Per l'occasione, l'artista contemporaneo toscano Federico Gori (1977) crea un'opera immersiva, unendo il suo lavoro di incisione e ossidazione naturale su rame con una selezione di oggetti antichi della collezione del Museo. L'installazione complessiva segue la divisione del cielo nei quattro macrosettori della cosmologia etrusca, a loro volta divisi in quattro, ciascuno corrispondente a una diversa divinità.
Se il culto della divinazione era per gli antichi Etruschi il frutto maturo di una cultura così legata alla Madre Terra da credere profondamente in un'interconnessione tra essa e gli elementi cosmici dell'universo, l'opera di Federico Gori racchiude il punto di contatto tra cielo e terra, rame e terracotta, contemporaneità e passato.
PROPHETIA si sviluppa a partire dal nucleo centrale della poetica dell'artista, incentrata sui concetti di tempo e metamorfosi, sull'incontro tra piani temporali diversi e sull'impossibilità dell'uomo di dominare il tempo e la materia, così spesso sfuggenti a ogni logica umana. |