Federica Rugnone – Sacer. La mostruosità del sacro
Carlo Gallerati è lieto di presentare Sacer. La mostruosità del sacro, una mostra personale di Federica Rugnone a cura di Silvia Bellotti.
Comunicato stampa
La mostra indaga un’idea antica di sacro che decostruisce i moderni dualismi di puro e impuro, divino e demoniaco, sublime e terribile, suggerendo una dimensione relazionale e ibridativa tra umano e non umano. Esposti collage fotografici stampati in cianotipia che ritraggono esseri “teriomorfi”, assemblaggi mostruosi di specie animali, vegetali e fungine la cui identità non è specificata. Come si legge nel testo critico “Il teriomorfo rappresenta il sacro per eccellenza, ciò che eccede e si differenzia dalla norma, la creatura meticcia che non possiamo addomesticare e che attraverso l’adozione di un ribaltamento epistemico del concetto stesso di mostruosità, non è più inteso in un’accezione negativa ma si fa portatore di valori asseverativi di molteplicità e arricchimento”. Questi esseri chimerici, a tratti grotteschi, ci rimandano a una dimensione pre-cosciente e istintuale che è insita in ognuno di noi; un ritorno alle origini volto a riscoprire quel senso di prossimità e vicinanza con l’alterità tale da riuscire a riconoscersi con e in essa. In mostra anche sculture in ceramica, tra le quali coppe totemiche (simulacri di divinità immaginarie in cui si formalizza l’indifferenza tra natura e cultura) e opere in papier mâché create con carta, colla e stucco (che esplorano spazi metamorfici dove il vuoto diventa traccia della coesistenza di forme e nature diverse). Spiega l’artista: “Oggi abbiamo perso la dimensione del sacro, soprattutto in Occidente. Possiamo recuperare qua e là dei frammenti di questo pensiero che un tempo ci permetteva di guardare al mondo che ci circonda non meramente da un punto di vista utilitaristico e produttivo. L’empatia credo sia l’ultimo baluardo a cui possiamo appellarci proprio per proiettarci nei panni dell'altro, chiunque esso sia”.
Federica Rugnone (Prato, 1987) si forma tra Bologna, Parigi e Firenze dove consegue la laurea magistrale in Scienze Filosofiche. Negli stessi anni studia fotografia (Fondazione Marangoni) e tecniche incisorie (Fondazione Il Bisonte per lo studio dell'arte grafica). Attualmente lavora a Roma (con studio presso Ombrelloni Art Space) e a Firenze (dove collabora con la Fondazione Il Bisonte). Con la curatrice Silvia Bellotti ha realizzato la mostra personale La Comune discendenza (Firenze, Fondazione Il Bisonte, 2021), pubblicando il volume omonimo per Metilene Edizioni, e Human Nature (Pistoia, Studio 38 Contemporary Art Gallery, co-curatela Erica Romano, 2019). È stata selezionata da realtà come: Festival di Fotografia SiFest off (Savignano, 2017); Camera Work, rassegna fotografica a cura di Monica Bulaj (Ravenna, 2019); concorso Arte in arti e mestieri (Suzzara, 2019); LDM Gallery (Firenze, 2019); Premio Santa Croce Grafica (Santa Croce sull'Arno, 2021); Galleria Joella (Turku, Finlandia, 2022), YAG/garage Italia - Lazio (Primo Premio, 2023). Nel 2022 partecipa ad A home of pictures (Lunigiana Land Art festival), un progetto di Spazi Fotografici e Matèria, condotto da Tom Lovelace (Royal College, Londra).