Federico Floriani – Verde
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Mostra personale.
Comunicato stampa
Per anni ho sostituito, anche a livello inconscio, la
parola “arredamento” con il termine “design”, che mi
sembrava più corretto e interessante. Una censura
istintiva, che mi svincolava da riferimenti che avevano
il sapore di sale da pranzo formali, salotti chiusi su
conversazioni rigide, per me simbolo di una mentalità
borghese con cui non riuscivo a fare i conti.
Eppure. Eppure, sono proprio gli oggetti domestici
con cui abitiamo e condividiamo la nostra esistenza
quotidiana, quelli che ci segnano più profondamente
e con cui instauriamo rapporti emotivi. Interagiscono
con noi e influenzano la nostra vita. Sono frutto di
scelte precise, anche se non sempre consapevoli.
Il tema dell’arredo, inteso come capacità di disegnare
il proprio mondo e adattarlo alla dimensione dello
spazio circostante, è sempre stato un elemento
centrale per la ricerca poliedrica di Federico Floriani.
Nella mostra realizzata per la galleria Oxilia, all’inizio
di questo 2025 attraversato da correnti sociopolitiche
inquietanti, prende forma una sintesi compiuta di
Federico Floriani
mostra curata da
Annalisa Rosso
11.02.2025 — 22.03.2025
Opening 11.02.2025 dalle 18.30 alle 21.30
questo vasto immaginario, rappresentato anche da
uno corposo zibaldone di disegni. Su due pedane che
rievocano ambienti familiari tradizionali, sono allestiti
una serie di pezzi che giocano in equilibrio tra matrici
opposte: l’irregolarità della produzione artigianale e
la perfezione di una tecnica manifatturiera più vicina
all’industria, le nuove tecnologie come la stampa
3D e gli innesti di luci LED utilizzate con la stessa
naturalezza di una falegnameria da autoproduzione,
sensazioni fredde e quasi meccaniche alternate a
moti di nostalgia consolatoria.
C’è tutto, in questa installazione: la memoria collettiva,
la distruzione dei preconcetti, l’inconscio che lavora,
la consapevolezza e il dubbio, la ricerca formale che
si muove tra funzioni paradossali - doppiofondo è
una parola bellissima - e intuizioni tanto inutili quanto
felici.