello zucchero, che inevitabilmente si sono uniti ad un tema, molto caro a Federica: la memoria. In ogni opera presentata lo zucchero concorre nella conservazione, cura, cicatrizzazione e nutrizione di una traccia, di un luogo, di un evento, di un ricordo, di un oggetto, di una presenza, di un’assenza e della vita stessa. Il breve percorso espositivo dà vita ad uno spazio dove l’esistenza diventa racconto poetico e simbolico, pur non negando la sua natura terrena e materica. L’artista mette in mostra una camera delle meraviglie artificiale e bloccata, perfettamente conservata, è il caso di dirlo in questo caso, grazie allo zucchero. Evocazioni impalpabili che diventano forme dalla consistenza ormai sempre più indefinita e in lenta metamorfosi, apparizioni che appartengono al vissuto e non più alla vita pur facendone ancora in qualche modo fortemente parte. Densità materiche che ci sono, eppure non sono già più. La matericità di corpi, oggetti e luoghi è affidata, nella quasi totalità dei casi, al supporto dell’organza, che diventa l’ombra evocativa di ciò che è stato. Federica tiene le fila tra passato e presente, sul bordo dell’oblio, custodendo i soggetti/oggetti delle sue osservazioni come piccole cose preziose da salvare, in teche e in reliquiari, fragili e silenziosi, su cui si distendono i suoi veli. Veli d’organza e veli di zucchero, veli che accolgono sguardi e aprono altre possibili visioni. Le opere di “Metodologie per la conservazione della memoria”, come in generale tutta la ricerca dell’artista, vertono sull’attraversamento di dimensioni fisiche e/o temporali. Il sapore è quello della Madelaine di un tempo perduto, di cui dobbiamo riappropriarci e che non bisogna disperdere, sforzandoci di guardare oltre il velo. L’emozione estetica data dall’arte è la base per andare oltre, verso una riflessione che può avere al suo centro temi legati all’attualità e alla società, o più intimi legati al vissuto personale e all’identità di ognuno di noi. È proprio questo balzo in avanti che Federica chiede agli osservatori che si trovano di fronte alle sue opere, caratterizzate sempre dalla sovrapposizione e dalla trasparenza. Ogni velo, fotografia a doppia esposizione o video non sono semplici supporti o il risultato di scelte tecniche, ma determinanti elementi nella significazione e nella lettura dell’opera stessa. Ciascuno di questi elementi mostra, racconta qualcosa di diverso, ma allo stesso tempo impone uno slancio agli osservatori che vogliono scoprire, riflettere e capire cosa vi si cela dentro, dietro. Oltre il confine. Quello stesso confine protagonista costante delle opere dell’artista, che ne caratterizza anche il percorso personale, dando luogo ad una ricerca sempre al limite tra le discipline delle arti visive.
Federica Gonnelli è nata a Firenze, città nella quale ha frequentato il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti. Vive e lavora tra Firenze e Prato, dove dal giugno 2011 ha aperto lo studio “InCUBOAzione”. Dal 2001 ha partecipato a mostre personali, collettive e concorsi in Italia e all’estero. Nel 2006 ha conseguito la laurea, con tesi dal titolo “L’Arte & L’Abito” e nel 2013 la specializzazione in Arti Visive e Nuovi Linguaggi Espressivi, con tesi dal titolo “Videoinstallazioni tra Corpo-Spazio-Tempo”. Dal 2015 ha partecipato alle residenze d’artista a: Mola di Bari - Fondazione Pino Pascali, Cosenza - The BoCs, Castelbottaccio (CB) - Vis a Vis Fuoriluogo 19, Vimercate (MB) - V_Air Museo Must, San Sperate (CA) - Future Frontiers, Zumpano (CS) - Terraē Museo Mae e Palagiano (TA) – Z.N.S. Via Murat Art Container 2° Piano Art Residence. Pratica, quella della residenza, che ha acquisito una particolare importanza per la sua crescita personale e artistica.
Marzo 2019, personale, “TRA I CONFINI”, Arte Spazio Tempo, Venezia, a cura di Martina Campese.
Marzo 2019, personale, “POETRY AS A FORM OF RAPID MOVEMENT OF THE EYES”, Hybrid Art Fair, Madrid, a cura di Giulia Ponziani.
Ottobre 2018, personale, “LE MONTAGNE DA LONTANO SONO COLOR INDACO”, Studio Ciccone, Firenze, a cura di Leonardo Moretti.
Ottobre 2018, open studio, “LA TEORIA DEI BISOGNI”, InCUBOAzione, Prato, evento organizzato in occasione della 14a Giornata del Contemporaneo.
Settembre 2018, residenza e personale “2° Piano Art Residence”, Z.N.S. Via Murat Art Container e Museo Narracentro, Palagiano (TA), a cura di Margherita Capodiferro e Cristiano Pallara.
Luglio 2018, collettiva “68/Revolution. Memorie, Nostalgie, Oblii”, Pinacoteca Comunale Carlo Contini, Oristano, a cura di Chiara Schirru e Ivo Serafino Fenu.
Giugno 2018, collettiva, “OfficinARS IN FIERI”, Museo Storico Archeologico, Nola, (NA), a cura di Associazione Villa Sistemi Reggiana.
Giugno 2018, personale, “LIQUIDA”, “PALAZZI D’ARTE”, Palazzo Rossi Cassigoli, Pistoia, a cura di Ilaria Magni e STUDIO 38 Contemporary Art Gallery.
Maggio 2018, collettiva, “ARTEAM CUP 2018”, Fondazione Dino Zoli, Forlì, a cura di Arteam.
Maggio 2018, collettiva, “1st CLASS ARTERY 01 #WUNDERKAMMER02”,
Parco Paradiso, Lugano, (CH), a cura di Mya Lurgo e Omar Antonelli.
Marzo 2018, residenza e collettiva, “TERRAĒ”, Museo Mae, Zumpano, (CS), a cura di Gianluca Covelli.
Marzo 2018, personale, “TESI – TRA LE ATTESE”, STUDIO 38 Contemporary Art Gallery, Pistoia, a cura di Giulia Ponziani.