Federico Ferrarini – Atomica
Mostra personale di Federico Ferrarini dal titolo ATOMICA, anteprima di un progetto espositivo più ampio che inaugurerà nel 2025.
Comunicato stampa
In occasione dell’ opening è prevista una performance di danza contemporanea di collettivo
HUM con Aurora Sbailò, Anya Pozza, Beatrice Foglia, Caterina Marangoni e Kyda Pozza
Loggia Vecchia del Palazzo Scaligero, sede della Provincia di Verona - Piazza dei Signori
Mercoledì 17 luglio alle ore 18.00 inaugura presso la Loggia Vecchia del Palazzo Scaligero, sede della
Provincia di Verona, in Piazza dei Signori, la mostra personale di Federico Ferrarini dal titolo ATOMICA,
anteprima di un progetto espositivo più ampio che inaugurerà nel 2025.
La mostra prevede l’esposizione di cinque sculture in marmo della serie Stonestar, parte della ricerca più
ampia di Ferrarini che culminerà nella personale ATOMICA nel 2025. Le opere indagano sia la pietra
intesa come materia cosmica, inserita in un universo infinitamente grande e in espansione, sia la ricerca
sulla struttura della materia, pensata invece nelle componenti microscopiche molecolari, costituite da
legami chimici e caratteristiche fisiche intrinseche. La più piccola parte di un elemento, sintetizzata nella
struttura atomica, ma teoricamente scomponibile all'infinito, si fonde alla teoria dell’origine cosmica della
materia. L’ infinitamente grande, sia nel tempo che nello spazio, si unisce con complementarietà
all'infinitamente piccolo, generando una continuità, esplicitata dall'esistenza della materia stessa, unendo
aspetti scientifici, filosofici e letterari. Tra le sculture in mostra troviamo poi Cascata di Travertino, che
tramite un'estetica che ricorda un salto d’acqua, ci avvicina fortemente a questo elemento, fonte di vita e
metafora della trasformazione, alla quale anche la solida pietra è sempre soggetta, istante dopo istante,
millennio dopo millennio. Le sculture Stonestar Soli Stargate riflettono invece sul concetto di ponte di
Einstein-Rosen o cunicolo spazio-temporale (Wormhole), ossia un'ipotetica struttura topologica che
connette disparati punti nello spazio tempo. L’ultima scultura Monolith Landscape, combina entrambi i
concetti in un paesaggio ideale che proietta il pensiero in una realtà parallela.
Il giorno dell’ opening, mercoledì 17 luglio, alle ore 19.00 il Collettivo di danza contemporanea HUM,
formato da Aurora Sbailò, Anya Pozza, Beatrice Foglia, Caterina Marangoni e Kyda Pozza, si esibirà in
una performance site specific in dialogo con i lavori scultorei di Ferrarini e ispirata dall'opera minore di
Dante Alighieri Quaestio de Aqua et Terra, al fine di esplorare la relazione tra corpo e spazio, fluidità e
staticità, memoria storica e connessione cosmica.
Federico Ferrarini è un artista contemporaneo veronese, nato nel 1976, noto per la sua esplorazione delle
convergenze tra umano e cosmico, naturale e tecnologico. La sua ricerca artistica, iniziata dai primi anni
del 2000, si caratterizza per l’uso multidisciplinare dei media, dai materiali tradizionali alla tecnologia
digitale. Il suo lavoro è inizialmente pittorico ma negli ultimi anni si avvicina alla scultura proponendo nel
2018 Vesseldata, estroflessione ambientale del Wormhole einsteiniano e dalla fine del 2021 Stonestar,
dove la sua ricerca lo porta finalmente alla pietra, per lui rappresenta la materia del cosmo in assoluto. Il
rapporto spazio-tempo è dunque centrale nelle sue operazioni, attualmente rivolte verso un’indagine
atomica e spirituale sui monoliti, le entità che affollano le superfici dei suoi lavori e che vi si dispongono
come guidati da una forza cosmica. Per le sue opere usa pigmenti puri e minerali, colori vibranti che
rendono le tele di forte impatto e pietra naturale, marmi e onici. Il lavoro Sole Stargate è l’archetipo che
meglio rappresenta il processo creativo e il messaggio intrinseco al su lavoro.
Ha collaborato con diverse gallerie in Italia e all’ estero e ha partecipato a esposizioni presso istituzioni
pubbliche e private di rilievo, tra gli altri il James L. Knight Center di Miami, il Macro di Roma, la Lenny
Wilkens Foundation di Seattle, più recentemente la sede storica della Olivetti a Ivrea, Torino.
Il progetto nasce grazie alla collaborazione con H83 di Zeno Massignan e il supporto della Provincia di
Verona e dell’ Europe Direct, antenna locale della Commissione Europea, per la valorizzazione delle
peculiarità del territorio e della creatività. La mostra è inoltre sostenuta e promossa da Atelier Marmo,
GArts Project, Kromya Art Gallery, Paolo Cottini e Agricola Guerreschi.