Federico Barocci – La sacra Famiglia
L’iniziativa, che celebra i primi cinquant’anni di attività dell’azienda svizzera, inaugura il progetto Les Ambassadeurs des Arts.
Comunicato stampa
Sarà un evento che segnerà un felice connubio tra arte, orologeria di pregio e oreficeria di alta fattura, quello in programma a Les Ambassadeurs di Lugano, dal 23 ottobre all’8 novembre 2014.
Nel cuore di Lugano, in via Nassa 5, sulla direttrice che collega le due istituzioni museali più importanti della città, la sede luganese dell’azienda svizzera sinonimo di lusso ed eleganza ospiterà il primo appuntamento con il format Les Ambassadeurs des Arts che presenterà periodicamente opere particolarmente significative della storia dell’arte.
Protagonista di questo primo appuntamento sarà La Sacra Famiglia, un capolavoro di Federico Barocci (Urbino, 1535-1612), esponente di spicco del Manierismo italiano, esposto per la prima volta al pubblico.
L’iniziativa, che può contare su un comitato composto dallo storico dell’arte Andrea Emiliani, dal filologo Luigi Bravi, dall’architetto Cesare Mari, dallo storico del costume Raffaele Dessì e dallo storico di orologeria Ugo Pancani, celebra i primi cinquant’anni di attività di Les Ambassadeurs che, nei suoi negozi di Ginevra, Zurigo, Lugano e St. Moritz, ha accompagnato i propri clienti nella comune passione per l’alta orologeria e la più raffinata gioielleria, meritandosi l’appellativo di The Leading House of Leading Names.
Come sottolinea Giovanni Frey, direttore del negozio di Lugano: “Abbiamo pensato di regalare al pubblico un’iniziativa che presentasse capolavori della storia dell’arte, inediti o poco visti, che avessero anche un legame con il mondo dell’orologeria; ci sembrava che fosse il modo migliore per festeggiare i primi 50 anni di vita del marchio Les Ambassadeurs”.
La Sacra Famiglia di Federico Barocci - olio su tela, cm 17x15 - proveniente da collezione privata, si caratterizza per l’estrema delicatezza della fattura e la presenza di un’inconfondibile tipologia, a cui il maestro rimase fedele, fino alle sue ultime opere.
Il dipinto può essere considerato coevo con gli affreschi nel casino di Pio IV in Vaticano (1561-63). Sono infatti evidenti le somiglianze, soprattutto con i disegni preparatori per tali affreschi e con gli Studi di Sacra Famiglia conservati agli Uffizi di Firenze.
Va inoltre sottolineato che il volto della Madonna ha sorprendenti analogie, anche dal punto di vista fisiognomico, con il Ritratto di giovane donna degli Uffizi e che la testa di San Giuseppe ne ha ancor di più con il disegno preparatorio per quella di San Francesco nel Perdono di Assisi, ora alla National Gallery di Edimburgo.
L’opera sarà visibile gratuitamente tutti i giorni, esclusa la domenica, dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.00, a gruppi di 8 persone, esclusivamente su appuntamento.
Le prenotazioni si apriranno dal 1° ottobre, sul sito www.lesambassadeurs.ch.
Federico Barocci. Note biografiche
Federico Barocci, detto il Fiori (Urbino, 1535 - 1612), pronipote di Ambrogio da Milano, studiò a Urbino con Battista Franco, a Pesaro con Bartolomeo Genga, e a Roma con Taddeo Zuccari. A Roma collaborò alla realizzazione di alcuni affreschi (1561-1563) nel casino di Pio IV. Ammalatosi gravemente, tornò definitivamente a Urbino. Muovendo dal Correggio, dai veneti e da Raffaello, il Barocci raggiunse una posizione artistica assai originale, sia per la raffinata interpretazione del colore e della composizione dei grandi maestri del Rinascimento, sia per la sottile vena sentimentale. Tra le sue opere principali si ricordano la ‘Deposizione dalla Croce’ (1569) nel duomo di Perugia, il ‘Riposo in Egitto’ (1570) nella Pinacoteca Vaticana, la ‘Madonna del Popolo’ (1579) agli Uffizi di Firenze, il ‘Seppellimento di Cristo’ (1582) nella chiesa della Croce di Senigallia, la ‘Visitazione’ (1593) in S. Maria in Vallicella a Roma, la ‘Crocifissione’ (1596) nel duomo di Genova, ‘L’incendio di Troia’ (1598) nella Galleria Borghese di Roma, ‘L’ultima cena’ (1590-1599) nella Cattedrale di Urbino. Notevoli i disegni e le acqueforti che, seppur di numero limitato, sono di grande importanza nella storia dell'incisione.
Les Ambassadeurs
La storia di Les Ambassadeurs ha inizio nel 1964 a Ginevra in rue de Rhône. Il nome prende spunto dall’omonimo caffè che sorgeva nell’esatto luogo dove si trova ora la boutique, e che era punto d’incontro di diplomatici di tutto il mondo che risiedevano nella città elvetica.
Nato come primo corner monomarca Omega al mondo, Les Ambassadeurs ha in seguito ospitato brand prestigiosi come Vacheron Constantin, Breguet, Cartier, Jager leCoultre e Audemars Piguet, che l’hanno successivamente condotto alle distribuzioni multimarca di alta qualità.
A fianco della sede ginevrina, nel 1971 apre la filiale di Zurigo, in Bahnhofstrasse, in un edificio di grande pregio architettonico.
Nel 1976, la fusione col gruppo DKSH Holding SA ha portato Les Ambassadeurs a St. Moritz, nel 1979, e a Lugano nel 1983.
Da allora, Les Ambassadeurs ha continuato a espandersi, offrendo il più vasto portafoglio di marche della Svizzera, punto d’incontro dei più importanti collezionisti e dei conoscitori di orologi di tutto il mondo.
In questa linea di attenzione alla clientela s’inseriscono le serate dell’Espace Connaisseur, ospitate nelle sedi di Les Ambassadeurs, dove i massimi esperti del settore conducono gli appassionati nell’affascinante mondo dell’orologeria e della gioielleria.
Legato alla grande tradizione orologiera e gioielliera, Les Ambassadeurs non ha certo trascurato l’utilizzo delle nuove tecnologie. Ne è una prova il suo sito internet (www.lesambassadeurs.ch) recentemente arricchito con il motore di ricerca Watchfinder, un utilissimo strumento a disposizione dei propri clienti per scegliere quale orologio si addice loro maggiormente tra oltre le 20 marche trattate da Les Ambassadeurs.