Federico Faruffini – Io guardo ancora il cielo

Informazioni Evento

Luogo
VILLA BORROMEO
Via Vittorio Veneto 58, Cassano d'Adda, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

La mostra si potrà visitare venerdì, sabato e domenica dalle 15.00 alle 18.00 con prenotazione obbligatoria sul sito Ville Aperte - Eventi.

Vernissage
01/05/2021

no

Artisti
Federico Faruffini
Curatori
Simona Bartolena
Generi
personale, arte moderna

Il progetto racconta la vicenda umana e artistica di questo straordinario artista dell’Ottocento, in un percorso coinvolgente, dalla narrazione profondamente “emozionale”.

Comunicato stampa

Sabato 1 maggio apre a Villa Borromeo d’Adda Io guardo ancora il cielo. Federico Faruffini. La mostra è prorogata fino al 27 giugno.

mostra promossa e sostenuta da Comune di Arcore

a cura di Simona Bartolena
con la collaborazione di Anna Finocchi

coordinamento, organizzazione e realizzazione Ponte 43
con il supporto di heart – pulsazioni culturali

Arcore, 27 aprile 2021 – La Lombardia è tornata zona gialla e i musei su tutto il territorio regionale riprendono le attività espositive nel rispetto delle normative sanitarie vigenti.
Da sabato 1 maggio e fino al 27 giugno sarà aperta al pubblico la mostra Io guardo ancora il cielo. Federico Faruffini, a cura di Simona Bartolena, a Villa Borromeo d’Adda, Arcore (MB).
La mostra si potrà visitare venerdì, sabato e domenica dalle 15.00 alle 18.00 con prenotazione obbligatoria sul sito Ville Aperte - Eventi.
Il progetto racconta la vicenda umana e artistica di questo straordinario artista dell’Ottocento, in un percorso coinvolgente, dalla narrazione profondamente “emozionale”, e attraverso un’ampia serie di capolavori corredati da un ricco apparato di schizzi, lettere, ricordi personali che restituiscono l’originalità di una figura complessa e sfaccettata.
Più di sessanta opere provenienti da importanti collezioni private di tutta Italia: dipinti a olio, acquerelli, disegni, incisioni e fotografie originali, numerose lettere e documentazioni d’epoca, formano un percorso narrativo che, con un occhio di riguardo alla didattica, è pensato per coinvolgere anche un pubblico di non esperti.
Federico Faruffini fu uno straordinario pittore dell’Ottocento italiano, genio irregolare e tormentato e figura chiave nel superamento dei canoni romantici e accademici che ancora ingombravano la scena artistica lombarda alla metà del XIX secolo. Protagonista di una vicenda personale drammatica, che ben testimonia l’inquietudine esistenziale della generazione postromantica, nacque a Sesto San Giovanni nel 1833 e si formò a Pavia, dove la figura di Giacomo Trecourt garantiva un’apertura verso il nuovo che a Milano, a causa dell’incombente presenza della lezione di Hayez, stentava ad affermarsi. Personalità ribelle e difficile, dall’indole instabile, Faruffini vivrà un’esistenza fatta di incertezze, ripensamenti, improvvisi cambi di rotta, fino al suicidio, avvenuto nel 1869, a 36 anni, dopo aver tentato inutilmente di trovare una cura ai propri tormenti abbandonando la pittura per aprire uno studio da fotografo e dopo aver cercato la sua strada tra Parigi, Milano, Roma e Perugia. Le sue opere, spesso innovative e a tratti sorprendenti, trovarono scarsa accoglienza in Italia, mentre raccolsero