Federico Lombardo – Finestre antropiche
La mostra a cura di Andrea Ingenito , intende sottolineare la duplicità dell’artista che dagli spazi en plein air , sulla scia della visione impressionista francese, ai luoghi familiari, ritrae scene di vita quotidiana e frammenti di realtà; un medium per esprimere e indagare nel modo più congeniale e semplice.
Comunicato stampa
Dopo un lungo periodo di chiusura forzata dovuta al Covid-19 e la pausa estiva, la Galleria Andrea Ingenito Contemporary Art di Napoli, riparte con la mostra dal titolo “ Finestre antropiche” . Personale dedicato all'artista di origine partenopea Federico Lombardo (che sarà presente al Vernissage), visitabile dal 24 settembre al 7 novembre 2020.
Federico Lombardo , artista dall'animo poliedrico, sintetizza, fonde e rielabora nelle sue tele gli aspetti della cultura realistica di metà Ottocento.
La sua ricerca si basa sull'interpretazione delle urgenze del proprio tempo, evolvendo un pensiero che ha solide basi nella storia, ma proiettate nel futuro.
In mostra saranno esposti circa venti lavori, tra oli e acquerelli, realizzati dall'artista tra il 2018 e il 2020.
La mostra a cura di Andrea Ingenito , intende sottolineare la duplicità dell'artista che dagli spazi en plein air , sulla scia della visione impressionista francese, ai luoghi familiari, ritrae scene di vita quotidiana e frammenti di realtà; un medium per esprimere e indagare nel modo più congeniale e semplice.
Il volto, l'essere umano, nel suo contesto sociale o simbolico sono i suoi soggetti, interpretati anche attraverso tecniche dicotomiche, come la pittura digitale quale espressione immateriale dell'essenza umana e quella tradizionale che apre potenziali “Finestre antropiche”.
Una versatilità compositiva che trova ragion d'essere nella maestosità rinascimentale di una Roma antica e negli scorci della sua città natale, Napoli; tutti i luoghi a lui cari, nei quali esprime tutto l'amore per la sua Italia ed in particolare per la sua terra, di cui un chiaro esempio sono le due tele “l'Incoronazione di Positano” , “la Finestra di Marechiaro”, “Piazza Bellini” e “La ragazza di Piazza Dante”.
L'intento del curatore è quello di mettere in enormi aspetti ambivalenti di un artista eclettico come Federico Lombardo, al quale sceglie di dedicare una personale, dopo la collettiva milanese del 2014. Questa volta, la ricerca di Andrea Ingenito, va oltre l'indagine puramente esistenziale, scegliendo di porre una particolare attenzione sulla complessità della sua arte basata sulla completa e assoluta visione del vero e sul chiaro ritorno alla pittura tradizionale e all'arte figurativa. Uno stile essenziale e ben riconoscibile, dallo stampo meramente realista. Movimento che nasce in Francia nel 1840 e che rivoluziona per sempre l'arte, manifestando quel desiderio avanguardista di fondere sulla tela umanità e vita.
Questa ricerca atmosferica di Federico Lombardo, legata ad un realismo paesaggistico e all'interesse per i temi della vita moderna, trova fede nelle opere di Giuseppe De Nittis , uno dei maggiori rappresentanti della cultura realista di stampo impressionista. Inoltre, il suo modo di rappresentare il realismo sociale nella rete comunicativa evidenzia nella sua pittura un chiaro rifermento all'artista siciliano Renato Guttuso e alla sua idea fondante di pittura e di eposcollettivo, (artista che peraltro è stato già oggetto di studio e ricerca per il curatore Ingenito, nella mostra “Renato Guttuso. Sud e Passione” dello scorso anno). Una rete comunicativa in cui concentra le maggiori rappresentazioni di ritratti su uno sfondo dal forte stile narrativo, conforme al magico realismo di Edward Hopper , i cui soggetti sono riconoscibili, le immagini contestualizzate e immobilizzate nello spazio. Figure umane solitarie o tra la folla, in spazi chiusi, le cui ambientazioni cariche di forza emotiva, richiamano alla mente Laurea Alberto Sughi . Un'arte carica di colori brillanti e caldi, capace di illuminare ed avvolgere come in un'opera di David Hockney .
Nei quadri di Federico Lombardo, sembra che stia sempre per succedere qualcosa, anche quando non succede nulla. La quotidianità nei suoi dipinti è toccante, visibile all'occhio umano e percepibile dall'inconscio. È il ritratto di un'Italia colorata, in particolare del suo Sud, fatto di luci e scorci meravigliosi, delle strade gremite di gente e degli interni domestici dove i personaggi parlano in silenzio come se avessero la voce per farlo. L'artista si fa portavoce di una verità che irrompe brutalmente sulla tela. Una verità che sta sotto gli occhi di tutti, la vita vera, ordinaria, eppure solenne nella sua carica d'umanità.